Caso laurea “falsa”, anche il Pd scarica il sindaco? M5S: “Li vogliamo alla prova dei fatti: presentiamo una mozione di sfiducia e vedremo chi la voterà”

drei-prati“A seguito delle ultime reazioni sulla stampa locale da parte del Pd locale, che di fatto “scarica” il sindaco Davide Drei per bocca della Segretaria provinciale Valentina Ancarani che si dichiara stupefatta ed esprime l’estraneità del Pd alla vicenda, annunciamo che oggi depositeremo una mozione di sfiducia chiedendo la firma a tutti i consiglieri attualmente in carica, ne servono 13 per porla in discussione”, scrivono in un comunicato Daniele Vergini e Simone Benini consiglieri del Movimento 5 Stelle di Forlì.

“La condotta del Sindaco è molto chiara e netta: per sua stessa ammissione la selezione di Giovanna Prati è avvenuta “con valutazione diretta di curriculum da parte del Sindaco”, Drei, inoltre, in risposta alle nostre critiche in merito all’affiliazione della signora Prati al Centro Destra per il quale era in lista alle amministrative 2014, aveva dichiarato: “viste le illazioni di ipotetici “inciuci”, lo ammetto, sono colpevole, non ho mai chiesto se e quali tessere di partito avessero, ma ho cercato di prediligere la professionalità, l’etica e la fiducia”. Purtroppo i fatti dei giorni successivi lo hanno puntualmente smentito!”, attaccano Vergini e Benini.

“Rispetto a questa condotta esistono solo due ipotesi: o la si condanna o la si considera senza alcuna importanza, non esistono vie di mezzo. Quindi se il Pd scaricherà realmente Drei lo vedremo unicamente alla prova fatti in Consiglio Comunale quando voteranno una mozione di sfiducia nei suoi confronti!”, è l’affondo dei pentastellati.

“Sarebbe bello che una volta tanto questa maggioranza, composta da Pd ma anche da liste civiche che si dicono autonome solo a parole, prendesse una posizione chiara, anche perchè in vista delle imminenti elezioni politiche riteniamo sia necessario che i cittadini sappiano quali sono le forze politiche che giustificano un Sindaco che fa errori così clamorosi, e quali invece no”, concludono i consiglieri 5 Stelle.

Aggiornamento del 16/1/2018:
Alla prova dei fatti nessuna forza politica, nemmeno di opposizione ha firmato la nostra mozione di sfiducia, non è quindi stato possibile discuterla.

 

Il M5S scopre che l’ex candidata del Centro Destra è stata nominata dal Sindaco Drei nel suo ufficio di gabinetto senza avere la laurea necessaria!

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Giovanna Prati a sinistra (assunta nel gabinetto del Sindaco PD) Paola Casara a destra (Consigliera di Centro Destra)

“Aveva fatto discutere nei giorni scorsi la questione sollevata dal Movimento 5 Stelle di Forlì sul costo eccessivo dell’ufficio di gabinetto del Sindaco Davide Drei, che ammonta a circa 200.000 euro all’anno. E le nostre critiche erano andate anche alla recente nomina nel suddetto ufficio di Giovanna Prati, che alle scorse amministrative era candidata nella lista di Centro Destra “Noi Forlivesi” della Consigliera Paola Casara, organizzatrice assieme alla Prati nell’aprile scorso di una conferenza “Romagna quale futuro?”, finanziata con 1500 euro di fondi consiliari, alla quale avevano partecipato come relatori esponenti del Pd come il sindaco Drei, l’ex sindaco Balzani ed il parlamentare Marco Di Maio”, si legge in una nota di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì

“Ebbene dopo le nostre verifiche abbiamo appurato che la signora Prati, oltre ad essere stata nominata direttamente dal sindaco Drei senza alcuna selezione pubblica e specificandone direttamente l’inquadramento in categoria D, è stata nominata senza avere la laurea necessaria per accedere a quella categoria ed alla conseguente retribuzione di 23.725 euro annui, che gravano sul bilancio comunale a carico dei contribuenti forlivesi oltre a 8.958 di oneri sempre a carico dell’Ente”.

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un particolare dell’autocertificazione con scritto semplicemente “laurea Bologna 1994”

“A seguito di una segnalazione che abbiamo ricevuto in merito, abbiamo infatti prima verificato che la Prati non risultasse elencata negli annuari dei laureati del corso di Lingue e Letterature straniere presso l’università di Bologna citato nel suo curriculum, poi ci siamo recati con urgenza, il 28 dicembre scorso, dalla Dott.ssa Alessandra Neri Dirigente Risorse Umane del Comune, per chiedere di visionare il fascicolo. La Dirigente ci ha chiesto di tornare dopo un paio d’ore perchè doveva “recuperare i documenti”, quando siamo tornati ci è stato presentato un modulo di autocertificazione (non protocollato) dove la Prati dichiarava genericamente “laurea Bologna 1994”, la cosa ci ha insospettito non poco e abbiamo chiesto spiegazioni alla Dirigente che ha detto però di non essere tenuta a fare alcuna verifica”.

