Rinnovo parco auto della municipale tutt’altro che ecologico, e come sempre paga Forlì per tutti!

In merito al recente rinnovo del parco auto della polizia municipale dell’Unione dei comuni, che ha visto l’investimento di 200.000 euro, riteniamo si tratti certamente di un investimento necessario visto lo stato del parco auto precedente, però sono necessari alcuni chiarimenti da parte dell’Amministrazione che a quanto pare è entrata in “frenesia elettorale”: innanzitutto non ci sembra giusto spacciare questo rinnovo come “ecologico” in quanto si tratta di auto a benzina, il nostro capoluogo è addirittura l’unico in Emilia Romagna senza nemmeno un’auto ibrida o elettrica nel parco macchine della polizia municipale! Infine pensiamo che ci debbano essere date delle spiegazioni sul perchè, ancora una volta, Forlì ha pagato per tutti: pare infatti che i 200.000 euro siano stati messi solo dal Comune di Forlì dove secondo i nostri Amministratori, ed esattamente come succedeva quando governava il PD, i forlivesi devono fare beneficenza con le loro tasse a tutti i comuni della vallata. Qualcuno è in grado di spiegarci il perchè? Ma soprattutto quando il Comune uscirà da questa Unione e si riprenderà il servizio della Municipale, per tentare finalmente di farlo funzionare.

Simone Benini e Daniele Vergini, consiglieri comunali M5S Forlì

 

Vigilessa stagionale assunta a Forlì arrestata come “corriere della droga”. M5S: “Assurdo affidarsi a contratti stagionali, si assuma piuttosto l’organico dovuto per legge”

Siamo allibiti di fronte alla notizia che una vigilessa assunta con contratto stagionale nel corpo di polizia municipale dell’Unione dei Comuni di Forlì sia stata arrestata pochi giorni fa a Barletta perché avrebbe fatto il “corriere della droga”.

Troviamo assurdo affidarsi a contratti stagionali per gli agenti di polizia locale, contratti fra l’altro difficilmente giustificabili per un comune come il nostro che non è certamente turistico/stagionale. Esattamente come è successo nell’ultima tornata di assunzioni fatta in agosto dove sono stati presi agenti dalle ultime posizioni (anche oltre la 500esima) di una graduatoria del comune di Ravenna. Come abbiamo appena visto c’è il forte rischio che questi agenti siano inesperti o inadeguati! Sono anni che denunciamo l’uso anomalo delle graduatorie di altri comuni, anche lontani dal nostro, a cui non abbiamo mai avuto una giustificazione.

Perché l’attuale giunta invece di andare in “ansia da prestazione” assumendo con contratti stagionali, non fa invece valere immediatamente il suo peso in Unione per pretendere gli investimenti necessari ad incrementare stabilmente l’organico con concorsi seri? Mancano ben 70 agenti per arrivare ai minimi previsti dalle leggi regionali ed è necessario che siano persone adeguate e preparate a garantire la sicurezza dei forlivesi. Come abbiamo più volte detto in campagna elettorale è necessario agire subito in questo senso ma ci pare di vedere sempre solo il solito rimpallo di competenze a cui eravamo abituati durante la gestione del Pd.

Qualcuno è in grado di spiegarci se c’è qualche sindaco dell’Unione che si oppone alle assunzioni? O nonostante 800.000 euro annui di fondi regionali c’è forse qualche problema di bilancio dell’Unione che non si vuole rendere pubblico? Anche perchè come già sappiamo sempre grazie ai nostri approfondimenti, il comune di Forlì da anni anticipava svariati milioni di euro all’unione per la gestione del personale… A questo punto ci aspettiamo delle spiegazioni pubbliche e sicuramente l’uscita di Forlì da questa unione fallimentare entro la primavera, come avevamo specificato nel nostro programma elettorale, copiato poi dal Centrodestra nelle parole, ma non ancora nei fatti. Per la polizia municipale non è più rinviabile un progetto serio di riorganizzazione come lo era quello dell’ex comandante Catenaro, poi inspiegabilmente accantonato ed abbandonato dalla giunta Drei.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunale M5S Forlì

