Accessibilità universale, il Movimento 5 Stelle presenta una mozione per impegnare il Comune a garantire i diritti delle persone con disabilità

#NessunoEscluso: con questo hashtag parte oggi, 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, l’azione sinergica dei consiglieri del MoVimento 5 Stelle sui territori per impegnare i Comuni d’Italia a garantire i diritti delle persone con disabilità adempiendo alle richieste della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ONU del 2006 e dell’Atto Europeo sull’accessibilità del 2019.

Il MoVimento 5 Stelle di Forlì si è unito alla rete nazionale presentando oggi una mozione che impegna il Comune a redigere un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche in modo da garantire il diritto di accessibilità per tutti i cittadini, promuovere una campagna di ascolto cittadina per raccogliere segnalazioni di barriere che limitino l’accessibilità a spazi o servizi comunali, dotarsi di un disability manager e fornirgli gli adeguati supporti per poter pienamente operare, finanziare gli interventi previsti nel PEBA in base alle priorità stabilite di concerto con la cittadinanza e le associazioni e con il supporto del disability manager, promuovere l’attivazione di un disability manager anche presso le aziende partecipate, conformare sempre più ogni servizio, comunicazione, struttura, procedimento e azione amministrativa, alle migliori pratiche dell’accessibilità universale, sollecitare il Governo nazionale a supportare i Comuni a livello di competenze fornendo consulenze tecniche e formazione per la redazione dei PEBA e in generale di tutte le progettualità per rendere ogni spazio, servizio, evento e attività accessibile a tutte le persone indipendentemente dalla loro condizione.

La mozione è stata predisposta in rete sulla piattaforma Rousseau da oltre cento consiglieri comunali che, coordinati da Marco Piazza, referente della funzione Sharing di Rousseau dedicata alla condivisione di atti, qui hanno potuto commentarla, perfezionarla e scaricarla. L’iniziativa è frutto di un lavoro sinergico e collettivo tra Parlamento e territori, coordinato dalla facilitatrice nazionale Coordinamento e Affari Interni Enrica Sabatini, che vede impegnati alla Camera la portavoce del Movimento 5 Stelle nella Commissione Affari Sociali Celeste D’Arrando e al Senato il portavoce del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente Ruggiero Quarto con l’obiettivo di arrivare a discutere in entrambi i rami del Parlamento la mozione “Accessibility Act”.

“Già nel 2016, durante il precedente mandato, fu approvata dal Consiglio comunale una nostra mozione che chiedeva la realizzazione di un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, purtroppo però l’amministrazione di centrosinistra non lo realizzò mai, nonostante vari solleciti. Ora chiediamo a questa nuova amministrazione un nuovo impegno in questo senso e un ulteriore passo avanti, ma non ci accontenteremo solo di altre parole, dopo tanti anni è necessario passare ai fatti”, concludono i consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle di Forlì.

I nostri precedenti comunicati stampa sull’argomento:

29 Dicembre 2016
Grazie alla nostra mozione il Comune dovrà realizzare un piano cittadino per l’eliminazione delle barriere architettoniche

3 Dicembre 2018
Giornata della disabilità, il Comune di Forlì non mantiene le promesse

 

Reddito di cittadinanza, De Girolamo: “i Comuni impieghino i percettori nei progetti utili alla comunità”. Vergini e Benini: “anche Forlì si attivi al più presto”

“Prende il via il processo che definisce l’attivazione dei lavori di pubblica utilità che i beneficiari del Reddito di cittadinanza dovranno effettuare presso il Comune di residenza, dopo la firma negli scorsi giorni da parte del ministro Catalfo, del decreto concertato con i comuni stessi”. È quanto dichiara, in una nota, il deputato Carlo Ugo de Girolamo del Movimento 5 Stelle.

“In dettaglio, con questo atto i Comuni interessati avranno la possibilità di avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Reddito andranno a svolgere”, precisa de Girolamo, “il Comune è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo Settore o di altri enti pubblici.

