Scuola di S.Martino: “donazione di 40 euro senza la quale non vi sarebbe alcuna possibilita’ di far fronte alle spese di funzionamento”, dove vive il sindaco Drei?!

Il sindaco Drei ha scelto di dare una “non-risposta” alla nostra interrogazione presentata nel consiglio di ieri che chiedeva di utilizzare i circa 96.000 euro che potrebbero entrare nelle casse comunali a seguito del recupero dei gettoni illegittimamente erogati per un fondo da impiegare per la spesa corrente delle scuole pubbliche. Il sindaco ha detto che dovrà essere il Consiglio a decidere rimandando di fatto alle calende greche ogni discussione in merito… Inoltre Drei ha anche dichiarato di aver verificato lo stato delle scuole del territorio forlivese anche contattando i dirigenti degli istituti comprensivi che l’avrebbero rassicurato di essere autonomi e capaci di rispondere alle attività di loro competenza, nel dichiarare questo il sindaco ci è sembrato del tutto sconnesso dalle realtà che ogni cittadino forlivese sperimenta quotidianamente, perchè basta visionare una delle tante lettere che i dirigenti scolastici inviano ogni anno ai genitori degli alunni per verificare che le cose non stanno proprio così… Citiamo ad esempio la circolare del 9 giugno 2017 dell’istituto comprensivo n.8 di S.Martino che chiede ai genitori 40 euro per vari interventi fra cui, pensate, anche il “miglioramento degli ambienti scolastici, anche sotto il profilo della sicurezza”, la dirigente scolastica sensibilizza inoltre i genitori su “l’importanza e della necessità che assume per l’Istituto il vostro “contributo volontario”, solo con il quale si riesce a garantire la piena operatività della scuola, a fronte di finanziamenti dello Stato assolutamente non sufficienti. Senza tale somma non vi sarebbe alcuna possibilità di far fronte alle spese di funzionamento e di investimento necessarie”, alla luce di questi fatti innegabili ci chiediamo quali dirigenti abbia sentito il sindaco Drei… ma anche in quale città abiti.

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PS: si rende noto che i consiglieri comunali Vergini e Benini del M5S hanno già effettuato il bonifico per la restituzione dei gettoni della conferenza dei capigruppo illegittimamente erogati, e gli altri consiglieri?!…

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2017-09-11 bonifico vergini 2017-09-12 bonifico benini

 

La circolare del liceo Morgagni sul libro di Saviano

cirolarelibrosavianoE’ già diventato un caso giornalistico nazionale la circolare del 13 gennaio 2017 indirizzata due giorni fa dal dirigente scolastico del Liceo classico statale «G.B. Morgagni» di Forlì Marco Molinelli, ex presidente del consiglio provinciale di Forlì-Cesena in quota Pd all’inizio degli anni 2000, «ai docenti e agli studenti delle classi quarte e quinte» in relazione alla presenza in città di Roberto Saviano, il prossimo 15 marzo.

«L’iniziativa rappresenta un’importante occasione per incontrare uno degli scrittori più famosi del momento e per leggere il suo ultimo romanzo La paranza dei bambini», si legge nella circolare. E il punto controverso è nell’adesione all’iniziativa che secondo Molinelli «deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro».

“Senza nulla togliere a Roberto Saviano, giornalista e scrittore preso di mira dalla Camorra, voce critica contro la realtà economica e politica dei territorio napoletano, uno che in occasione delle primarie del Pd in Campania del 2015 chiese di “non andate a votare” e più volte s’è espresso contro le linee di governo dell’ex premier Renzi, ci chiediamo quale sia in questa circolare di Marco Molinelli l’intento pedagogico che sconfina nel business e negli interessi commerciali che nulla hanno a che spartire con l’indipendenza didattica”: scrive in una nota il Movimento 5 stelle di Forlì.

I pentastellati portano a sostegno della loro critica una raccomandazione contenuta nella circolare didattica che spiega nero su bianco che: “Non appena verranno comunicate le adesioni da parte del nostro Liceo, dell’Istituto tecnico commerciale e del Liceo scientifico, l’ufficio stampa di Saviano (in contatto con il il punto vendita Feltrinelli, ndr) contatterà l’amministrazione comunale per reperire gli spazi idonei”.