 

Unione dei comuni, Meldola non paga per i vigili e il comune di Forlì deve coprire i debiti per garantire la sicurezza al paese di Zattini

Drei (a sx anticipa) e Zattini (a dx non paga)

Forlì ha anticipato 6 milioni di euro all’Unione per coprire gli altri Comuni che non pagano. Compreso Meldola del sindaco Zattini. E intanto l’operazione Drei-Zattini, oltre che svuotare le casse del Comune di Forlì, contribuisce a rendere la nostra città meno sicura: da domani, infatti, 10 agenti e 2 ufficiali di polizia municipale di Forlì verranno dispiegati sui restanti comuni dell’Unione dei Comuni, con il risultato che Forlì perderà ben 5 pattuglie al giorno. Una scelta che non condividiamo, accettata a quanto pare nel silenzio dal sindaco Drei e dagli altri sindaci dell’Unione.

E ci spiace constatare che, nonostante il martellare mediatico sulla sicurezza, anche il candidato sindaco del centrodestra, tanto voluto dalla Lega, Zattini, abbia contribuito attivamente a fare esattamente l’opposto e a diminuire proprio la sicurezza a Forlì. Come? Pare proprio che il Comune di Meldola non abbia mai versato interamente all’Unione la quota per il servizio di Polizia Municipale. Si avete capito bene e lo stesso avrebbe fatto a Rocca la Tassinari e numerosi altri sindaci del comprensorio. Ovviamente, un ente non può operare senza soldi, quindi i soldi mancanti indovinate chi ce li ha messi? Ma il comune di Forlì naturalmente, a scapito dei contribuenti forlivesi e a favore di Meldola, Rocca e di tutti gli altri comuni che non hanno pagato. Potremmo chiamarla “operazione Drei-Zattini”. E con che faccia ora questi politici vengono a Forlì a parlare di sicurezza che non c’è? Dopo averci “scippato” e depotenziato il servizio dei vigili con questa Unione fallimentare? Dov’erano la Lega e Forza Italia quando Zattini non metteva i soldi per il servizio di polizia municipale e quindi nella sicurezza?! Sempre zitti ovviamente.

Faalcile ora, subito prima delle elezioni, copiare il programma del M5S e dire che si vuole uscire dall’Unione per reintegrarne l’organico, quando ne sono invece stati proprio loro i fondatori e fautori di questo fallimento amministrativo, il cui epilogo è che i forlivesi ora devono mettere i soldi per mandare pattuglie sul territorio di altri comuni che si permettono addirittura di non pagare il servizio. Con che faccia Zattini si candida a sindaco a Forlì? Forse per continuare a “mungere” i forlivesi a favore di Meldola, con la complicità del Pd prima e del Centrodestra poi.

Avevamo già sollevato questo problema l’anno scorso con una interrogazione, e nel frattempo abbiamo proseguito con accessi agli atti mirati per capire la reale situazione contabile di debito-credito fra i vari enti, le risposte sono arrivate col contagocce e solo dopo numerose insistenze, forse perchè il quadro che ne esce è veramente imbarazzante: il Comune di Forlì per tamponare le mancate entrate ha anticipato all’Unione ben 6 milioni di euro, ci chiediamo sulla base di quali regole o accordi e in cambio di cosa.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 19:00:

Abbiamo appena ottenuto i dati mancanti: tutti i comuni (nessuno escluso) facenti parte dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese non hanno pagato interamente le quote che dovevano versare.

Primo Meldola con un debito di circa 1 milione di euro

Ecco le cifre nel dettaglio:

Bertinoro 214.941,12
Castrocaro 331.322,97
Civitella 329.723,74
Dovadola 75.425,11
Forlimpopoli 733.498,94
Galeata 349.791,30
Meldola 1.053.178,12
Modigliana 287.036,07
Portico 121.593,37
Predappio 530.935,57
Premilcuore 23.042,75
Rocca 101.694,41
Santa Sofia 642.855,58
Tredozio 130.213,52