“La situazione è quasi surreale, ed il quadro che ne esce dell’Amministrazione forlivese è veramente sconcertante, come se non fossero bastati tutti gli scandali degli ultimi anni da noi sollevati! Ci chiediamo come sia stato possibile procedere ad una nomina diretta su indicazione del sindaco senza fare alcuna verifica come previsto dalle procedure di legge e senza acquisire il certificato di laurea. Di certo aggiungeremo anche questo fatto all’esposto che stavamo perfezionando in questi giorni riguardo all’ufficio di gabinetto”.

drei-prati“Ricordiamo infine che in risposta alle nostre critiche su queste nomine qualche giorno fa Drei aveva ironizzato sostenendo di essere “colpevole” solo di prediligere la professionalità, l’etica e la fiducia. Bene, di fiducia ce n’è stata sicuramente tanta e mal riposta, ma chiediamo di conoscere sulla base di quale professionalità ed etica è stato omesso di fare verifiche sulla laurea, richiesta per legge per il tipo di inquadramento, dell’ultima nominata dal Sindaco, per di più “in quota Centro Destra”, un Sindaco che nomina in base al “manuale Cencelli”, e per di più nomina persone senza le qualifiche dovute per Legge è un Sindaco che disonora le Istituzioni e meriterebbe solo di andare a casa, ma solo dopo aver chiesto scusa all’intera cittadinanza”, concludono i pentastellati.

Aggiornamento del 6/1/2017:

Ricostruzione degli eventi in ordine cronologico:

1) il 16/12/2017 il M5S denuncia pubblicamente l’assunzione “anomala” nel gabinetto del sindaco di Giovanna Prati, nominata in modo diretto dal sindaco Davide Drei specificandone l’inquadramento e quindi la retribuzione, la signora era candidata nel 2014 nella lista “Noi Forlivesi” di Centro Destra, contro lo stesso Drei

2) il sindaco Drei in data 19/12/2017 dichiara alla Stampa: “Per quanto riguarda la scelta dei collaboratori che ho più vicini, nello svolgimento della mia attività di Sindaco, viste le illazioni di ipotetici “inciuci”, lo ammetto, sono colpevole, non ho mai chiesto se e quali tessere di partito avessero, ma ho cerecato di prediligere la professionalità, l’etica e la fiducia”

3) il 28/12/2017 il M5S si reca negli uffici per verificare che la signora Prati avesse effettivamente una laurea, gli uffici ci mostrano un’autocertificazione che riporta semplicemente la scritta “laurea bologna 1994”, sostentendo che non spetta a loro controllare

4) il data 5/1/2017 si apprende che la Prati si è dimessa (o forse è stata fatta dimettere?) perchè aveva dichiarato una laurea inesistente

Caro sindaco Drei, diciamo che di fiducia da parte sua ce n’è stata sicuramente tanta e sicuramente mal riposta, ma chiediamo di conoscere sulla base di quale professionalità ed etica lei ha omesso di fare  verifiche sulla laurea, richiesta per legge per il tipo di inquadramento da lei specificamente richiesto per quel ruolo, secondo noi la tessera di partito della signora l’ha vista molto bene, ma doveva guardare meglio il titolo di studio!

Servizio del TG Regionale

 

Il Comune di Forlì è sempre più un ufficio di collocamento per politici. Drei e la sua Giunta distribuiscono incarichi per 200.000 euro a Sinistra e a Destra

drei-gabinetto“Sono circa 200.000 euro all’anno i soldi pubblici, provenienti dalle tasse pagate dai forlivesi, utilizzati per stipendiare personale nominato direttamente da Sindaco e Giunta nell’ufficio di gabinetto senza alcuna selezione pubblica e specificandone direttamente l’inquadramento e la retribuzione”, si legge in una nota di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì, che continuano: “una cifra esagerata e la cui assegnazione ha probabilmente anche alcuni vizi di legittimità che non esiteremo ad esporre nei prossimi giorni alla Procura ed alla Corte dei Conti – attaccano i pentastellati – Ci teniamo poi a specificare fin da ora che uno dei punti del nostro programma per le elezioni amministrative 2019 prevederà come minimo un dimezzamento di questa spesa”.