I PUC possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo alla costruzione di una comunità migliore”.

“Il decreto delinea i confini delle attività che possono essere realizzate”, continua il deputato, “i percettori di Rdc, infatti, non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale; non possono altresì ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie e altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro. I comuni sono già in possesso delle linee guida e saranno supportati in tutte le fasi: dall’analisi preliminare fino al raggiungimento degli obiettivi dei singoli percettori per ciascuno dei quali è prevista una progettazione personalizzata”.

“Si auspica pertanto che i comuni si attivino nell’immediato per cogliere questa opportunità”, conclude il deputato, ”impiegando i percettori del Reddito di cittadinanza in attività utili alla comunità ed ai soggetti stessi nell’ottica di inclusione sociale e di valorizzazione del capitale umano”.

Intervengono anche i consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini che entreranno nello specifico di Forlì presentando un’interrogazione nel Consiglio di lunedì prossimo per chiedere se l’amministrazione si stia attivando celermente per la realizzazione di questi progetti che “saranno utili oltre che alla città, anche ai percettori del Reddito di Cittadinanza che si sentiranno ancor più inclusi prendendo parte a progetti riqualificanti e socialmente utili alla comunità. Ad esempio una possibilità da valutare fra le tante possibili potrebbe essere quella di organizzare passeggiate ecologiche, simili a quelle già realizzate dagli ambientalisti, per raccogliere eventuali rifiuti abbandonati da parte di cittadini poco rispettosi dell’ambiente, quale miglior modo di dimostrare sensibilità e impegno civico?!”

 

Su disabilità e barriere architettoniche da Comune e Start Romagna tante chiacchiere ma pochi fatti

In tema disabilità, come sempre, l’amministrazione comunale fa tante chiacchiere e pochi fatti. Ultimo l’incontro del tavolo tecnico, tenutosi in Prefettura, giovedì 31 gennaio, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Comune di Forlì e Start Romagna, ma dal quale di concreto non è emerso nulla. Prendiamo atto di questo confronto sul tema del miglioramento dell’accessibilità dei servizi di trasporto pubblico locale da parte delle persone con disabilità e del fatto che, com’era prevedibile, dopo aver “messo a fuoco” le problematiche l’incontro si è concluso con una serie di pacche sulle spalle e fumosi propositi per il futuro. La stessa cosa, del resto, era successa nel 2014, prima delle scorse elezioni amministrative: tante chiacchiere alla quali non sono seguiti i fatti.

Nello scorso consiglio comunale, tra l’altro, l’assessore Mosconi, in risposta ad una nostra interrogazione, si è arrampicato sugli specchi per giustificare l’assenza di un piano comunale per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che sarebbe obbligatorio per legge ma che il Comune non ha ancora adottato. Nonostante nel 2016 fosse stata approvata all’unanimità una nostra mozione per impegnare l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Drei a realizzare questo piano, fatto che dimostra un disinteresse totale per l’argomento nonostante gli annunci roboanti.

Riguardo a Start Romagna veniamo a conoscenza, poi, che si è impegnata a fare una mappatura delle fermate per incrementare il diritto alla mobilità. Significa che nulla è stato fatto nei 5 anni precedenti? E perchè? E’ incredibile come nel 2019 i bus non siano ancora stati dotati del servizio pedane di salita e discesa per i diversamente abili, questa non è una situazione da paese civile. Nel nostro programma trasporti, presentato mesi fa, abbiamo messo fra le priorità sia le pedane di salita che il piano di rimozione delle barriere architettoniche, basta promesse! E’ arrivato il momento dei fatti!

