Derivati: il Comune ha scommesso con i soldi dei cittadini, si tenti una rinegoziazione con le banche per rimediare agli errori fatti

La Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per l’Emilia Romagna, con una delibera del 10 febbraio 2016, ha riscontrato una serie di gravi irregolarità e diverse criticità nella rendicontazione di bilancio 2013 del Comune di Forlì. Fra le criticità riscontrate c’è anche l’utilizzo degli strumenti finanziari cosiddetti “derivati“, ovvero i titoli swap per lo più privi degli elementi standard definiti dalle autorità di mercato e con delle caratteristiche molto spesso decise unilateralmente dalle sole banche a fini speculativi. “Il problema dei derivati è una delle criticità segnalate dalla Corte dei Conti, e quelli attualmente in essere stipulati dal Comune di Forlì nel 2003 stanno genereranno un flusso negativo stimato in circa 1 milione di euro all’anno per i prossimi 3 anni! Chi ha intrapreso questa strada immaginava che i tassi di interesse dovessero crescere, ma in realtà come tutti sappiamo ora sono scesi quasi allo 0%, ed il Comune sarà costretto a pagare circa il 4% di interessi fino al 2025. Gli amministratori dell’epoca hanno fatto male i loro conti e l’attuale giunta continua a coprire gli errori di chi li ha preceduti”: scrivono in una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini. “I derivati – aggiungono i due pentastellati – non sono uno strumento coerente con la gestione delle finanze pubbliche, un amministratore serio dovrebbe far uscire alla luce le responsabilità pregresse e che hanno portato a questo sperpero di risorse pubbliche ed affrontare il problema invece di far finta di nulla”. Concretamente, il Movimento 5 stelle di Forlì ha presentato un mozione dove chiede di impegnare la giunta del sindaco Drei a muovere un tentativo di rinegoziazione di questi derivati con la banca Dexia Crediop. “Sarebbe una sfida interessante da affidare ad esperti legali esterni, invece che impiegare gli avvocati – come accade ed è accaduto troppo spesso nel comune di Forlì – in cause legali contro i propri dipendenti. In nome della trasparenza tanto decantata a parole dalla giunta, ma assente nei fatti, chiediamo inoltre all’amministrazione comunale di redigere una relazione che espliciti in modo chiaro all’opinione pubblica i costi delle operazioni in derivati degli ultimi anni ed i nomi di coloro che hanno suggerito, caldeggiato ed aiutato l’amministrazione a contrarre strumenti di finanza derivata ad alto rischio.“
“Infine ci chiediamo se gli assessori al bilancio degli ultimi 20 anni abbiano lavorato a favore dei cittadini secondo il criterio del buon padre di famiglia o, piuttosto, hanno abbiano preso scelte che di fatto hanno favorito gli interessi delle banche”: concludo i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini. Domande che verranno formulate dagli stessi pentastellati nel corso dell’audizione conoscitiva, prevista in data odierna, dove verrà sentito Giorgio Venanzi, dirigente del Servizio Entrate Tributarie, Bilancio e Investimenti e funzionario responsabile d’imposta del Comune di Forlì, chiamato a fornire informazioni dal M5S di Forlì sulle gravi irregolarità e criticità (10 in totale) nel bilancio consuntivo 2013 ravvisate dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, un elenco interminabile che oltre ai due problemi già elencati somma anche: “Presenza di residui attivi successivamente cancellati dal bilancio, Mancata costituzione del fondo svalutazione nella quota vincolata dell’avanzo di amministrazione, Residui passivi finanziari da prestiti non movimentati da oltre tre esercizi, Sistema contabile ai fini della corretta rilevazione delle poste vincolate, Servizi Conto terzi, Rispetto del patto di stabilità interno ottenuto ritardando il pagamento di obbligazioni scadute per la spesa in conto capitale, Rapporti finanziari tra Comune e Organismi partecipati, Organismi partecipati in perdita o in procedura fallimentare e Limite indebitamento”.

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