“Chiediamo spiegazioni pubbliche e vorremmo sapere quale sia stata la reale responsabilità del dirigente scolastico del Liceo classico statale «G.B. Morgagni» di Forlì Marco Molinelli, il cui passato politico è noto a tutti”: conclude la nota del Movimento 5 stelle di Forlì.

Aggiornamento del 16/1/2017: dopo le reazioni sulla stampa locale e nazionale la circolare è stata rimossa dal sito instituzionale del liceo…

Aggiornamento del 17/1/2017: il M5S Forlì ci tiene a ribadire, viste anche le ultime esternazioni ed avvenimenti, che la critica era rivolta unicamente al dirigente scolastico Molinelli che nella circolare ha scritto parole inequivocabili ed inaccettabili: “l’adesione all’iniziativa deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro”. il M5S Forlì non può che aver piacere nell’apprendere che Roberto Saviano è stato invitato dal sindaco a portare la sua testimonianza nella nostra città

 

Sussidi comunali al clero, M5S mette a nudo il “gioco delle tre carte” del PD forlivese, a caccia di “voti cattolici” e nel frattempo scompare la colazione dal servizio di ristorazione delle scuole d’infanzia

Bocciata, nell’ultima seduta del consiglio comunale, la mozione del M5S che proponeva di azzerare la percentuale di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare come sussidi pubblici all’edilizia di culto e di impiegare tali risorse per un fondo dedicato alla spesa corrente delle scuole. Una mozione che secondo il M5S metteva in chiaro un principio: “la scuola e l’istruzione devono poter essere garantite e sostenute con i dovuti finanziamenti e non, viceversa, sacrificate sull’altare di una scelta politica o religiosa di parte o, peggio, per mero vantaggio di partito”.

“Nei fatti, le istituzioni dirottano alle Chiese risorse economiche sottraendole ai bilanci pubblici: alcuni di questi finanziamenti sono noti, seppur superficialmente, come l’8X1000. Altri sono invece ignoti ai più, 5×1000, esenzioni Irpef per erogazioni liberali, esenzioni Imu (Ici, Tares, Tasi, Tari), riduzione Ires, riduzione Irap, esenzioni Iva, insegnamento della religione cattolica nelle scuole, contributi statali alle scuole cattoliche, beni immobili statali adibiti a edifici di culto, contributi delle amministrazioni locali, provinciali, regionali alle scuole cattoliche… solo citando i capitoli più corposi. Complessivamente si arriva a quasi 6,5 miliardi di euro l’ anno (fonte UAAR) di soldi dello stato erogati alle confessioni religiose”: spiega il Movimento 5 stelle di Forlì.

no-colazione-scuole-infanziaTra questi ultimi spicca una tassa nascosta, sconosciuta ai più, che una legge dello Stato prevede possa essere stornata a vantaggio delle opere relative a chiese ed edifici per servizi religiosi: si tratta di un’importante fetta degli oneri di urbanizzazione secondaria che i Comuni italiani, a loro discrezione, letteralmente “regalano” alla Chiesa Cattolica e anche ad altre Chiese, sottraendo così fondi spesso di vitale importanza a servizi pubblici come: asili nido, edilizia scolastica, servizi sociali. Triste coincidenza è la notizia di questi giorni della soppressione della colazione dal servizio di ristorazione delle scuole d’infanzia forlivesi, comunicata ai genitori con una asettica nota senza fornire spiegazioni.

“Quello che non tutti sanno – spiega il M5S – è che un recente parere della Regione Emilia Romagna ritiene non più applicabili le disposizioni che stabiliscono che il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria debbano essere destinati alle chiese ed altri edifici per attività religiose, e sottolineiamo noi, tanto più in un momento di crisi economica come questo”.

Con queste premesse il M5S di Forlì ha ritenuto importante lanciare un segnale e spostare queste elargizioni alla scuola pubblica. “La nostra mozione – spiegano i consiglieri comunali Simone Benini e Daniele Vergini – presentata nel settembre 2015, è rimasta congelata in attesa di una proposta della giunta per un anno. Quasi un record! Ebbene, quando la proposta è finalmente arrivata in aula per la discussione e il voto ci siamo sentiti presi in giro. Il Pd in sostanza propone di lasciare inalterata la percentuale del 7% ma i sussidi potranno essere utilizzati non più per l’edilizia di culto standard ma solo per progetti con finalità sociale… Insomma, un gioco delle tre carte, dove gli stessi sussidi escono dalla porta e rientrano dalla finestra per arrivare agli stessi soggetti di prima. I soliti “artifizi contabili”. Una delusione, soprattutto per aver concesso tanto tempo alla Giunta, in questo caso guidata dall’assessore all’edilizia Francesca Gardini, per ricevere una proposta che a nostro parere risulterà uno sforzo inutile con l’unico, triste, risultato di cambiare tutto affinché nulla cambi”.