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri del M5S per il Comune di Forlì

Per visionare il nostro programma completo su Trasporti/Mobilità
accedi alla pagina del programma Amministrative 2019
volantino con le principali proposte:
trasporti mobilità 2019

 

Giornata della disabilità, il Comune di Forlì non mantiene le promesse

una-città-per-tuttiOggi, 3 dicembre, è la giornata della disabilità, ma basta parlare con associazioni e attivisti che ogni giorno sono impegnati sul campo, per scoprire un mondo ancora troppo spesso dimenticato e la difficile quotidianità degli oltre 3 milioni di disabili che vivono in Italia. Nel nostro piccolo, come M5S Forlì, avevamo presentato nel 2016 una mozione, approvata all’unanimità, volta all’adozione di un “Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche”, inspiegabilmente assente nel nostro Comune anche se obbligatorio per legge. Ebbene ci aspettavamo che questa nostra proposta di buon senso fosse attuata e invece ad oggi, dopo più di 2 anni, ancora nulla! Il 10 luglio di quest’anno abbiamo fatto un accesso atti per sapere a che punto era la realizzazione di questo piano ma siamo stati ignorati, come purtroppo accade a tanti cittadini forlivesi diversamente abili. Annunciamo che presenteremo un question time al prossimo Consiglio comunale per conoscere come mai, dopo più di due anni, questo piano non sia ancora stato realizzato.

Daniele Vergini e Simone Benini Consiglieri comunali del M5S Forlì

 

Grazie alla nostra mozione il Comune dovrà realizzare un piano cittadino per l’eliminazione delle barriere architettoniche

una-citta-per-tuttiLa giunta comunale di Forlì si è impegnata a realizzare uno specifico Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche a seguito di un’apposita mozione presentata dal Movimento 5 stelle di Forlì, verrà finalmente messo nero su bianco uno strumento di gestione urbanistica indispensabile per pianificare e predisporre un programma sistematico di interventi da effettuare per rendere accessibili edifici e spazi pubblici ai cittadini diversamente abili.

“Dopo la scandalosa vicenda del parcheggio negli stalli dei diversamente abili occupato dall’allora vicesindaco Zanetti e da noi stessi denunciato, ci siamo chiesti se questa intera amministrazione comunale avesse a cuore o meno, i diversamente abili, e dopo una serie di accessi agli atti con nostro grande stupore abbiamo scoperto che il Comune di Forlì non disponeva di questo piano che sarebbe obbligatorio dal 1986. Un piano che in 30 anni di amministrazioni a guida Pci, Pds, Ds e Pd non è mai stato realizzato nonostante i solleciti di numerosi enti fra cui nel 2014 quello dell’Anci che all’epoca era guidato oltretutto da un famoso esponente del Pd: Piero Fassino. Questo, purtroppo, dimostra come l’attuale partito che amministra Forlì non dia la necessaria importanza ai diritti dei diversamente abili”: commentano Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì.

Il problema delle numerose barriere architettoniche presenti a Forlì era stato già segnalato da tempo e pubblicamente anche da numerosi cittadini e associazioni fra cui la fondazione Opera Don Pippo Onlus. “Possibile che nonostante questi appelli un partito, come il Pd, che a parole sostiene di essere vicino alla gente non si sia mai attivato per rendere a misura dei diversamente abili la nostra città? Possibile che un sindaco che nella scorsa legislatura si occupava del welfare non ne fosse a conoscenza? Il partito di maggioranza in consiglio dopo aver tentato di minimizzare il problema delle barriere architettoniche accusandoci di strumentalizzare l’argomento e difendendosi con debolissime motivazioni burocratiche, alla fine è stato costretto ad approvare la nostra mozione in consiglio comunale”: spiegano ancora Vergini e Benini.

“Ora dopo le parole attendiamo i fatti: che si dia attuazione ad un buon Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche con il reperimento dei fondi necessari dalla Regione. Un progetto che potrà realmente contribuire risolvere gli enormi problemi riscontrati ogni giorno dai diversamente abili che si muovono nella nostra città ed in particolare negli edifici pubblici. Sarà un’altra occasione per mettere alla prova la buona fede di questa classe politica che ad ogni occasione parla di alta qualità della vita a Forlì e poi nei fatti si dimentica di coloro che – come le utenze più deboli fra cui i diversamente abili – si vedono negati diritti sanciti in Costituzione”: concludono i due pentastellati.

