Il Comune non ha redatto il “bilancio arboreo” obbligatorio per legge, verde pubblico trattato con leggerezza, per noi invece è un investimento nella qualità della vita dei forlivesi

L’amministrazione uscente ci ha regalato parecchi scivoloni sul tema del verde pubblico a partire dal tentato abbattimento dei bagolari di corso Diaz fino alla gestione oggettivamente fallimentare del verde cittadino ormai fuori controllo in tutto il territorio comunale.

E l’ultimo scivolone in ordine di tempo è quello di non aver mai redatto il “bilancio arboreo”, il documento che indica il “rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso”. L’obbligo di pubblicazione, disposto dalla Legge 10/2013, specifica chiaramente come “due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboreo”, “dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza”, ma a quanto pare nulla di tutto questo è stato fatto! Un inadempimento che, stando alle norme, potrebbe anche essere un illecito disciplinare e una causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione.

Un’ulteriore conferma della leggerezza con la quale è stato trattato l’argomento da questa giunta, che si aggiunte al non aver mai disposto controlli serrati sull’operato delle ditte appaltatrici, fino ad arrivare all’approccio urbanistico che non condividiamo di permettere la “monetizzazione facile” delle dotazioni di verde pubblico nei vari comparti, in altre parole basta pagare per non realizzare le aree verdi previste. L’errore di base è quello di pensare solo al verde pubblico come un costo, al contrario il nostro approccio, se i cittadini forlivesi ci daranno fiducia alle elezioni di maggio ponendoci al governo della città, sarà di segno nettamente opposto perchè riteniamo che ogni investimento nel verde pubblico sia un investimento sulla qualità della vita dei cittadini forlivesi.

Fra le nostre principali proposte politiche per la gestione del verde pubblico segnaliamo: l’aumento del budget dedicato al verde pubblico, e delle professionalità all’interno degli uffici competenti; aumento dei controlli e delle penali alle ditte appaltatrici, fino ad arrivare, se necessario, al recesso in caso di gravi disservizi; la creazione di una piccola squadra comunale di giardinieri/cantonieri per sopperire alle eventuali emergenze; garantire una migliore pulizia delle aree verdi ed una corretta manutenzione dei giochi per bambini all’interno di tali aree, per incentivare alla frequentazione delle stesse da parte di tutti i cittadini; la realizzazione di un lungimirante “piano del verde”, documento di progettazione e gestione del verde urbano a medio-lungo termine che tenga conto di criteri di natura storica, sociale, agronomica; nel caso in cui sia necessario prevedere degli abbattimenti di alberature, la decisione dovrà sempre essere preceduta da un’attenta analisi costi/benefici, che tenga in considerazione in prima battuta gli impatti ambientali e solo successivamente gli aspetti economici.

Daniele Vergini, candidato sindaco M5S Forlì

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Dal centro alle periferie regna totale l’abbandono delle aree verdi: dopo il Parco della Resistenza lasciato nel degrado ecco il Parco delle Stagioni “regalato” a tossici e vandali! Col M5S queste oasi cittadine torneranno a vivere

castello transennatoDal centro, alle periferie è tutto un susseguirsi di parchi degradati, sporchi, abbandonati: vero e proprio emblema del disinteresse dell’amministrazione Drei per la città. E tutto questo nonostante, da tempo, segnaliamo, anche pubblicamente, sul nostro profilo facebook oltre che direttamente al Comune, visto il poco spazio che ci dedicano i giornali locali, questo stato di cose. Così, dopo la denuncia dello scorso novembre sullo stato di abbandono in cui versa il parco della Resistenza, in pieno centro storico, eccone prontamente un’altra. Stavolta relativa al degrado in cui si trova il parco delle Stagioni di via Curiel, nel quartiere Ca’ Ossi.

A lanciarla è il nostro attivista Eugenio Cirincione, che, dopo aver ricevuto varie segnalazioni da parte di forlivesi irritati e sfiduciati, nei giorni scorsi ha effettuato diversi sopralluoghi all’interno dell’oasi verde riscontrando parecchie criticità che, anche in questo caso, come M5S, abbiamo provveduto a segnalare al Comune.