Il M5S di Forlì ricorda da un lato che: “la scuola e l’istruzione sono una delle priorità del nostro programma” ed evidenzia dall’altro che: “questa amministrazione comunale non è nuova a elargizioni più o meno ingiustificabili alla Chiesa a danno di altri capitoli di spesa che potrebbero essere sostenuti”. Un esempio significativo? L’elargizione di 6.000 euro per la cerimonia di nomina di mons. Erio Castellucci a vescovo di Modena-Nonantola, già oggetto di una nostra segnalazione alla Corte dei Conti “perché non seguiva le regole per l’elargizione di questo tipo di contributi”.

“La mozione che proponeva di azzerare la percentuale di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare come sussidi pubblici all’edilizia di culto avrebbe potuto riscattare la credibilità di questa maggioranza che si presenta, solo a parole, come di sinistra ed a-confessionale, ma nei fatti si è dimostrata politicamente succube di un certo tipo di poteri. E per l’ennesima volta il Pd si è mostrato diviso al suo interno. Sì, perchè la mozione è stata bocciata con il voto del gruppo Pd, ma nonostante l’accoglimento di un emendamento del suo consigliere Zanetti che alla fine ha votato in divergenza al suo partito”: concludono i consiglieri comunali del M5S Simone Benini e Daniele Vergini.

 

Parcheggi “selvaggi” vicino alle scuole: a nulla è servito lo scandalo della vicesindaco, a Forlì nessuno tutela i cittadini ed il rispetto delle regole!

“Denunciando il caso scandaloso del parcheggio “abusivo” del vicesindaco Zanetti nello stallo riservato ai diversamente abili vicino alla scuola Diego Fabbri abbiamo chiesto lo stop ai parcheggi selvaggi davanti alle scuole. Ma, come sempre il Comune di Forlì s’è dimostrato sordo a porre mano all’anarchia delle auto in sosta davanti agli istituti scolastici al suono della campanella di inizio e fine lezioni. Ma non si tratta soltanto di inerzia della classe politica insensibile, da sempre, alla tutela dell’ambiente e della sicurezza, dobbiamo registrare anche la passività della Polizia Municipale nel far rispettare il codice della strada”.

Questo il nuovo atto di accusa dei consiglieri comunali del MoVimento 5 stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini, che evidenziano come nei pressi della scuola Diego Fabbri nulla sia cambiato nemmeno dopo lo scandalo della vicesindaco.

“Le auto continuano a circolare e parcheggiare dove non potrebbero, in particolare in via Giorgina Saffi, che dovrebbe essere interdetta al traffico. Tutto nasce dalla “pretesa” dei genitori di scaricare il figlio a ridosso dell’ingresso scolastico. Si crea un coagulo di vetture in sosta e in fermata temporanea (magari con motore acceso) in totale situazione di pericolo per gli stessi bambini che escono correndo dalla scuole ed attraversano la strada. I controlli sono assenti. E ci chiediamo: perchè la PM e le forze dell’ordine non fanno rispettare la legge e non tutelano anche le persone che si recano a casa, al lavoro o a scuola in bici e a piedi, contribuendo oltretutto a rendere meno satura di Pm10 l’aria di Forlì? Perchè il sindaco e la giunta non danno il buon esempio e non si spostano in bici come facciamo noi del M5S?”: si chiedono i due esponenti pentastellati.

Il MoVimento 5 stelle di Forlì ricorda come il problema della sosta e dei parcheggi “selvaggi” non sia nuovo in città come in tutta la Romagna, terrà di passione per le “quattro ruote”. Ma nella vicina Cesena qualcosa si muove: il comandante dei vigili urbani Giovanni Colloredo ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici con la preghiera di veicolare il messaggio di maggior rispetto per le regole stradali a tutti i genitori, ed ha annunciato l’inasprimento dei controlli.