TOTALE 4.925.252,57

Queste cifre sono state ripianate dal Comune di Forlì che ha anticipato 6 milioni di euro per coprire le mancate entrate, non è dato sapere sulla base di quali accordi e per decisione di chi, quello che è certo è che queste cifre sono state tenute nascoste ai cittadini finchè non le abbiamo tirate fuori noi del M5S e dimostrano chiaramente il fallimento di questa Unione

Col M5S al governo della città si avvierà immediatamente l’uscita da questa Unione a partire dal servizio di Polizia Municipale che sarà riportato il prima possibile sotto il controllo comunale per reintegrarne l’organico e fornire più sicurezza ai forlivesi

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del M5S di Forlì

dettaglio fondi anticipati da Forlì

dettaglio fondi non pagati dagli altri comuni

 

Il programma 5 Stelle inizia a diventare realtà ancor prima delle elezioni: ecco il presidio dei Vigili in centro

Ci fa piacere che l’attuale giunta, nonostante abbia bocciato innumerevoli nostre buone proposte, pensi ora, a pochi mesi dalla campagna elettorale, di prendere spunto dal nostro programma per la rinascita della citta! La realizzazione di un punto di presidio delle forze dell’ordine in centro era infatti il secondo punto del nostro programma Sicurezza, annunciato ben 5 mesi fa, per la precisione con un comunicato stampa del 9 novembre dell’anno scorso accompagnato da un video di spiegazione. Riportato con scarsa visibilità sui giornali locali (in un trafiletto sul Corriere, e invece completamente ignorato dal Carlino) il nostro programma pare invece essere stato notato dall’attuale giunta che si è affrettata a realizzare una delle nostre idee per poi spacciarla come propria proposta, ovviamente con grande evidenza sui sopracitati giornali. Ma a noi va bene lo stesso, ci rallegriamo che il “cantiere” sia partito, anche se, come si vede dalle foto, un po’ sconclusionato e forse non pienamente in sicurezza… In ogni caso l’importante è che il nostro programma si realizzi, e noi questo possiamo dirlo perché, a differenza delle altre forze politiche, noi un programma ce l’abbiamo. E se i cittadini ci porteranno al governo della città lo realizzeremo.

 

Per visionare il nostro programma completo sulla Sicurezza
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volantino con le principali proposte:
sicurezza 2019

AGGIORNAMENTO del 12/2/2019:

Segnaliamo che ora il cantiere è stato sistemato!

 

Nuovo presidio della Polizia Municipale in centro, una proposta del M5S

Notiamo con piacere che l’Amministrazione intende aprire un nuovo punto di presidio della Polizia Municipale in centro storico. Tale proposta era il secondo punto del nostro programma sicurezza, presentato due mesi fa che, a quanto pare, è diventato fonte di ispirazione per l’attuale giunta. Approfittiamo quindi per ricordare che ci sono ancora altri 9 punti nel caso vogliano prendere spunto anche per qualcos’altro.

Si sottolinea infine come il M5S sia attualmente l’unica forza politica ad avere un programma elettorale, che stiamo presentando da ottobre online e nei nostri eventi nei quartieri, un programma creato in modo partecipato, dal basso, nelle nostre riunioni aperte a tutti i cittadini.

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Dal centro alle periferie regna totale l’abbandono delle aree verdi: dopo il Parco della Resistenza lasciato nel degrado ecco il Parco delle Stagioni “regalato” a tossici e vandali! Col M5S queste oasi cittadine torneranno a vivere

castello transennatoDal centro, alle periferie è tutto un susseguirsi di parchi degradati, sporchi, abbandonati: vero e proprio emblema del disinteresse dell’amministrazione Drei per la città. E tutto questo nonostante, da tempo, segnaliamo, anche pubblicamente, sul nostro profilo facebook oltre che direttamente al Comune, visto il poco spazio che ci dedicano i giornali locali, questo stato di cose. Così, dopo la denuncia dello scorso novembre sullo stato di abbandono in cui versa il parco della Resistenza, in pieno centro storico, eccone prontamente un’altra. Stavolta relativa al degrado in cui si trova il parco delle Stagioni di via Curiel, nel quartiere Ca’ Ossi.