Ma quello che più rattrista ed indigna di questa situazione è constatare come un vero e proprio centro di aggregazione per cittadini di tutte le età, nonché spazio per l’organizzazione di eventi, si sia trasformato, per il menefreghismo di chi amministra la città, in luogo di ritrovo per tossicodipendenti e vandali di ogni risma. Serrature dei cancelli d’ingresso forzate, reti di recinzione bucate da chi penetra all’interno di notte, sono il risultato di mesi e mesi di abbandono. Eppure basterebbe poco, sarebbe sufficiente incaricare un custode di occuparsi dell’apertura e chiusura dei cancelli, e magari anche del controllo dell’area.

Entrando, ad esempio, dall’ingresso che si affaccia su via Curiel si può notare le condizioni di degrado del “castello” giochi, una volta luogo di ritrovo per bambini e genitori. Tra l’altro unica struttura ludica presente nel parco visto che le altre sono inagibili o inutilizzabili, come nel caso dell’unica altalena, da tempo senza sedili.
Senza parlare poi del “percorso vita”, ormai dismesso, di cui restano solo alcuni “relitti” in legno a seguito della distruzione di numerose “tappe”, e quelle poche ancora rimaste sono traballanti e pericolose. Ma non finisce qui. Il campo da bocce è talmente malridotto da somigliare più ad un campo di patate. Nel corso delle loro scorribande i vandali non hanno risparmiato nemmeno il gazebo rimasto senza pareti in legno e senza luce al neon e con l’impianto elettrico penzolante.

Delle varie fontane ne è rimasta attiva solo una, le altre hanno le tubature distrutte. In cattivo stato anche lo sgambatoio per cani, senza acqua, e che in passato è stato teatro di ferimenti per qualche amico a quattro zampe sui recinti non correttamente manutenuti: nemmeno le proteste e le segnalazioni dei proprietari sono servite a convincere il Comune a risolvere il problema costringendo i cittadini al “fai da te” per tamponare il problema con rimedi di fortuna.

Insomma, ci manca solo che, a causa dell’incuria, si staccassero dei rami degli alberi e finissero addosso a qualche malcapitato. Ebbene, sì: è accaduto anche questo. Tempo fa un ramo di grosse dimensioni di un pioppo, che non era stato opportunamente potato, è precipitato sfiorando una persona che si trovava seduta su una panchina.

Una cosa, comunque, è certa: se i forlivesi ci daranno fiducia alle elezioni comunali sarà nostra cura evitare che i parchi e le aree verdi, sia in centro che in periferia, vengano dimenticate ed abbandonate dall’amministrazione comunale. Come, purtroppo, è successo fino ad oggi.

Movimento 5 Stelle di Forlì

 

Parco della Resistenza, emblema della decadenza di Forlì

parco-resistenzaIl Parco della Resistenza, spazio verde in pieno centro storico, è l’emblema del degrado in cui versa, da anni, il cuore di Forlì. Fontana abbandonata e completamente prosciugata, monito di una bellezza tutta forlivese ormai in rovina; laghetto con acqua stagnante e melmosa, dove oche e cigni convivono con rifiuti e immondizie galleggianti; isolotto con tanto di allevamento, abusivo, di uccelli chiusi in gabbie sporche e arrugginite. Stiamo parlando di un’oasi cittadina progettata nel 1816, vero e proprio fiore all’occhiello della vita sociale forlivese per più di un secolo. E che ora si presenta come un’isola urbana decadente e dimenticata. Non parliamo poi di quei cavi elettrici, pericolosissimi per i visitatori, che alimentano il chiosco per l’organizzazione di eventi, che attraversano l’intero parco appoggiati sui rami, spesso secchi, degli alberi, e per un tratto immersi anche nell’acqua del laghetto. Il tutto ulteriormente abbruttito dalla presenza di gradini rotti con sporgenze pericolose per anziani e bambini che potrebbero inciampare e ferirsi, bagni pubblici invasi da muffe, incrostazioni e col soffitto pericolante, siepi e verde che danno su viale Spazzoli privi di manutenzioni, e alberature, come due platani, in pendenza verso il parcheggio e che, secondo i nostri attivisti che hanno compiuto un sopralluogo, potrebbero addirittura cadere da un momento all’altro. Per non parlare poi di malintenzionati che, spesso, raggiungono il Parco per consumare droga.

