Il MoVimento 5 Stelle Forlì ha depositato questa mattina, tramite l’avvocato Antonio Brogliato, alla Procura della Repubblica di Forlì ed entro pochi giorni farà altrettanto alla Corte dei Conti di Bologna un esposto relativo all’ormai nota vicenda del buco di quasi 1,5 milioni di euro creato da spese legali, fin qui non pagate, che il Comune di Forlì aveva affidato a consulenti esterni nel corso degli anni passati: un centinaio di procedimenti, delegati quasi tutti all’avvocato Mario Gabriele Di Giovanni dello studio di Roberto Pinza presidente della Fondazione Carisp. Una scelta ed una voragine di bilancio che sono state legittimate “a scatola chiusa” dalla maggioranza del PD nel Consiglio comunale del 28 luglio scorso.
“Non si tratta di una mera segnalazione come quella sbandierata dall’Amministrazione comunale, ma di un corposo documento che riporta una dettagliata cronologia dei fatti ed evidenzia le chiare e numerose anomalie che si sono susseguite negli ultimi 20 anni. Oltre alla condotta, a nostro avviso irregolare, sulla quale dovranno esprimersi i magistrati, ci preme segnalare anche il rilievo politico particolarmente negativo di questa vicenda: per coprire il buco di bilancio milionario il Comune dovrà attingere dai fondi di riserva ed impegnare le risorse accantonate per gli anni dal 2015 al 2017, fondi destinati alle emergenze ambientali (nevicate, allagamenti, trombe d’aria etc…) ed a coprire spese impreviste che si sarebbero evidenziate in corso di mandato. Un impegno di spesa che limiterà il raggio d’azione del nostro Comune, con i danni che tutti i cittadini possono ben comprendere”: dichiarano i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.
Al centro della vicenda delle spese legali “folli” il dirigente Alessandro La Forgia che negli ultimi 20 anni ha ricoperto, quasi continuativamente, il ruolo di Responsabile dell’Ufficio Legale e Contenzioso del Comune di Forlì. “Abbiamo appreso dai documenti che proprio al La Forgia erano state demandate tutte le decisioni e gli orientamenti relativi al contenzioso, comprese addirittura la rappresentanza legale del Comune di Forlì e la firma della procura! Tutto ciò, seppur apparentemente a norma di Statuto Comunale, risulta una vera e propria anomalia, una “abdicazione” di prerogative tipiche degli organi di indirizzo politico, a favore di un’unica persona che, teoricamente, avrebbe un ruolo diverso. In questa vicenda, oltre alle responsabilità di La Forgia, non possono poi essere escluse quelle dei Sindaci che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni e che avrebbero dovuto vigilare su spese e corretto utilizzo dei soldi pubblici”: aggiungono i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Forlì Vergini e Benini.
Gli esponenti “pentastellati” comunicano, inoltre, di aver appreso una notizia che sicuramente è destinata a creare scalpore: il dirigente La Forgia, rimosso dall’incarico dell’Ufficio Legale dopo lo “scandalo”, ha recentemente presentato ricorso contro il Comune di Forlì… “Si presume con lo scopo di essere reintegrato nel ruolo di responsabile dell’Ufficio Legale! Tutto ciò ci lascia di stucco ed ha veramente dell’incredibile! La prima udienza è fissata per il 2 dicembre e speriamo che il Comune, vista la gravità del caso, non scelga di procedere ad eventuali conciliazioni”: commentano Vergini e Benini.
Ma qual era il modus operandi con il quale negli ultimi 20 anni venivano assegnati dal Comune di Forlì gli incarichi legali esterni? Con una modalità che, a detta del Collegio dei Revisori, denota una “grave e ripetuta irregolarità contabile” e che per l’attuale Segretario Generale Lia Piraccini – come definito in alcuni documenti – è stata una “consolidata prassi amministrativa interna”.
I consiglieri del Movimento 5 Stelle ricostruiscono così il meccanismo: “Il Dirigente “fac-totum” La Forgia, con l’avvallo contabile dei passati Dirigenti del Bilancio, assegnava gli incarichi esterni sempre alla solita “cerchia” di circa una decina di avvocati, impegnando a bilancio solo un “fondo spese” di circa 1200 euro per ogni causa, senza fare preventivi e lasciando di fatto ai singoli avvocati la facoltà di “fare il prezzo” finale; la cifra del fondo spese, a fronte di cause durate anche 20 anni… era così l’unica impegnata nel bilancio comunale. E’ veramente incredibile come nell’arco di un periodo di tempo così lungo gli Assessori al Bilancio che si sono succeduti, compreso l’attuale Briccolani, non abbiano mai notato nulla di strano… “distratti” forse dal fatto che, così facendo, causa le minori passività registrate ufficialmente, disponevano di un maggior margine di manovra nella stesura di bilanci che da diversi anni sono particolarmente legati al patto di stabilità… “Coincidenza” vuole che un anno prima che La Forgia andasse in pensione “si scopra” il buco di bilancio e la Giunta comunale avvii una disperata corsa contro il tempo per pagare il debito ed evitare la prescrizione delle parcelle.
Ma c’è di più: il La Forgia ha addirittura stipulato un accordo con gli avvocati Di Giovanni ed Alberti per consentire il pagamento di quasi 1.300.000 euro di parcelle prima che la delibera arrivasse in Consiglio comunale, esautorando di fatto lo stesso Consiglio unico organo realmente deputato a legittimare il debito fuori bilancio. Ci chiediamo come tutto questo possa essere avvenuto nell’interesse dell’Ente…”: commentano i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.
La Giunta comunale, dopo questo clamoroso scandalo, ha promesso che adotterà nuove regole per l’assegnazione degli incarichi legali. “A nostro parere – aggiungono Vergini e Benini – è una promessa tardiva e che vedremo se troverà un effettivo riscontro. Il nostro timore è che questo buco di bilancio, soldi pubblici spesi senza alcun vaglio e parsimonia conferendo la gran parte degli incarichi ad un unico professionista, scelta di cui anche l’Ordine degli avvocati si è detto “sconcertato”, sia solo la punta dell’iceberg.
Avremmo voluto andare più a fondo sull’intera vicenda ma la nostra volontà di fare chiarezza si è scontrata con la maggioranza del PD che ha votato contro la costituzione della commissione di inchiesta e con la finta opposizione di Forza Italia che, nella persona di Beatrice Bertaccini, ci ha negato la convocazione di una udienza conoscitiva dove avremmo voluto sentire spiegazioni dalla “viva voce” di La Forgia e dai pareri dei Revisori dei Conti e dell’attuale responsabile del Servizio Bilancio”.
“A questo punto, vista la gravità dei fatti e delle conseguenze per la cittadinanza forlivese che verrà privata di servizi a fronte di debiti che non trovano chiare spegazioni, e ritenendo inevitabile il ricorso al potere giurisdizionale, abbiamo investito del caso i magistrati che, siamo certi, andranno finalmente a fondo. Per una vicenda così grave questa Amministrazione comunale rischia concretamente il commissariamento e merita veramente di essere esautorata dai suoi poteri; come M5S Forlì chiediamo che si sciolga il consiglio per andare subito ad elezioni anticipate”: è l’auspicio conclusivo dei consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.
Video di repertorio:
il no alla commissione di inchiesta (22/9/2015)
la discussione in aula sulla legittimazione del debito (28/7/2015)