Case popolari ACER di via XXIV Maggio: sfratti, disagi e bugie

DSC_9177_3“A Forlì e in tutta la Provincia si sconta una vera e propria emergenza abitativa (al 2010 solo il 10% delle richieste di case popolari era stata soddisfatta) e tutta la Romagna continua a essere penalizzata sul fronte dell’edilizia sociale come emerge chiaramente negli ultimi bandi regionali rispetto all’Emilia. I nostri cittadini sono costretti ad affrontare vere e proprie odissee nell’iter di assegnazione degli alloggi e devono sopportare tante ingiustizie: la ripartizione degli alloggi fra stranieri e italiani è squilibrata (divise quasi al 50%); sono ancora troppo elevati i livelli di morosità e, per ultimo, segnaliamo anche un caso di mancata organizzazione che ha arrecato disagio a molte famiglie”. A lanciare l’accusa è il Movimento 5 Stelle di Forlì che porta ad esempio un caso in particolare.

Nel mese di dicembre 2012, in presenza del sindaco Roberto Balzani e dell’assessore al Welfare Davide Drei, sono stati inaugurati 40 alloggi a canone sociale per 126 abitanti, realizzati da ACER su mandato del Comune di Forlì in Via Fellini (civici 6, 8 e 10, area ex Foro Boario).

Un intervento di edilizia residenziale pubblica costato – come aveva riportato la stampa – ben 5 milioni di euro per realizzare unità residenziali in classe energetica B/C e quindi in teoria case che consentano un consumo ridotto.

Nello stesso periodo 2012/13, come è stato riferito dai diretti interessati, ACER ha sfrattato (anche “in malo modo”) gli inquilini dalle case di via XXIV Maggio i quali sono stati sistemati in nuove abitazioni con grossi problemi per tutti.

La motivazione “ufficiale” di questo trasferimento? La giustificazione era che le case di Via XXIV Maggio dovevano essere vendute.

“Ma oggi, a distanza di oltre un anno – aggiunge il Movimento 5 Stelle di Forlì – non solo quelle abitazioni non sono state vendute, ma non risultano neppure in vendita. Col risultato che, senza il quotidiano funzionamento di acqua, gas e pulizia di interni ed esterni, i fabbricati invenduti andranno incontro ad usura e deprezzamento… a questo punto gli inquilini potevano restare dov’erano riducendo il disagio al minimo! E’ questo l’esempio di welfare virtuoso di cui parla il candidato sindaco del centrosinistra?”.

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