“Dalle nostre verifiche abbiamo appurato che l’ufficio di gabinetto impiega molto personale, oltre ad utilizzare 7 dipendenti comunali, dà lavoro a ben 5 ulteriori persone assunte a tempo determinato senza concorso, tutte “gravitanti” la galassia Pd, fra cui spiccano Massimiliano Cescon (facente parte dell’Assemblea Territoriale del Pd) e Paola Francia, portavoce del sindaco con un contratto da più di 38.000 euro lordi all’anno. Fa però eccezione l’ultima recente assunzione su individuazione diretta da parte del Sindaco Drei: si tratta di Giovanna Prati, che alle scorse amministrative era candidata nella lista di Centro Destra “Noi Forlivesi” della Consigliera Paola Casara, organizzatrice assieme alla Prati nell’aprile scorso di una conferenza “Romagna quale futuro?”, finanziata con 1500 euro di fondi consiliari, alla quale avevano partecipato come relatori esponenti del Pd come il sindaco Drei, l’ex sindaco Balzani ed il parlamentare Marco Di Maio”, spiegano Vergini e Benini.

“Con questa nomina “in quota Centro Destra” il sindaco Drei pare proprio strizzare l’occhio ai futuri alleati di governo nazionale che, a meno di una vittoria del M5S, sarà inevitabilmente un “inciucio” Forza Italia-Pd, magari con un “Gentiloni bis”… Inutile sottolineare come tutto questo strida anche a livello locale con le roboanti dichiarazioni del Centro Destra che si propone come alternativa al Pd ma dimostra nei fatti di essere ben disposto a condividere le poltrone con chi attualmente governa la città”, ironizzano Vergini e Benini.

“Ma le “fortunate coincidenze” che riguardano l’assegnazione di incarichi all’interno del Comune di Forlì a persone che fanno politica con il Pd non finiscono qui, fra le ultime in ordine di tempo abbiamo anche un incarico esterno da 39.000 euro nell’ambito di consulenza su progetti europei a Flavia Cattani, pure lei facente parte dell’Assemblea Territoriale del Pd locale. L’incarico, leggiamo sulle carte, è stato assegnato con affidamento diretto, senza la procedura selettiva prevista da regolamento, per motivi di urgenza”

“A quanto pare non sono bastate le torbide vicende, da noi sollevate, dell’incarico esterno di 10.900 euro assegnato direttamente dalla Giunta al capogruppo Pd di Parma, sulla quale sta attualmente indagando la Procura, e quella degli incarichi esterni per un totale di 52.000 euro assegnati alla cognata dell’assessore Gardini. Il Comune di Forlì persevera, incurante delle ultime indagini giudiziarie, nell’assegnare con leggerezza incarichi in modo quantomeno inopportuno e molto spesso “borderline” rispetto alle leggi vigenti, l’unica azione concreta che abbiamo visto in questi mesi in risposta alle nostre critiche è stata la rimozione dal sito del Pd di Forlì dell’elenco dei componenti della loro Assemblea Territoriale…” (qui una schermata che avevamo salvato in data 25/2/2017)

“Ma non sarà certamente questo a fermare l’azione di trasparenza e correttezza che intendiamo portare avanti, siamo certi che la maggioranza dei forlivesi non condividano le logiche clientelari con le quale pare abbia funzionato per anni il “sistema forlivese”, oggi più che mai esiste una volontà di cambiamento, incarnata dal Movimento 5 stelle che chiede discontinuità col passato ed un nuovo sistema basato sulla meritocrazia nel pieno rispetto della trasparenza e della normativa vigente senza alcun tipo di favoritismo”, concludono i pentastellati.

Aggiornamento del 21/12/2017
Relativamente alla replica di Flavia Cattani sulla stampa locale, che sostiene che avremmo pubblicato notizie non rispondenti al vero, ci teniamo a ribadire che l’incarico da 39.000 euro a lei affidato è inequivocabilmente stato affidato in modo diretto, come confermato, a seguito di nostra esplicita richiesta, anche dal Dirigente che ha assegnato l’incarico. Non entriamo nel merito sulla effettiva urgenza tale per cui è stato derogato alla necessità, propria di ogni buona amministrazione pubblica, di consultare più operatori. La Cattani è arrivata seconda in una separata e differente procedura selettiva, ma questo non autorizza automaticamente l’evitare una nuova procedura selettiva per il nuovo incarico, si è trattato quindi di una esplicita scelta. Riteniamo tale deroga quantomento inopportuna vista l’inequivocabile appartenenza politica della signora, che faceva parte dell’Assemblea Territoriale del Pd almeno fino al febbraio scorso, l’elenco dei componenti è stato poi però rimosso dal sito del Pd di Forlì, quindi non è più possibile verificare…