 

 

Comune carente nei confronti dei cittadini diversamente abili: si realizzi un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche ed un Censimento degli stalli a loro riservati

“A seguito di accesso atti da noi effettuato, abbiamo rilevato che il Comune di Forlì non dispone di uno specifico Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, strumento di gestione urbanistica indispensabile per pianificare e predisporre un programma sistematico degli interventi da effettuare per rendere accessibili edifici e spazi pubblici ai cittadini diversamente abili. Abbiamo quindi preso atto di come negli scorsi anni si sia proceduto unicamente ad interventi “spot” su singole segnalazioni di cittadini; inoltre non è mai stato fatto un serio censimento degli stalli riservati ai diversamente abili, l’ultimo riferimento è il mero dato numerico di 895 stalli, aggiornato al 7 marzo 2012. Ma così non si può andare avanti!”.
A lanciare l’accusa i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Forlì Daniele Vergini e Simone Benini che comunicano come, dopo la scandalosa vicenda del parcheggio negli stalli dei diversamente abili da parte della vicesindaco Zanetti, alcuni cittadini abbiano effettuato segnalazioni in cui sostengono l’avvenuta rimozione da parte dell’Amministrazione comunale di alcuni di questi parcheggi riservati.
“Invitiamo tutti i forlivesi a segnalare sul nostro sito o sulla nostra pagina Facebook altri casi di strisce gialle rimosse”, aggiungono Vergini e Benini.
Su questa scottante materia i due esponenti pentastellati, dopo aver appurato le carenze dell’amministrazione nei riguardi delle persone diversamente abili, hanno presentato una mozione specifica chiedendo a viva voce l’adozione di un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e la realizzazione di un censimento degli stalli riservati ai diversamente abili.
“La realizzazione del suddetto piano è obbligatoria a rigor di legge (la legge 41 del 1986 sancisce: “Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del d.l. 384 del 1978 piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione” mentre la 104 del 1992 prevede “l’individuazione e la realizzazione di percorsi accessibili, l’installazione di semafori acustici per non vedenti, la rimozione della segnaletica installata in modo tale da ostacolare la circolazione delle persone con handicap”, etc…).
L’assenza di un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche negli edifici pubblici, oltre ad essere una imbarazzante mancanza di sensibilità (peraltro già dimostrata), espone il Comune di Forlì a potenziali azioni legali nei confronti del Sindaco per omissione di atti d’ufficio”: ricordano i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.
Nella mozione presentata i due pentastellati chiedono testualmente: “che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta a predisporre ed adottare nel più breve tempo possibile un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche ed a realizzare un dettagliato censimento degli stalli riservati ai diversamente abili, da mantenere successivamente aggiornato nel tempo in modo da poter monitorare costantemente se la loro quantità e distribuzione sul territorio sia adeguata alle necessità della cittadinanza oltre che in linea con le disposizioni normative del momento”.
Daniele Vergini e Simone Benini ricordano infine un principio cardine dell’uguaglianza: “le barriere architettoniche rappresentano una discriminazione per i soggetti con difficoltà motorie, visive o uditive; la qualità della vita che un paese è in grado di offrire ai propri cittadini si misura anche dalla sua capacità di soddisfarne le molteplici e variegate esigenze, venendo incontro alle esigenze di mobilità della collettività con particolare attenzione alle utenze deboli fra cui i diversamente abili; lo spazio urbano deve quindi essere in grado di accogliere chiunque, indipendentemente dalla proprie condizioni permanenti o temporanee”.

 

Irap azzerata per le Asp, successo di tutto il M5S: “straordinario lavoro di squadra”

Rilanciamo il seguente comunicato emesso dal M5S Emilia Romagna, e segnaliamo che la stessa mozione è stata da noi da tempo presentata ed è all’ordine del giorno anche nei prossimi consigli comunali di Forlì.