“Ed a Forlì perchè non si prende esempio?”: chiedono Daniele Vergini e Simone Benini. “A Cesena, a quanto pare qualcosa si muove nella giusta direzione e visto che Forlì continua l’immobilismo della giunta comunale abbiamo deciso di muoverci noi stessi in prima persona inviando una lettera ai dirigenti scolastici e alla comandante della Polizia Municipale Elena Fiore ricordando a tutti che l’educazione “civica” trova consenso soprattutto attraverso il buon esempio, e che l’inerzia degli amministratori non può essere tollerata oltre che a pagarne il conto in termini di tempo, disagio e incolumità a rischio, come sempre saranno e sono i cittadini più virtuosi, coloro che si impegnano nel non utilizzare la macchina o nel non violare i regolamenti stradali”: concludono i consiglieri comunali del MoVimento 5 stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini.

 

La “buona scuola” di Renzi: carta igienica richiesta per iscritto alle famiglie!

2015-09-09 carta igienica manzoni - CopiaLa direzione della scuola primaria Manzoni di Forlì, fra il materiale scolastico 2015/2016 richiesto alle famiglie, ha espressamente inserito anche carta igienica, sapone per l’uso che è comprensibile farne in bagno ed una, dicasi almeno una, risma di fogli di carta formato A4.
“Si tratta di una scuola statale e, mentre nel saluto per l’apertura del nuovo anno scolastico rivolto dal dirigente dell’Ambito Territoriale scolastico di Forlì-Cesena e Rimini del ministero, Giuseppe Pedrielli, si tessono le lodi della riforma renziana approvata a luglio dal parlamento, ci troviamo costretti a denunciare per l’ennesima volta questo scandalo, a metà fra il grottesco e il drammatico: alle famiglie, stritolate da una crisi economica di cui non si vede la fine si chiede appunto il ridicolo obolo di un rotolo di carta igienica, una saponetta, una confezione di carta scottex ed un blocco di 500 fogli di carta”: commentano Simone Benini e Daniele Vergini, consiglieri comunali M5S di Forlì.
I due “pentastellati” ricordano che, mentre la situazione finanziaria del Paese Italia, i continui tagli alla Scuola Pubblica e la mancanza di riforme strutturali nel campo dell’educazione scolastica hanno reso il settore dell’istruzione economicamente deficitario, anche a Forlì le famiglie si trovano costrette a far fronte a spese precedentemente e generalmente in capo alle casse pubbliche.
I consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Forlì non sono rimasti con le mani in mano, approntando rapidamente un ordine del giorno, che sarà discusso nei prossimi Consigli Comunali, dove chiedono che Giunta e Sindaco si impegnino ad istituire il “Fondo Spesa Corrente Istituti Comprensivi” e ad attivare con gli Istituti interessati le convenzioni necessarie per la sua gestione; il fondo, vincolando la spesa esclusivamente “agli oggetti che per l’uso continuo sono destinati a deteriorarsi rapidamente ed ai beni di modico valore” (come appunto carta da scrivere e carta igienica), dovrebbe utilizzare il 7% degli oneri di urbanizzazione secondaria, cifra pari a circa 30-40 mila euro all’anno, fino ad oggi destinati all’edilizia religiosa.
“Questa storia della lista e della carta igienica è un’offesa alle famiglie ed agli stessi studenti e suona totalmente stonata l’enfasi con cui il premier Renzi ha presentato il testo di riforma scolastica, considerando intoccabile il principio della parificazione tra scuola pubblica e paritaria. Noi siamo di parere opposto al suo e continuiamo a ritenere che solo quando nelle scuole pubbliche lo Stato si farà carico di fornire la carta igienica si potranno erogare fondi alle scuole paritarie private.
Non più tardi di due giorni fa Renzi ha testualmente dichiarato: “le polemiche sulla carta igienica da portarsi da casa sono montate sul nulla e se una famiglia vuole dare il contributo volontario, faccia pure, ma i soldi per il funzionamento della scuola li abbiamo messi e raddoppiati”: di questi soldi non c’è evidentemente traccia, almeno nel caso della scuola primaria Manzoni!
Un problema, la carenza di fondi destinati alle scuole, di cui nessun ente pubblico vuole comunque farsi carico, Comune di Forlì compreso, che, impegnato a spremere i cittadini con la mano destra (aliquote Irpef al massimo valore) ed a sperperare con la sinistra (vedi scandalo degli 1,5 milioni di euro destinati alle spese legali extra-bilancio), dà prova definitiva dell’incapacità di governare del Pd di Renzi a Forlì come a Roma”, concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Simone Benini e Daniele Vergini.

