La favola del bosco che non c’HERA

boscoheraAnche oggi il “bosco di Hera”, teoricamente creato per ridurre l’impatto ambientale dell’inceneritore, ci è apparso in tutta la sua triste realtà… un assembramento di piccoli arbusti rinsecchiti, abbandonati a loro stessi! Visto che siamo in clima natalizio abbiamo tentato di migliorarne l’aspetto con un piccolo addobbo, che serva almeno per non dimenticare le promesse mai mantenute!

Le domande sono sempre le stesse: perché piantare 8 ettari di alberi per poi lasciarli senza manutenzione? Quale funzione possono avere queste piantine che non raggiungono i 50 centimetri, quando servirebbe, per ottenere un’efficacia minima, una barriera verde di decine di metri? Chi si deve prendere cura di questo fantomatico bosco? Perché una parte dell’area è utilizzata occasionalmente come parcheggio sterrato?

Ricordando che nel 2004, in fase di autorizzazione dell’inceneritore, il Rapporto Ambientale Finale della Valutazione di Impatto Ambientale, nella prescrizione n.31 recitava: “posto che è stata valutata positivamente la realizzazione di un’area verde arborata quale contributo alla mitigazione ed al recupero degli impatti prodotti sulla matrice aria, si ritiene necessario individuare un’area, in prossimità del Fiume Ronco (…) che abbia un’estensione pari a 8 ha, nella quale realizzare una compagine boschiva con copertura non inferiore al 60% e che sia costituita da essenze arboree compatibili con l’ambito perifluviale di riferimento. (…) L’inserimento di tale area a verde in questo specifico ambito sarà prezioso sotto diversi punti di vista. Innanzitutto avrà la funzione di potenziare e valorizzare il corridoio ecologico per eccellenza rappresentato dall’alveo fluviale che è l’elemento portante della rete ecologica a scala provinciale. Inoltre verrà amplificata la funzione cuscinetto del corso d’acqua unitamente alla vegetazione ripariale intesa come capacità di contenere gli impatti e di agire da filtro tra la zona industriale e la campagna adiacente; infine contribuirà ad aumentare il valore paesaggistico dell’ambito fluviale.”

La realtà attuale ci porta a concludere che le amministrazioni Provinciali/Comunali non hanno vigilato sul rispetto delle prescrizioni: come sempre l’interesse pubblico è stato messo in secondo piano rispetto a quello privato delle società compartecipate, in questo caso Hera Ambiente S.p.A.. Ci auguriamo che dopo questo sollecito le amministrazioni si attivino per sanare la situazione… nel frattempo buon Natale a tutti!

Forlì per le 5 stelle

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