La strategia del M5S di presentare in ogni Comune la stessa mozione per chiedere alla Regione di abbattere l’aliquota IRAP per le Aziende pubbliche di servizi alla persona è risultata vincente. “Abbiamo messo a nudo le contraddizioni del PD. Adesso la Regione attui anche le altre nostre proposte a cominciare dal reddito di cittadinanza”.

“Uno straordinario lavoro di squadra portato avanti sia a livello regionale che comunale e che ha messo il PD alle strette obbligandolo ad attuare un provvedimento che non era più possibile rimandare”. C’è grande soddisfazione nel M5S dopo la notizia che la Regione ha finalmente azzerato l’IRAP per le Aziende pubbliche di servizi alla persona. Un provvedimento che è arrivato anche per merito dell’azione coordinata tra i rappresentanti comunali e regionali del Movimento che in questi mesi hanno messo in atto un pressing asfissiante verso il PD rendendo evidenti le loro contraddizioni su questo tema. “Dal settembre, periodo in cui abbiamo presentato in Assemblea Legislativa le nostre interrogazioni e risoluzioni che chiedevano di abbattere l’aliquota IRAP per le ASP portandole almeno allo stesso livello delle cooperative sociali è iniziata uno straordinario lavoro di squadra con i consiglieri comunali dove il M5S è rappresentato – spiega Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Politiche Sociali – In pochissimo tempo siamo riusciti a presentare in 25 Comuni la stessa mozione per impegnare le singole giunte a chiedere alla Regione di adottare questo provvedimento, anche perché si trattava di una misura che andava a tutto vantaggio dei Comuni che in questo modo avrebbero avuto più risorse da investire per il sociale”. “Sette Consigli comunali hanno approvato, anche con il voto del PD, la nostra mozione – aggiungono i consiglieri comunali del M5S – e così a quel punto il PD non ha potuto più nascondersi dietro un dito e ha dovuto cedere a una richiesta che anche i suoi stessi territori invocavano a gran voce”. I Comuni dove la mozione era stata presentata sono Parma, Rimini, Ferrara, Piacenza, Riccione, Bellaria, Savignano sul Rubicone, Forlì, Cesena, Cotignola, Lugo, Argenta, Pieve di Cento, Castello d’Argile, Sala Baganza, Codigoro, Morciano, Rubicone a mare, Unione della Romagna Faentina, Unione della Bassa Romagna, Reno Galliera, Val d’Enza, Unione Terre d’Argine, Unione Comuni Montani. In 8 casi la mozione M5S è stata approvata (Parma, Savignano sul Rubicone, Argenta, Sala Baganza, Morciano e le Unioni della Romagna Faentina e della Bassa Romagna, Unione dei Comuni Rubicone e Mare) anche con i voti della maggioranza a guida PD. “Questa è la dimostrazione che le nostre proposte sono serie, di buon senso e soprattutto finalizzate a risolvere i problemi dei territori – conclude Raffaella Sensoli – Adesso Bonaccini e la sua Giunta ci diano la loro disponibilità ad attuare altri nostri provvedimenti, a cominciare dal reddito di cittadinanza”.

 

 

Emergenza sbarchi: il M5S Forlì chiede pragmatismo e maggiore trasparenza alla Amministrazione Comunale

“Il MoVimento 5 Stelle ha già chiesto più volte a livello nazionale che gli immigrati giunti irregolarmente sul suolo italiano e che non rientrano nello status di rifugiati vengano espulsi, come succede in tutti i paesi del mondo. E’ una questione di civile buonsenso. E adesso che l’emergenza sbarchi è diventata insostenibile, prima che scoppino rivolte sociali e conflitti istituzionali, diciamo anche che l’Italia dovrebbe sospendere il trattato di Schengen per qualche mese. Ci sono mezzo milione di persone che stanno cercando di imbarcarsi ed i Paesi di primo approdo sono Italia e Grecia”: con questa premessa il Movimento 5 stelle di Forlì, con un comunicato stampa, entra pubblicamente nel dibattito sull’emergenza sbarchi. La linea politica del Movimento, recentemente ribadita anche da Beppe Grillo, è nota: “La valutazione se un immigrato ha diritto allo status di rifugiato va fatta nei punti di partenza in Africa con strutture e uffici consolari, inoltre a queste persone deve essere concesso di scegliere il Paese di destinazione in ambito UE ed il loro trasporto deve essere coperto da un apposito fondo europeo”.