Abbiamo segnalato tutte queste situazioni di degrado al Comune, ma una domanda sorge spontanea: come può un’amministrazione comunale disinteressarsi di un luogo così, peraltro immerso nel centro storico? Una cosa è certa: con noi alla guida di Forlì, naturalmente se i cittadini ci daranno fiducia alle prossime elezioni comunali, il Parco della Resistenza (e non solo), tornerà ad essere accogliente e bello come un tempo. E rappresenterà l’immagine della rinascita del cuore cittadino. Tra progetti di defiscalizzazione per favorire la ristrutturazione di palazzi e appartamenti e l’apertura di locali, negozi, e piccole strutture ricettive. Perché l’obiettivo del M5S è quello di riportare i forlivesi nel centro storico e favorire lo sviluppo di un turismo, anche stanziale.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri del M5S per il Comune di Forlì

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centro storico 2019

 

 

La Finanza in Comune per l’appalto del verde pubblico

Oggi è su tutti i giornali la notizia delle perquisizioni in Comune per l’appalto del verde, fari puntati sull’ex vicesindaco Veronica Zanetti, ma anche sul “grande accusatore” Mario Peruzzini della lista di maggioranza “Noi Con Drei” che presentò un esposto in Procura; allo stesso tempo però rileviamo come a seguito della revoca delle deleghe alla Zanetti il sig. Peruzzini abbia “piazzato” in Giunta un suo assessore, Marco Ravaioli, con non pochi mal di pancia dello stesso Pd… e allo stesso tempo abbia “congelato” la mozione da lui presentata fra mille polemiche con la quale chiedeva di annullare e rifare il bando… cosa che pone non pochi dubbi sulle reali intenzioni di questa che si vorrebbe presentare come una “opposizione interna” alla maggioranza, ma forse è tutt’altro… Come M5S noi ovviamente condanniamo questi “giochetti” politici, questa “lotta fra bande” permanente all’interno della maggioranza che si percepisce ormai quotidianamente da 6 mesi a questa parte e che sta congelando l’azione della giunta e di conseguenza l’intera città, se non esiste una maggioranza coesa sarebbe forse più giusto andare ad elezioni anticipate, per il bene di Forlì.
Ricordiamo infine che anche noi del M5S, lontano dal clamore dei giornali, abbiamo fatto subito dopo Peruzzini un esposto in Procura sull’appalto del verde per evidenziare un aspetto aggiuntivo di non poco conto che nessun altro “stranamente” aveva notato: cioè che a meno di un mese dall’apertura della busta dell’appalto fu modificata la composizione della commissione giudicatrice con una delibera di giunta… un’operazione molto strana e mai avvenuta prima a memoria storica, possibile che il sindaco Drei non si sia chiesto il perchè di questa strana “sostituzione”? eppure quella delibera l’ha votata anche lui…

Di seguito un video dove ponevamo queste domande circa 6 mesi fa in consiglio, purtroppo nessuno ha risposto!

 

1300 alberi da abbattere a Rio Bolzanino, Vergini e Benini: “Sindaco e nuovo assessore al Verde fermino questo scempio ambientale. Se ne discuta in consiglio comunale”

“Appresa la notizia di una richiesta avanzata dal Consorzio di Bonifica della Romagna di abbattimento di ben 1300 piante (alberi e vegetazione spontanea, lungo la via Rio Bolzanino, nelle due sponde dell’omonimo ruscello), nel tratto da Villanova alla Pescaccia, in area comunale, chiediamo precise spiegazioni alla giunta, al sindaco ed all’assessore al verde pubblico, ammesso che abbia un volto, un nome, un pensiero… Posto che l’ex assessore Zanetti ha già ammesso sui social network dell’esistenza del progetto e che, per un motivo o per l’altro, si sarebbe giustificata dicendo di non essere riuscita ad informare il Consiglio in merito perchè gli uffici comunali preposti non l’avevano a loro volta informata”: così i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

“Chiediamo, dunque, di conoscere i particolari del progetto che prevede questo scempio, costo dell’opera, stazione appaltante e ditta che sarà incaricata di procedere all’azzeramento di centinaia e centinaia di essenze arboree, alberi, alberelli, vegetazione spontanea, arbusti e piante sanissime maestose di varie essenze, per lo più autoctone: Acero campestre, Edera, Nocciolo, Olmo, Pseudoacacia, Salice, Sanguinella. Vorremmo sapere con che criterio si concede il via libera ad un intervento che distruggerebbe piante che in maggioranza trattengono le sponde dall’erosione delle piene, contribuiscono alla depurazione delle acque di Rio Bolzanino e costituiscono habitat naturale per molte specie avicole che adesso nidificano ed offrono sicuro rifugio a selvaggina stanziale”: aggiungono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

I pentastellati aggiungo che ogni intervento pubblico che porti la desertificazione in aree verdi o fluviali causerà effetti negativi che si ripercuoteranno direttamente anche sulla vita delle persone per l’ aumento dell’inquinamento, del grado di umidità e della calura estiva.