 

Scuole senza agibilità antincendio: esposto del M5S

Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Forlì ha più volte chiesto all’Amministrazione Comunale se alcuni istituti scolastici fossero agibili secondo la normativa di prevenzione incendi.

Con l’entrata in vigore il 7 ottobre 2011 del nuovo regolamento di prevenzione incendi di cui al D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, sono state introdotte sostanziali modifiche nella disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi. Le “scuole” sono ricomprese al punto 67 dell’allegato I al decreto che, a differenza di quanto previsto dal vecchio elenco del D.M. 16/2/1982, comprende anche attività prima non soggette come per esempio gli Asili nido con oltre 30 persone presenti.

In data 23 settembre 2014, durante il Consiglio Comunale, non veniva fornita alcuna risposta esauriente al question time del M5S.

La replica del Capogruppo Consiliare, Daniele Avolio, evidenziava infatti una “non completa soddisfazione circa il contenuto della risposta” e veniva chiesto al Comune di farsi parte dirigente nel sollecitare a chi di dovere quanto richiesto, e cioè alla Provincia di Forlì che, secondo quanto asserito, sarebbe stata direttamente responsabile delle normative anti incendio collegate alle scuole.

Nonostante la gravità della problematica sollevata, dopo 22 giorni di attesa il M5S non aveva ancora ricevuto alcuna risposta. Il 15 ottobre il M5S ha inviato nuovamente un sollecito via mail al Sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale per l’acquisizione del documento necessario per la sicurezza degli studenti, del corpo docente e di tutti gli operatori scolastici.
Tale documentazione rappresenta per il M5S una priorità assoluta che coinvolge tutti gli Amministratori pubblici, ed un diritto acquisito dei tanti ragazzi che nella scuola pubblica devono disporre di una struttura a norma di legge che solamente una Amministrazione preparata e responsabile deve assicurare.

Oggi, dopo un mese di attesa e numerosi rinvii il documento richiesto è stato finalmente recapitato al Movimento 5 Stelle e attesta la grave assenza del Certificato Prevenzione Incendi antincendio di due scuole di Forlì.

Il M5S si è subito attivato con un esposto alla Magistratura.

I Consiglieri Comunali del MoVimento 5 Stelle Forli
Daniele Avolio – Daniele Vergini – Simone Benini

 

Per gli 80 euro di Renzi in busta paga tagli: a scuola, trasporti e sanità anche a Forlì

“Nel suo intervento al parco urbano di Forlì il premier Renzi ha ribadito che il bonus Irpef degli 80 euro mensili destinato ai lavoratori dipendenti diventerà una riforma strutturale e che sarà estesa anche ad incapienti, partite iva e pensionati. Quello che l’ex sindaco di Firenze si e’ dimenticato di dire ai nostri concittadini è che per mantenere questa promessa elettorale dovrà tagliare servizi pubblici essenziali e costringere gli enti locali a rivalersi sui consumatori e sugli stessi destinatari del “regalo”, questo non è un nostro parere ma è un fatto! Come conferma il quotidiano finanziario Italia Oggi che nel suo inserto settimanale sugli enti locali ha notato le voci elencate nella tabella A del decreto legge collegata alla spending review degli enti locali ed ha elencato nel dettaglio i codici informatici del sistema Siope, Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici.” A muovere questa accusa è il Movimento 5 Stelle di Forlì.

I pentastellati ricordano che “fra i servizi pubblici essenziali che i Comuni – e dunque anche Forlì – saranno costretti a tagliare per finanziare il bonus per consentire la riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti promesso da Renzi ci sono anche servizi essenziali per i cittadini, in settori delicatissimi come: la sanità, il trasporto pubblico locale, la scuola, i contratti di servizio per smaltimento rifiuti, le mense delle scuole, e le reti di ricovero in strutture per anziani, minori ed handicap.