“Il nostro è un approccio pragmatico, diverso da chi, come la Lega, cavalca la tigre della facile protesta per speculazioni elettorali ma che in realtà ne è diretta responsabile perché, lo ricordiamo, quando era al governo ha firmato il trattato di Dublino che fa sì che l’Italia si debba accollare tutti i rifugiati che giungono nel nostro Paese come primo approdo. E’ evidente che l’Italia non è più in grado di farsi carico da sola del continuo flusso di migranti ed è inaccettabile che un paese alleato come la Francia, che ha sigillato le frontiere, usi a pretesto un regolamento europeo negando i più elementari principi di solidarietà che dovrebbero essere pilastro dell’UE. Ma questa è soltanto la premessa: il vero problema, che riguarderà anche la provincia di Forlì, è che il Viminale ha confermato l’agenda dell’accoglienza indiscriminata degli immigrati e si appresta ad emanare una circolare per la distribuzione degli stranieri in tutte le Regioni, compresa la nostra”: spiega la nota del Movimento 5 stelle di Forlì.

“E qui vengono le note dolenti – aggiungono i pentastellati – : l’unica cosa che questo governo è capace di fare è smistare gli immigrati nelle città e nei piccoli centri di provincia dove in qualche caso i profughi sono addirittura più dei residenti! Queste persone non hanno un’attività, non parlano italiano e generano, non per colpa loro, tensioni sociali. Così non si può andare avanti! Per queste ragioni chiediamo al sindaco Drei che si esprima con maggiore chiarezza e dovizia di particolari sulle sue intenzioni: e chiarisca pubblicamente in quali sedi, attraverso quali organizzazioni, con quali mansioni e con quali progetti di integrazione intende inserire gli stranieri che verranno redistribuiti nel territorio forlivese. Se questa accoglienza dovrà essere sostenuta chiediamo fin d’ora al Comune a quale prezzo e con quale approccio Forlì dovrà fare la sua parte, e quali garanzie verranno offerte affinché non siano violati i principi di equità e giustizia sociale, visto che anche nel nostro territorio intere fette delle popolazione colpite dalla crisi: uomini, donne, padri e madri di famiglia necessitano di assistenza e sostegno da parte della rete sociale pubblica.”

“Accogliere un numero ben definito di profughi non cambia certamente le nostre vite personali ma è ormai sotto gli occhi di tutti come l’attuale situazione non sia più di normalità! Perchè le istituzioni sembrano non accorgersi di ciò che è sotto gli occhi di tutti?! Verrebbe da pensare che anche in questo caso ci sia qualcuno che “ci guadagna” e ne trae un vantaggio personale… e guardando gli scandali di “Mafia Capitale” ci siamo anche fatti un’idea di chi potrebbe essere!”.

 

ASP Oasi, esposto M5S a Procura e Corte dei Conti: “Non si estingua l’Ente prima dell’azione di responsabilità!”

foto oasiIl MoVimento 5 Stelle Forlì ha depositato alla Procura della Repubblica di Forlì ed alla Corte dei Conti di Bologna un esposto relativo alla vicenda ASP Oasi di Forlì.

L’Azienda pubblica di Servizi alla Persona, nata a suo tempo dalla fusione fra l’asilo Santarelli e l’ex Ente Orfanotrofi, avrebbe i giorni contati; il Comune di Forlì (socio al 92%) aveva infatti deliberato (con il voto compatto di tutti i consiglieri PD) la sua futura “estinzione” già nel settembre 2014, provvedimento che sarà messo in atto non appena la Regione concederà il definitivo via libera.