“Anche la direttiva europea 2007/60/CE sulle alluvioni indica che in aree non urbanizzate siano individuati spazi idonei alla libera espansione delle acque, al ripristino di pianure alluvionali, al recupero di aree palustri e boschi ripariali e che siano disincentivate attività edilizie nelle zone soggette a inondazioni. Chiediamo quindi  che venga sospeso il progetto che prevede l’abbattimento di queste 1300 piante in attesa di approfonditi controlli sullo stato non soltanto del Rio Bolzanino ma  anche dei corsi d’acqua del territorio comunale e in tutta la provincia di Forlì”: è l’invito del M5S di Forlì che ricorda, infine, come alcune associazioni (Wwf, Lipu e Legambiente) si siano attivate proprio in queste settimane in tutta Italia contro i tagli indiscriminati della vegetazione dei corsi d’acqua naturali ed artificiali”.

“Si tratta di interventi realizzati con mezzi non adeguati, che distruggono in modo indiscriminato i boschi ripariali, la vegetazione e il suolo, modificando a volte in modo ingiustificato anche le forme fluviali, con le fasce laterali dei corsi d’acqua che perdono le loro funzioni ecologiche a supporto della fauna, la capacità di ridurre gli inquinanti, di attenuare la forza dell’acqua e di trattenere materiali e sedimenti. Visto che nel recente passato anche a Forlì si sono manifestate criticità idrauliche e allagamenti, riteniamo che si debba affrontare seriamente il problema degli alberi di Rio Bolzanino prima di dover rincorrere l’ennesima emergenza ambientale”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Alberi di corso Diaz, M5S: “giusto salvare alberi sani e adesso vigileremo sul nuovo progetto”

“Esprimiamo soddisfazione per la scelta del sindaco Davide Drei di non procedere all’abbattimento degli alberi sani di corso Diaz e adesso ci proponiamo di vigilare sull’eventuale nuovo progetto di riqualificazione di corso Diaz, perchè abbiamo il sentore che la storia non sia finita”: è il commento dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini alla notizia che l’amministrazione comunale ha sospeso l’intenzione di abbattere i bagolari di corso Diaz.
La posizione del Movimento 5 Stelle è nota: ha sostenuto la difesa degli alberi dal 29 giugno scorso e si era messo a disposizione del gruppo ‘Giù le mani dagli alberi di Forlì’ per presentare una mozione urgente in consiglio comunale, con la firma e l’appoggio di soli 7 consiglieri sui 32 totali si poteva obbligare l’amministrazione a discuterla entro 20 giorni pena la convocazione d’ufficio da parte del Prefetto.
“Abbiamo l’impressione che, vista l’adesione di alcuni consiglieri della maggioranza come Mario Peruzzini, Paolo Bertaccini ed altri, a questa battaglia in difesa dell’ambiente e della libera volontà popolare che si era espressa in 5000 firme di sostegno, il sindaco non abbia voluto procedere alla conta in aula. Una votazione che si sarebbe risolta con un dato di fatto disarmante per la maggioranza: Pd spaccato e alcuni altri esponenti delle liste alleate in difformità dalla linea della giunta. Prima dell’estate lo stesso consigliere Paolo Bertaccini  aveva già raccolto le firme necessarie, comprese le nostre del Movimento 5 Stelle, ma non protocollò la richiesta, in attesa di una concessione al dialogo”: precisano Daniele Vergini e Simone Benini.
I due pentastellati ricordano, infine, che solamente il Movimento 5 Stelle aveva espresso perplessità sull’appalto della cosiddetta riqualificazione di corso Diaz che vedeva un bando affidato con procedura negoziata ad inviti ristretti ad un numero limitato di ditte (6 in tutto e solo 5 che avevano presentato un’ offerta), una gara al massimo ribasso che aveva visto prevalere con un margine davvero esiguo il Consorzio Formula Ambiente, la cooperativa cesenate che – secondo gli atti delle inchiesta della magistratura su ‘Mafia Capitale’ – era legata alla coop “29 Giugno” di Salvatore Buzzi, l’uomo che insieme a Carminati avrebbe gestito la rete fuorilegge degli appalti a Roma, colui che la Procura aveva considerato il perno del sistema corruttivo che aveva pervaso la capitale.