Questi tagli alla spesa degli enti locali, sono destinati a riflettersi negativamente sui servizi ai cittadini sotto forma di: aumento dei prezzi del biglietto degli autobus; aumento del costo del servizio di mensa o peggioramento della qualità dei pasti ed aumento della pressione fiscale/contributiva, per chi usufruisce di strutture di ricovero di anziani, minori in case protette e di persone con gravi handicap.

E c’è anche un altro dato di fatto: il bonus, come ha rivelato uno studio degli economisti del sito LaVoce.info andrà soprattutto a beneficio delle classi medie, in particolare delle famiglie che vi appartengono proprio perché hanno più di un reddito da lavoro dipendente, mentre le famiglie in povertà ne saranno toccate solo marginalmente.

E, nella più che giustificata perplessità che questo bonus possa rappresentare un reale beneficio per la nostra economia, restiamo in attesa dei provvedimenti strutturali per il contrasto alla povertà e di sostegno alle classi più disagiate, che ancora una volta sono rimaste escluse dalle misure per il rilancio dell’occupazione e della lotta alla disoccupazione che nella provincia di Forlì-Cesena ha raggiunto livelli record: 38.917 persone iscritte ai Centri per l’Impiego in provincia di Forlì-Cesena al 31 dicembre 2013 (+12,5%). Con una Schiacciante prevalenza di chi ha perso il lavoro: il 90% degli iscritti al Centro per l’Impiego, mentre gli inoccupati alla ricerca di prima occupazione rappresentano il 10%”: spiega in una nota il M5S di Forlì che annuncia: “Con la collaborazione di dipendenti e cittadini una volta fatto il nostro ingresso nella pubblica amministrazione ci impegnamo a rivedere da subito l’intera spesa pubblica comunale, per individuare sprechi da eliminare e risorse da valorizzare che possano, almeno in parte, compensare questi tagli ingiusti che inevitabilmente saranno presenti a causa del “regalo pre-elettorale” di Renzi”.

Nella spending review pensata da Renzi e dal suo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per gli enti locali, che dovrà raccogliere nel giro di un triennio 2,192,6 miliardi di euro (444,5 milioni subito), lo stesso governo ha inserito una clausola di salvaguardia, in base alla quale se gli enti locali non faranno i tagli, i fondi mancanti saranno presi dal governo centrale, trattenendoli dalla quota IMU che spetta ai Comuni o dall’IPT dovuta alle Province.

“Quando il M5S andrà al Governo le cose cambieranno e non si andrà più ad “attingere” dai soliti noti. Due esempi: la riduzione della tassazione su lavoro e imprese sarà finanziata tagliando spesa militare, finanziamento pubblico ai partiti e pensioni d’oro mentre l’eliminazione dell’IMU-TASI verrà finanziata da un aumento della tassazione sul gioco d’azzardo, come del resto già proposto in Parlamento, con voto contrario di tutti i vecchi partiti” conclude il comunicato stampa del Movimento 5 stelle di Forlì.

 

Amianto a Forlì, cosa stanno facendo Comune e Provincia?

Circa tre settimane fa abbiamo inviato a Comune e Provincia una interrogazione scritta per capire quali azioni avessero intrapreso per cercare di risolvere il problema dell’amianto a Forlì; in particolare abbiamo chiesto informazioni su questi argomenti:

1) Quali sono gli interventi di bonifica previsti per il nostro comune e le relative tempistiche

2) Se è previsto anche un piano di smaltimento per le strutture in cemento amianto della rete idrica (nella nostra città ci sono 230 km di condotte in amianto)

3) Se sono stati usati bene gli incentivi passati e se è stata fatta domanda per i fondi previsti dal “Decreto del Fare” (per la ristrutturazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici, con particolare riferimento alla rimozione di amianto)

4) Se gli interventi previsti per gli istituti scolastici prevedono anche il ripristino delle classi meno numerose (limite di legge massimo 26 persone, come da D.M. 26/08/92)

5) Se gli interventi previsti per gli istituti scolastici prevedono anche miglioramenti energetici ed in particolare sismici, visto che la maggioranza delle scuole presenti nel nostro territorio sono antecedenti alla normativa sismica

Scarica la nostra richiesta indirizzata a Comune e Provincia

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