A lanciarla è il nostro attivista Eugenio Cirincione, che, dopo aver ricevuto varie segnalazioni da parte di forlivesi irritati e sfiduciati, nei giorni scorsi ha effettuato diversi sopralluoghi all’interno dell’oasi verde riscontrando parecchie criticità che, anche in questo caso, come M5S, abbiamo provveduto a segnalare al Comune.

Ma quello che più rattrista ed indigna di questa situazione è constatare come un vero e proprio centro di aggregazione per cittadini di tutte le età, nonché spazio per l’organizzazione di eventi, si sia trasformato, per il menefreghismo di chi amministra la città, in luogo di ritrovo per tossicodipendenti e vandali di ogni risma. Serrature dei cancelli d’ingresso forzate, reti di recinzione bucate da chi penetra all’interno di notte, sono il risultato di mesi e mesi di abbandono. Eppure basterebbe poco, sarebbe sufficiente incaricare un custode di occuparsi dell’apertura e chiusura dei cancelli, e magari anche del controllo dell’area.

Entrando, ad esempio, dall’ingresso che si affaccia su via Curiel si può notare le condizioni di degrado del “castello” giochi, una volta luogo di ritrovo per bambini e genitori. Tra l’altro unica struttura ludica presente nel parco visto che le altre sono inagibili o inutilizzabili, come nel caso dell’unica altalena, da tempo senza sedili.
Senza parlare poi del “percorso vita”, ormai dismesso, di cui restano solo alcuni “relitti” in legno a seguito della distruzione di numerose “tappe”, e quelle poche ancora rimaste sono traballanti e pericolose. Ma non finisce qui. Il campo da bocce è talmente malridotto da somigliare più ad un campo di patate. Nel corso delle loro scorribande i vandali non hanno risparmiato nemmeno il gazebo rimasto senza pareti in legno e senza luce al neon e con l’impianto elettrico penzolante.

Delle varie fontane ne è rimasta attiva solo una, le altre hanno le tubature distrutte. In cattivo stato anche lo sgambatoio per cani, senza acqua, e che in passato è stato teatro di ferimenti per qualche amico a quattro zampe sui recinti non correttamente manutenuti: nemmeno le proteste e le segnalazioni dei proprietari sono servite a convincere il Comune a risolvere il problema costringendo i cittadini al “fai da te” per tamponare il problema con rimedi di fortuna.

Insomma, ci manca solo che, a causa dell’incuria, si staccassero dei rami degli alberi e finissero addosso a qualche malcapitato. Ebbene, sì: è accaduto anche questo. Tempo fa un ramo di grosse dimensioni di un pioppo, che non era stato opportunamente potato, è precipitato sfiorando una persona che si trovava seduta su una panchina.

Una cosa, comunque, è certa: se i forlivesi ci daranno fiducia alle elezioni comunali sarà nostra cura evitare che i parchi e le aree verdi, sia in centro che in periferia, vengano dimenticate ed abbandonate dall’amministrazione comunale. Come, purtroppo, è successo fino ad oggi.

Movimento 5 Stelle di Forlì

 

