I comitati di quartiere non agiscano da “sentinelle dei partiti” ma siano più responsabili nei confronti delle esigenze del proprio territorio

Malmissole“I comitati di quartiere sono veramente neutrali? Questa è stata la prima domanda che ci siamo fatti come Consiglieri comunali dopo aver letto il comunicato (non firmato) inviato a nome del “Coordinamento dei 14 Quartieri Area Nord” che esprime un sostegno incondizionato al comitato di quartiere di Malmissole”, si legge in una nota firmata dai Consiglieri Comunali Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle di Forlì.

“Se per neutralità si intende la condizione di chi non opera e non prende posizione in favore di alcuna delle parti coinvolte in una contesa, allora spiace constatare come non ci stata una vera neutralità. Questo ovviamente non vale per tutti i quartieri ma per molti di essi, come abbiamo potuto constatare nelle numerose assemblee del “Movimento in Ascolto” da noi svolte sul territorio da un anno a questa parte. Ed oltre a questa assenza di neutralità la cosa più grave è che i quartieri di fatto “non funzionano”, la colpa principale di tutto ciò risiede nell’amministrazione comunale che, nonostante la solita propaganda, non ha ancora fornito loro gli strumenti e le risorse necessarie per un adeguato funzionamento.”

“Abbiamo sempre sostenuto l’importanza dei Comitati di quartiere come organismi di partecipazione territoriale per far emergere dal basso istanze, pareri, e progettualità che trovino il necessario ascolto, sia da parte di chi amministra, che da parte di chi rappresenta un’opposizione libera, indipendente e volenterosa di esprimere a pieno il proprio mandato” – ricordano i due pentastellati – “Come riportato nel Regolamento Comunale, il fine Quartieri è quello di rendere partecipe la cittadinanza alle scelte della comunità. Il Comitato di quartiere dovrebbe farsi interprete e promotore dei bisogni del territorio tramite segnalazione delle problematiche emergenti e soprattutto fungere da collegamento tra cittadini e pubblica amministrazione. Tutto questo è stato fatto oppure è rimasto sulla carta?”, è la domanda che Vergini e Benini rivolgono alla cittadinanza.

“A seguito di quanto emerso durante il confronto libero e democratico nell’evento da noi organizzato, nel quale sono state esposte sia le posizioni contrarie che quelle favorevoli, il comitato di quartiere non ha smentito di aver partecipato a riunioni progettuali con i promotori che non sono state comunicate ai residenti, mancando così alla propria funzione. Mentre il comitato attendeva che i tempi “fossero maturi” per i promotori del progetto invece le idee erano già chiare e quelle riunioni le consideravano già operative della fase progettuale. Non ci sembra che questa sia la neutralità di cui dovrebbe essere garante il comitato in quanto una delle due parti era decisamente più informata ed avvantaggiata. Secondo noi informare tempestivamente e con trasparenza i propri cittadini e avere il loro riscontro non è mai controproducente, ma anzi un atto dovuto, utile a chiarire fin da subito eventuali criticità, fraintendimenti o incomprensioni. Se poi aggiungiamo a tutto questo il tentativo operato dall’amministrazione comunale di occultare la petizione inviata al consiglio allora il quadro è completo.”

“Queste ultime polemiche non possono che portarci a ricordare l’esposto fatto al Prefetto nel 2015 da tutte le forze politiche, anche di maggioranza ad esclusione del Pd, in cui si metteva in forte dubbio l’apartiticità dei futuri comitati alla vigilia delle votazioni, seguita dai proclami trionfalistici dell’allora assessore alla Partecipazione Sara Samorì sull’inaugurazione di una nuova stagione di partecipazione popolare, nonostante il flop di meno del 5% dei votanti rispetto agli aventi diritto.”

“Invece di parlare di maltrattamenti, speriamo che gli organi dei quartieri utilizzino questa vicenda in maniera costruttiva come un’occasione di crescita e di consapevolezza delle loro funzioni e soprattutto che non agiscano da “sentinelle dei partiti” ma siano più responsabili nei confronti delle esigenze del proprio territorio”, concludono i pentastellati.

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