 

Abbattimento degli alberi di corso Diaz: replica alla nota del Comune

Il Movimento 5 stelle Forlì replica a Rosanna Gardella, dirigente del Servizio Contratti Gare Logistica del Comune di Forlì, che in merito alle vicenda del progetto di abbattimento dei bagolari di corso Diaz ha bollato le recenti critiche mosse dai pentastellati all’amministrazione Drei come “notizie che non rispondono a verità”.
“Diffidiamo ufficialmente chiunque, fra tecnici e amministratori del Comune, dal sostenere queste accuse, visto che nel comunicato da noi inviato ai mass media si elencavano fatti incontrovertibili e si discuteva soltanto dell’opportunità politica del continuare a sostenere un progetto nonostante le ripercussioni riportate dalle notizie di stampa: l’inchiesta della magistratura che aveva portato all’indagine di due dipendenti comunali e un imprenditore privato della ditta che doveva eseguire i lavori dell’abbattimento dei filari di viale Bolognesi e il più recente caso del Consorzio cesenate Formula Ambiente, vincitore del bando per il restyling di corso Diaz, che era in qualche modo collegata alla coop “29 Giugno” di Salvatore Buzzi, l’uomo che insieme a Carminati avrebbe gestito la rete fuorilegge degli appalti a Roma, colui che la Procura di Roma ad indagini ancora in corso e foriere di nuovi sviluppi considera il perno del sistema corruttivo ‘Mafia Capitale’. Di questo abbiamo parlato, non di altro; spiegando anche che non volevamo muovere facili allusioni o illazioni, ma soltanto attenerci a fatti di cronaca”: scrivono in una nota Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì.
I due esponenti locali del movimento guidato a livello nazionale da Beppe Grillo aggiungono che: “Prendiamo anche atto che le spiegazioni profuse nel comunicato del Comune da Rosanna Gardella confermano le nostre affermazioni fornite, correttamente e con spirito di trasparenza, all’opinione pubblica nel nostro precedente comunicato: di 6 imprese invitate 5 hanno prodotto un’offerta di ribasso e il miglior prezzo è stato del Consorzio Formula Ambiente di Cesena che ha presentato una cifra del 3,13% inferiore dei lavori, un ribasso – lo ribadiamo, perché tale si deve considerare – davvero esiguo”. I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini concludono la nota dicendosi: “Dispiaciuti che la Giunta comunale che sta sostenendo il progetto in ogni sede non abbia mostrato il coraggio, che migliaia di cittadini firmatari di una petizione in difesa degli alberi di corso Diaz richiedono e meritano, di elencare le motivazioni politiche e non tecniche che la spingono, nonostante tutto, ad andare avanti in questo progetto che, in un modo o nell’altro, la precedente amministrazione era stata costretta a mettere nel cassetto! E chiediamo che questa Giunta ci spieghi una volta e per tutte quale sia il motivo che la spinge ad eradicare alberi sani in barba al principio che si può abbattere soltanto se c’è rischio l’incolumità dei cittadini”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Il Movimento 5 Stelle dice “no” all’abbattimento degli alberi di corso Diaz