Più sicurezza, meno delinquenti. Ecco in 10 punti il programma del M5S

municipaleDavanti alla totale assenza di un programma concreto per garantire la sicurezza dei forlivesi; davanti al tanto pubblicizzato (da parte dei giornali locali) e mai realizzato piano di videosorveglianza dell’amministrazione comunale a guida Pd (costo 2 milioni di euro); davanti alla lotte intestine tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per la conquista della “poltrona” di candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, senza uno straccio di programma condiviso; noi del M5S continuiamo nella nostra politica del fare, del trovare soluzione ai problemi. E, così, insieme alla proposta di accordo con le associazioni di categoria per lanciare, tramite opportuna convenzione, un programma di videosorveglianza a costo zero (e cioè il controllo diretto da parte di Polizia municipale, Polizia di Stato e Carabinieri delle immagini filmate dalle telecamere dei negozi, locali e attività imprenditoriali), ecco i 10 punti principali che abbiamo individuato nel nostro Piano sicurezza:
1) Tornare ad una gestione comunale della Polizia municipale per garantire, attraverso nuove assunzioni, maggiore efficienza e più pattuglie di agenti su strada (giorno e notte) come deterrente alla microcriminalità
2) Apertura di un presidio in centro, con la presenza a rotazione di tutte le forze di polizia
3) Istituzione dell’agente di quartiere e di una Rete di vigilanza comunitaria (controllo di vicinato)
4) Miglioramento dell’illuminazione cittadina anche con l’utilizzo di sistemi innovativi a led ed a fotocellule
5) Misure anti-degrado attraverso la lotta agli imbrattatori di muri, questo grazie all’utilizzo di metodi di investigazione per scoprire i responsabili
6) Maggiore interconnessione, a livello territoriale, tra le sale operative delle forze di polizia, nonché regolamentazione dell’utilizzo in comune di sistemi tecnologici di sicurezza per il controllo delle aree e delle attività imprenditoriali a rischio
7) Contrasto alla criminalità organizzata attraverso una rete di verifica, controllo e contrasto rispetto ai casi di infiltrazione mafiosa e di evasione fiscale: i dati in possesso del Comune saranno messi in rete con quelli di tutte le autorità d’indagine
8) Più attenzione alle vittime di azioni criminose. Il Comune valuterà la possibilità di stipulare un’assicurazione generale per i danni da scasso nelle abitazioni
9) Mappatura capillare e tavolo permanente di programmazione ed analisi delle criticità territoriali con l’apporto di informazioni e segnalazioni, anche in forma anonima, dei cittadini
10) Nei bandi comunali per gli appalti si aggiungerà un punteggio sulla sicurezza sul lavoro.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri al Comune di Forlì per il M5S

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sicurezza 2019

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 21:30:
A quanto pare il Centro Destra, preso da un improvviso panico pre-elettorale fa parlare il “suo” sindacato invece di intervenire direttamente! Si smentisce categoriamente quanto riportato nella nota stampa firmata da Filippo Lo Giudice segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Sicurezza Civile secondo il quale avremmo “modificato quasi interamente il ‘pacchetto’ sicurezza che due anni fa avevamo presentato ai cittadini”, una petizione lo ricordiamo da noi presentata nel 2016 mentre tutte le altre forze politiche dormivano sul tema sicurezza, firmata da 2000 cittadini forlivesi e bocciata in consiglio comunale dal Pd e dal Centro Destra.

Il signor Lo Giudice invece di fare politica sotto mentite spoglie farebbe invece meglio a leggere la versione integrale del nostro programma, pubblicata sul nostro sito e inviata agli organi stampa, ove è riportata integralmente e senza nessuna omissione la petizione presentata nel 2016. Quindi nessuna marcia indietro, ma al contrario una conferma di quanto sempre detto e ulteriori impegni a seguito di un approfondimento della materia, mentre tutte le altre forze politiche, compreso il Centro Destra, latitano sul programma. Ci spiace vedere come il sindacato Ugl Sicurezza Civile sia ormai diventato una costola di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, mischiando l’attività sindacale con quella politica per meri fini elettorali. Rimaniamo altrettanto basiti del fatto che un segretario regionale si fermi a leggere le figure ignorando il testo completo, speriamo che l’UGL possa cambiare i suoi vertici in modo da essere più incisivo in futuro nell’interesse dei suoi associati.

Daniele Vergini, Simone Benini

 

Il mega piano di videosorveglianza è ancora bloccato in Comune. Ecco cosa propone il M5S per garantire la sicurezza