L’ASP, nata già con un debito di 1,5 milioni di euro accumulato dall’ex Ente Orfanatrofi, ha continuato ad accumulare perdite arrivando alla somma censita a settembre 2014 pari a 2,3 milioni di euro. La prevista estinzione comporta la devoluzione al Comune di un enorme patrimonio immobiliare, valutato da una recente perizia in quasi 18,5 milioni di euro, che comprende vari immobili, terreni e case frutto di lasciti testamentari di privati cittadini all’Ente Orfanotrofi e quindi vincolati a funzioni rigorosamente educative e sociali; un patrimonio di grande valore che comprende edifici storici molto importanti della città: l’ex collegio Tartagni di viale Gramsci (ora sede di Villa Igea), una parte di palazzo Morattini in via Maroncelli, l’asilo Santarelli (che il famoso archeologo forlivese Antonio Santarelli aveva nominato suo “erede universale” dopo la morte del fratello Apelle) di via Caterina Sforza.

Proprio per accertare che negli scorsi anni non siano state commesse irregolarità, il MoVimento 5 Stelle Forlì ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica ed ha chiesto alla Corte dei Conti di verificare la congruità delle operazioni di gestione economica; quello che si chiede, in particolare, è di accertare la correttezza di alcune vendite che appaiono anomale: sotto la lente dei magistrati è stata posta la vendita dei poderi “Serra” e “Quartiere” (circa 10 ettari in totale, valutati circa 400.000 euro da una recente perizia), che nel 2007 furono oggetto di un contratto di vendita preliminare a SAPRO Spa (la “società pubblica per l’urbanizzazione delle aree industriali” con soci di maggioranza i Comuni di Forlì e Cesena, fallita nel 2010) per un valore finale di 1.950.000 euro… quasi 5 volte il prezzo reale di mercato!

esposto asp oasiIl deposito cauzionale versato a suo tempo da SAPRO, pari a 1.100.000 euro, fu incassato e speso dall’ASP per le sue attività; purtroppo però, non essendo andata a buon fine la vendita, una sentenza del tribunale di Forlì dell’anno scorso ha stabilito che l’ASP dovrà restituire tutta la cauzione al curatore fallimentare di SAPRO; nel frattempo, giusto pochi giorni fa, 22 politici e amministratori sono stati rinviati a giudizio per il crack di SAPRO (di oltre 100 milioni) con accuse gravissime di bancarotta fraudolenta documentale per dissipazione e distrazione, ricorso abusivo al credito e bancarotta semplice.

La gestione degli amministratori dell’ASP Oasi in carica negli anni 2007-2009 (di appartenenza o vicinanza al PD, come ad esempio Viviana Neri e Annalisa Chiodoni), oltre che più volte criticata in Consiglio Comunale dal Movimento 5 Stelle di Forlì, è stata stigmatizzata anche dall’attuale CdA dell’Azienda stessa, che ha formalmente richiesto all’assemblea dei soci un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori; a parere dello stesso Nicola Mangione, presidente del CdA, l’aver siglato il contratto con SAPRO potrebbe addirittura configurarsi come un possibile danno erariale.

Dopo molti rinvii l’assemblea del soci, probabilmente anche a seguito del “pressing” 5 Stelle, ha deliberato di procedere con l’azione responsabilità che potrebbe sfociare in una richiesta di risarcimento danni.

I pentastellati, dopo aver affidato il caso alla Magistratura ed alla Corte dei Conti, evidenziano però il pericolo reale che l’imminente estinzione possa rivelarsi come il colpo di spugna che grazierebbe gli eventuali colpevoli; l’auspicio è quindi che la Regione rinvii la decisione fin quando non si saranno chiarite le eventuali responsabilità!

Il M5S denuncia inoltre la responsabilità politica della giunta Drei che, nonostante fossero state messe in evidenza già da mesi numerose anomalie, avrebbe palesemente ignorato e “rimpallato a più riprese tra Comune ed ASP” la necessità di avviare un’immediata azione di responsabilità.