Il Movimento 5 Stelle di Forlì si schiera ufficialmente contro l’eliminazione degli alberi di corso Diaz. Bocciato il progetto dell’amministrazione comunale che prevede l’abbattimento di 15 alberi bagolari sui 17 che costeggiano la centralissima strada del centro storico che si vorrebbero sostituire con una filiera di peri da fiore. La voce dei pentastellati si aggiunge, dunque, a quella dei 2329 cittadini che hanno firmato liberamente una petizione stilata da un comitato civico apartitico, il gruppo ‘Giù le mani dagli alberi di Forlì’, nato sui social network dall’iniziativa dei gemelli artisti Nicola e Alfonso Vaccari.
“Alcuni giorni fa ci siamo espressi chiaramente sulla necessità che la giunta Drei discuta pubblicamente in consiglio comunale l’argomento e non nelle ‘segrete stanze’ della Giunta. Chiediamo che i partiti si pronuncino apertamente e si esprimano su questo intervento che non è soltanto un progetto di riqualificazione del verde pubblico, come vorrebbero dare ad intendere sindaco e vicesindaco, ma in realtà si sta dimostrando una prova di forza per creare un precedente amministrativo: eradicare alberi sani si può in barba al principio che la pianta sia sana e non a rischio per l’incolumità dei cittadini, senza degnare di alcuna considerazione le voci contrarie di cittadini che si sono espressi contro il taglio ed hanno raccolto un numero consistente di firme”: scrivono in una nota Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì.
Sull’annosa vicenda del progetto delle alberature di corso Diaz i pentastellati ricordano che si tratta pur sempre dello stesso progetto del restyling del verde cittadino, oggi lievemente modificato, che già la precedente Giunta comunale di Balzani era stata costretta a riporre nel cassetto a causa dell’ondata di critiche e dell’inchiesta della magistratura che aveva indagato due dipendenti comunali e un imprenditore privato della ditta che doveva eseguire i lavori relativamente all’abbattimento dei filari di viale Bolognesi.
“Chiediamo che questa giunta motivi del dettaglio le ragioni che l’hanno spinta – come ha ammesso il vicesindaco Zanetti in una serata pubblica – ad istruire un appalto con un bando affidato con procedura negoziata e gara ad inviti ristretti ad un numero limitato di ditte (6 in tutto e solo 5 hanno presentato un’ offerta), gara al massimo ribasso che ha visto prevalere il Consorzio cesenate Formula Ambiente con un margine davvero esiguo, la cooperativa cesenate era inoltre legata alla coop “29 Giugno” di Salvatore Buzzi, l’uomo che insieme a Carminati avrebbe gestito la rete fuorilegge degli appalti a Roma, colui che la Procura considera il perno del sistema corruttivo ‘Mafia Capitale’.
“Senza voler per questo muovere allusioni o peggio illazioni, ma attenendoci soltanto ai fatti di cronaca, e prendendo atto che pochi mesi fa il consorzio Formula Ambiente ha troncato i rapporti con le coop coinvolte nell’inchiesta della magistratura romana, riteniamo ugualmente necessario che sull’intero appalto, e la procedura che dovrebbe regolare l’intervento in corso Diaz, da noi comunque contestato, la giunta comunale di Forlì si muova nella massima trasparenza e maggiore volontà collaborativa con tutte le forze politiche e gli stessi cittadini, anzichè trincerarsi dietro un incomprensibile ‘muro contro muro’ che irrigidirebbe soltanto le posizioni”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Niente “trucchi”: la petizione contro l’abbattimento degli alberi in Corso Diaz sia discussa in Consiglio Comunale!

“Un progetto che già la precedente Giunta comunale di Balzani aveva riposto nel cassetto a causa dell’ondata di critiche e che nuovamente è stato ritenuto inaccettabile da almeno 2329 cittadini che hanno firmato liberamente un’apposita petizione non può essere oggetto di valutazione solo della Giunta, ma deve essere argomento di confronto politico in Consiglio Comunale”: questo l’appello lanciato dai due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini, in merito all’annosa vicenda del progetto di riqualificazione di corso Diaz che prevede l’abbattimento di circa 15 alberi bagolari.

“Riteniamo intollerabile come il Comune stia interpretando il regolamento in modo discutibile ed a proprio vantaggio per gestire nelle segrete stanze della Giunta la petizione sugli alberi i cui primi firmatari hanno chiesto esplicitamente che venisse trattata in Consiglio Comunale, il  Movimento 5 Stelle  non potrà tollerare in silenzio questo espediente che vorrebbe essere “furbo” ma che in realtà mette a nudo soltanto una fortissima prepotenza politica. Ci muoveremo in ogni sede e con qualsiasi azione necessaria affinché prevalga il diritto dei 2329 cittadini firmatari della petizione a farsi ascoltare e si arrivi ad un voto in consiglio comunale dopo il necessario approfondimento e l’altrettanto auspicato dibattito, richiesto oltretutto anche da altri consiglieri comunali di maggioranza (Paolo Bertaccini, ndr)“: concludono i  consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Impedito l’intervento di Forlì per le 5 Stelle all’incontro sul Paesaggio Urbano e gli Alberi

In occasione dell’incontro “Il Paesaggio Urbano e gli Alberi”, organizzato presso la sala San Francesco di Forlì il 26 ottobre scorso, ci è stato impedito di prendere la parola! Prima il moderatore ha dichiarato di voler dare modo a tutti di parlare ma, dopo l’intervento dell’assessore Alberto Bellini su doverose precisazioni di equivoci, il moderatore ha vincolato le domande ai soli relatori, e ha tolto di fatto ogni possibilità di coinvolgere l’esponente PD da parte dei cittadini. Di seguito la ricostruzione dettagliata degli eventi. Continue reading…