telecamereChe fine ha fatto il mega piano di videosorveglianza, da 2 milioni di euro, che un paio di mesi fa l’amministrazione comunale a guida Pd presentò in pompa magna all’attenzione della “grancassa mediatica” dei giornali locali? A che punto si trova il piano sicurezza tanto sbandierato dal sindaco Drei? Tutto fermo, bloccato, ingessato. Delle 300 telecamere promesse non ne è stata installata nemmeno una. E Forlì resta scoperta ed a rischio criminalità. Alla nostra ennesima richiesta di accesso agli atti (la prima fu avanzata ad agosto), per sapere dove effettivamente si pensava di posizionare le videocamere, dal Comune non ci è arrivata alcuna risposta concreta se non un ridicolo rimpallo burocratico fatto di competenze e responsabilità tra un ufficio ed un altro. Eppure sono trascorsi, sì due mesi dalla mega presentazione, ma, addirittura, due anni da quando l’amministrazione Drei annunciò per la prima volta il piano: dimostrazione di come in Comune si continui a navigare a vista sui problemi. E così, mentre il Pd latita e la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia litigano per accaparrarsi la poltrona di candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, noi del M5S ci occupiamo delle cose da fare, del come, cioè, trovare soluzione ai problemi. E, piuttosto che lanciare mirabolanti promesse e presentare faraonici progetti, pensiamo al concreto, al facilmente realizzabile. Come, ad esempio, la messa in rete degli impianti di videosorveglianza privata, già esistenti nei negozi, nei locali, e nelle varie attività imprenditoriali, naturalmente dopo aver stilato un accordo con le associazioni di categoria e stipulato una vera e propria convenzione. Un progetto di facilissima realizzazione come confermato peraltro da un recente parere del garante della privacy e dalla messa in campo da parte del vicino Comune di Cesena. In sostanza, le immagini registrate dalle videocamere private anziché restare a disposizione dell’imprenditore entrerebbero nel cervellone pubblico in mano a Polizia municipale (da qui il necessario ritorno al Comune di Forlì della gestione del corpo, attualmente sotto il controllo dell’Unione dei Comuni), Polizia di Stato e Carabinieri. Ogni azione criminosa verrebbe, quindi, filmata (con tanto di estensione alla strada dell’occhio della telecamera) ed osservata in tempo reale dalle forze dell’ordine pronte ad intervenire: oggi invece Carabinieri e Polizia devono prima recarsi presso l’attività commerciale e poi richiedere il permesso di visionare le immagini (una perdita di tempo che avvantaggia solo ladri e rapinatori). Il costo dell’operazione sarebbe bassissimo, il tempo di realizzazione del progetto sarebbe immediato, e la sicurezza per i forlivesi aumenterebbe di molto.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri del M5S al Comune di Forlì

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Parco della Resistenza, emblema della decadenza di Forlì

parco-resistenzaIl Parco della Resistenza, spazio verde in pieno centro storico, è l’emblema del degrado in cui versa, da anni, il cuore di Forlì. Fontana abbandonata e completamente prosciugata, monito di una bellezza tutta forlivese ormai in rovina; laghetto con acqua stagnante e melmosa, dove oche e cigni convivono con rifiuti e immondizie galleggianti; isolotto con tanto di allevamento, abusivo, di uccelli chiusi in gabbie sporche e arrugginite. Stiamo parlando di un’oasi cittadina progettata nel 1816, vero e proprio fiore all’occhiello della vita sociale forlivese per più di un secolo. E che ora si presenta come un’isola urbana decadente e dimenticata. Non parliamo poi di quei cavi elettrici, pericolosissimi per i visitatori, che alimentano il chiosco per l’organizzazione di eventi, che attraversano l’intero parco appoggiati sui rami, spesso secchi, degli alberi, e per un tratto immersi anche nell’acqua del laghetto. Il tutto ulteriormente abbruttito dalla presenza di gradini rotti con sporgenze pericolose per anziani e bambini che potrebbero inciampare e ferirsi, bagni pubblici invasi da muffe, incrostazioni e col soffitto pericolante, siepi e verde che danno su viale Spazzoli privi di manutenzioni, e alberature, come due platani, in pendenza verso il parcheggio e che, secondo i nostri attivisti che hanno compiuto un sopralluogo, potrebbero addirittura cadere da un momento all’altro. Per non parlare poi di malintenzionati che, spesso, raggiungono il Parco per consumare droga.