 

ASP Oasi: le ombre del passato, le incertezze sul futuro

Durante lo scorso consiglio comunale si è votata l’estinzione dell’ASP Oasi (nata a suo tempo dalla fusione fra le IPAB di Asilo Santarelli ed Ente Orfanotrofi) ed il passaggio del suo ingente patrimonio al Comune di Forlì. Nell’interessarci della faccenda ci siamo trovati di fronte ad aspetti poco chiari di alcuni avvenimenti passati e a varie incertezze sul futuro.

Per quanto riguarda il passato abbiamo riscontrato alcuni casi di vendite anomale, in particolare quella del podere Castagna, un fondo di circa 3 ettari, in zona Quattro, valutato 100.000 euro da una recente perizia (non giurata). Questo podere fu oggetto nel 2007 di un contratto di vendita preliminare a SAPRO per un valore finale di 1.950.000 Euro, quindi circa 20 volte il prezzo reale di mercato, e francamente, a meno che nel podere crescano pepite d’oro al posto della patate, non si capisce come questa cifra possa essere spiegata ed accettata! Il deposito cauzionale, per un totale di 1.100.000 euro, fu incassato e speso dall’ASP per le sue attività; oggi, dopo che la vendita non è andata a buon fine, una sentenza del tribunale di Forlì obbliga l’ASP a restituire tutta la cauzione a SAPRO, una cifra enorme che andrebbe a sommarsi alla già ingente mole di debiti (che a fine 2013 ammontava a 2.300.000 euro).

Durante il suo intervento in consiglio comunale, diverse sono state le domande che il consigliere M5S Daniele Vergini ha rivolto alla giunta… alcune tra queste: perchè i responsabili di queste “strane” operazioni, che hanno arrecato un danno così consistente all’ASP, non sono ancora stati chiamati a risponderne? Perchè, alla luce del fatto che l’attuale CDA dell’ASP risulta aver chiesto all’assemblea dei soci (e quindi al Comune di Forlì che detiene il 92.5% delle quote) di deliberare sull’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori allora in carica, il Comune non ha ancora agito? Forse perchè i precedenti 2 CDA erano di nomina squisitamente politica?
Il M5S ha inoltre fatto presente che anche l’attuale consigliera PD Annalisa Chiodoni fece parte di quei CDA; la consigliera, anche se indirettamente chiamata in causa per delucidazioni sull’accaduto, ha preferito non intervenire in aula… Un atteggiamento diverso ha tenuto l’assessore Mosconi che si è impegnato ad affrontare l’argomento nella prossima assemblea dei soci, staremo a vedere!

Anche passando dalle questioni passate ai propositi per il futuro non riusciamo ad essere sereni: come già nel 2008 quando il passaggio da IPAB ad ASP fu prospettato come la soluzione di tutti i problemi e fatto in tutta fretta, così oggi, quando il problema si ripropone uguale a se stesso se non addirittura aggravato, ci sembra che ci si appresti, con lo stesso atteggiamento frettoloso e superficiale, ad estinguere l’ASP come unica soluzione possibile, anche grazie ad una modifica ad hoc fatta lo scorso anno alla legge regionale (che ora permette le estinzioni delle ASP, prima impossibili). Chi darà garanzia sulla continuità dei servizi e dei progetti didattici? Dall’assessore Mosconi e dal sindaco Drei abbiamo ricevuto alcune generiche rassicurazioni ma non abbiamo visto nessun progetto concreto messo nero su bianco!

Il nostro concreto timore è che alcuni vincoli e destinazioni d’uso previsti nei lasciti testamentari dei vari immobili (fra cui l’asilo Santarelli) non vengano rispettati ed a questo proposito abbiamo presentato uno specifico emendamento, purtroppo bocciato dal voto contrario della maggioranza con la motivazione “è ridondante e non necessario”.

Sarà nostra cura verificare che le promesse fatte vengano mantenute, ma soprattutto non ci fermeremo qui e approfondiremo certamente la vicenda per trovare le vere cause e le eventuali responsabilità dirette dell’attuale situazione.

MoVimento 5 Stelle Forlì