Accogliamo con favore la delibera sull’uscita di Forlì dall’Unione dei Comuni, anche se arrivata in “zona Cesarini” pochi giorni prima della data limite per recedere senza dover perdere un ulteriore anno, cosa che ovviamente ha mandato su tutte le furie il Pd e tutto il centro sinistra dando loro un pretesto per polemizzare e fare la prevedibile difesa d’ufficio di uno dei loro progetti più fallimentari. Noi invece, che da sempre abbiamo le mani libere, possiamo dire con tranquillità che uscire dall’Unione è la cosa giusta da fare, anzi, bisogna farla molto prima! Siamo l’unica forza politica che da più di 5 anni lo diceva, gli unici che l’avevano scritto chiaramente nel programma elettorale, gli unici che avevano fatto una proposta chiara già vari anni fa: sciogliere questa unione a 15 che non stava in piedi e creare al suo posto 2 o 3 Unioni più piccole e omogenee fra i Comuni che riterranno necessaria una gestione associata dei loro servizi, e privilegiando, a tendere, anche eventuali fusioni. Il risultato di questi inevitabili riassetti speriamo sarà quello di riuscire a raggiungere quegli obiettivi che in 6 anni questa Unione non ha mai raggiunto: dare finalmente dei servizi decenti ai cittadini, assumere gli agenti di polizia municipale il cui numero è attualmente molto sottodimensionato rispetto ai limiti di legge, permettere ai dipendenti di poter fare serenamente il proprio lavoro in una organizzazione che funzioni e con i giusti riconoscimenti.
E’ sicuramente un po’ spiazzante che a volere questa uscita sia proprio Zattini uno dei sindaci che ne è stato il fondatore 6 anni fa, ma questo non ci impedirà di votare favorevolmente come vuole la coerenza che ci ha sempre guidato, sarà nostro compito vigilare se questa uscita produrrà i risultati che abbiamo sempre auspicato.
Chiediamo poi che venga riassorbito all’interno del Comune tutto il personale che da lì era stato trasferito all’Unione, e che venga fatta una “operazione verità” su come sono stati spesi gli svariati milioni di euro che la Regione ha erogato come incentivo all’Unione in questi 10 anni, dove sono finiti visti i risultati disastrosi?
Una domanda che purtroppo per avere risposta avrebbe richiesto il M5S alla guida della città, perché gli attuali sindaco e vari componenti la giunta di Forlì, che ora vogliono uscire dall’Unione sono gli stessi che poco più di un anno fa ne hanno firmato l’estensione di ulteriori 3 anni mentre ricoprivano gli stessi ruoli nel Comune di Meldola per Zattini e Cicognani, di Rocca San Casciano per la Tassinari, una evidente incoerenza e responsabilità politica.
Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali Movimento 5 Stelle Forlì
AGGIORNAMENTO DEL 6/4/2020
Siamo soddisfatti del passaggio in consiglio comunale della delibera di uscita dall’Unione dei Comuni, e ci teniamo a sottolineare come i nostri voti siano stati indispensabili per arrivare al quorum di maggioranza qualificata di 22 voti necessari per approvarla in prima lettura, altrimenti si sarebbero dovute fare altre due sedute e difficilmente ci si sarebbe riusciti entro aprile, causando il rinvio di un anno a questa storica uscita che speriamo e controlleremo che porti ad un miglioramento dei servizi forniti ai cittadini, in primis della polizia municipale. Ci teniamo infine a precisare come l’uscita dall’Unione dei Comuni NON fosse nel programma del centro destra che parlava genericamente di “rivedere l’Unione”, mentre era chiaramente specificato nel nostro, siamo comunque soddisfatti che una nostra battaglia storica sia divenuta realtà, ora si lavori tutti per una maggiore efficienza della macchina pubblica comunale.
Clicca qui per vedere il nostro programma con l’uscita dall’Unione; di seguito invece il programma del Centrodestra.