Abbiamo segnalato tutte queste situazioni di degrado al Comune, ma una domanda sorge spontanea: come può un’amministrazione comunale disinteressarsi di un luogo così, peraltro immerso nel centro storico? Una cosa è certa: con noi alla guida di Forlì, naturalmente se i cittadini ci daranno fiducia alle prossime elezioni comunali, il Parco della Resistenza (e non solo), tornerà ad essere accogliente e bello come un tempo. E rappresenterà l’immagine della rinascita del cuore cittadino. Tra progetti di defiscalizzazione per favorire la ristrutturazione di palazzi e appartamenti e l’apertura di locali, negozi, e piccole strutture ricettive. Perché l’obiettivo del M5S è quello di riportare i forlivesi nel centro storico e favorire lo sviluppo di un turismo, anche stanziale.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri del M5S per il Comune di Forlì

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centro storico 2019

 

 

Più polizia municipale sulle strade e meno in ufficio, ma prima riprendiamoci dall’Unione il servizio e poi riequilibriamo l’organico con nuove assunzioni

municipaleUn fallimento totale il Piano sicurezza del Comune. Fatto di idee confuse e di interventi inefficaci e tardivi. La dimostrazione evidente sono i gravi fatti accaduti in questo ultimo mese in pieno centro storico (la rissa con coltello e l’aggressione con tanto di palpeggiamento e di furto del portafogli nei confronti di una giovane forlivese) che creano insicurezza e paura tra i cittadini. Urge, dunque, un intervento deciso. Fatto non solo di telecamere ma di presenza sul territorio di uomini in divisa. Quelli della Polizia municipale che, secondo noi, sono il vero deterrente contro i malintenzionati. Perché è evidente che più agenti circolano, di notte e di giorno, in città, meno facilità d’azione c’è per balordi e delinquenti. Ma per fare questo dobbiamo riappropriarci del servizio di Polizia municipale. Già, proprio così: riappropriarci. Perché adesso, per una scellerata decisione presa qualche anno fa dall’amministrazione comunale targata Pd, gli agenti di Polizia municipale sono finiti sotto il controllo dell’Unione dei Comuni. Che, tra ripicche e guerre intestine tra sindaci, è incapace di offrire una normale gestione delle risorse. Risultato? Diminuzione dell’organico degli agenti, tra pensionamenti e mancate assunzioni, e aumento delle azioni criminose nella nostra città. Basti pensare che oggi mancano non una decina, ma circa 70 operatori rispetto agli standard previsti dalla Regione Emilia Romagna di 204 vigili urbani sul territorio dell’Unione e solo un terzo, circa, del personale “cessato” è stato sostituito. E tutto questo è avvenuto, come ammesso dallo stesso sindaco in risposta ad una nostra interrogazione, proprio per una mera scelta politica del Pd. La domanda allora sorge spontanea: a cosa sono serviti i 4 milioni di euro di contributi regionali ottenuti dall’Unione dei Comuni se non è stato possibile nemmeno coprire al 100% il turnover? Quello che però irrita maggiormente è sapere che, mentre il cittadino è sempre più esposto alle azioni criminali, il personale di Polizia municipale non viene utilizzato su strada per la vigilanza e la sicurezza del territorio, ma impiegato in ufficio a svolgere pratiche amministrative non di sua competenza (notifica atti, rilascio di licenze ecc. ecc.). Insomma, siamo al ridicolo. Ecco perché la prima cosa che il M5S farà, se i forlivesi ce lo permetteranno, sarà quella di riportare il servizio di Polizia municipale sotto la gestione diretta del Comune attraverso il recesso della convenzione con l’Unione. Ma non solo. Come secondo atto riporteremo in equilibrio l’attuale organico, ora fortemente sottodimensionato, attraverso l’assunzione, previo concorso pubblico, di nuovi agenti di Polizia municipale. Infine, come terzo atto, potenzieremo il controllo del territorio comunale (centro storico e periferie) inviando su strada, notte e giorno, attraverso un turnover h24, pattuglie appiedate e motorizzate della Polizia municipale che dovranno vigilare parchi, piazze e vie. Questo, almeno, durante l’estate ed i periodi festivi, quando cioè i forlivesi sono portati di più ad uscire di casa per trascorrere serate all’aperto.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì