I gettoni di presenza erogati ai capigruppo consiliari saranno recuperati dal Comune. Sconfitta la vecchia politica di Centrodestra e Pd. E’ una nostra vittoria!

L’ormai arcinota vicenda dei gettoni illegittimamente erogati ai capigruppo consiliari, da noi sollevata nel 2017 e che tenne banco in consiglio comunale e sui giornali fino a inizio 2018, pare giungere finalmente all’epilogo che noi auspicavamo: le cifre verranno interamente recuperate!

Nonostante destra e sinistra unite abbiano tentato in ogni modo di evitare la restituzione di questi compensi che non gli spettavano, oggi cade anche l’ultima barricata: la sospensione che fu attuata dal dirigente Michele Pini (succeduto alla ex segretaria Piraccini “destituita” dalla giunta), sospensione che aveva garantito ai politici “debitori” che non si sarebbe fatta alcuna azione giudiziale nei loro confronti in attesa di un pronunciamento della Corte dei Conti. Dopo circa un anno, non essendo arrivata nessuna risposta dalla magistratura contabile, Pini ha proceduto con formale atto di diffida e messa in mora chiedendo a tutti i debitori la restituzione delle cifre entro 30 giorni, riservandosi tutte le azioni necessarie per il recupero del credito. Esattamente quello che avevamo sempre chiesto noi, inascoltati, a causa delle pressioni della “vecchia politica” unita: Pd assieme a Forza Italia, Lega e tutto il resto del centrodestra.

Si tratta quindi indubbiamente di una nostra netta vittoria, due soli consiglieri di minoranza contro tutti gli altri sono stati in grado di imporre una linea di correttezza basata unicamente sul principio di legalità, trasparenza e rispetto delle normative: chi riveste cariche istituzionali deve dare il buon esempio e non ricevere trattamenti di favore. Non a caso al primo punto del nostro programma Pubblica Amministrazione c’è il recupero di tutti gli emolumenti elargiti indebitamente e l’eliminazione dei costi inutili della politica, compreso il dimezzamento dei costi dell’ufficio di gabinetto del sindaco. Solo con noi #ForlìRinasce

Daniele Vergini, candidato sindaco M5S Forlì

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Gettoni, nuova retromarcia dell’Amministrazione per “salvare” Casara e Burnacci dalla decadenza

gettoni-casara-burnacciLa vicenda dei gettoni di presenza da restituire tiene ancora banco con un nuovo colpo di scena: secondo il Dott. Michele Pini, Segretario Generale Reggente, non si dovrebbe più procedere con la decadenza delle uniche due consigliere in carica che non hanno ancora restituito né rateizzato il debito, stiamo parlando di Paola Casara (lista di Centro Destra “Noi Forlivesi”) e Vanda Burnacci (Forza Italia) le consigliere con il “debito” più alto di tutti, che avrebbero dovuto restituire rispettivamente 9.517,5 e 8.460 euro lordi.

“Grazie al pressing del Movimento 5 Stelle la quasi totalità dei consiglieri in carica era stata costretta a restituire (o rateizzare) le somme dovute, pena la decadenza dalla carica”, si legge in una nota stampa di Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì. “E fino alla data delle elezioni politiche l’iter di decadenza sembrava proseguire nella normalità senza lasciare alcuna possibilità di “scampo” alle ultime due consigliere inadempienti ma, guarda caso, non appena è stata superata la fatidica data, l’Amministrazione ha fatto l’ennesima giravolta: il Dott. Pini ha predisposto una delibera da sottoporre al voto del consiglio comunale di martedì dove scrive che non sussisterebbe più una delle condizioni necessarie per l’incompatibilità: l’esigibilità del debito, contraddicendo clamorosamente ciò che lui stesso aveva affermato nelle sedute precedenti”, attaccano i pentastellati.

“Al contrario, come più volte specificato anche dai Revisori dei conti, il debito delle consigliere è certamente liquido ed esigibile e andrebbe recuperato in via cautelativa con tutti i provvedimenti necessari e accantonato in un apposito fondo spese vincolato fino al termine degli accertamenti giudiziari. Questo improvviso tentativo di cambiare di rotta è l’ennesima retromarcia alla quale il dirigente ci ha ormai abituato, visto che anche in altri casi, sentite le “sirene” della maggioranza, Pini aveva variato le sue posizioni. Sottolineiamo poi come il sindaco Drei stranamente si ostini a non nominare un nuovo Segretario regolarmente iscritto all’albo in grado di garantire una maggiore imparzialità e una maggiore correttezza dell’azione amministrativa, ci chiediamo il perchè di questa strana lentezza”, insistono Vergini e Benini.

“Al quadro, già ampiamente ingarbugliato, si aggiunge poi un’ultima novità: il parere sfavorevole di regolarità contabile espresso sulla delibera da parte del nuovo dirigente al bilancio, da poco insediatosi, che sottolinea quanto suggerito dai Revisori dei conti”.

“A questo punto siamo veramente curiosi di sapere la posizione che sarà assunta dai consiglieri di maggioranza del Pd, voteranno comunque una delibera dalla dubbia legittimità pur di “salvare” le colleghe di Centro Destra? oppure, una volta tanto, faranno la cosa giusta facendo quanto prescrive la legge? Al contrario dal Centro Destra non ci aspettiamo nulla di nuovo se non il solito ostruzionismo e la solita ipocrisia di coloro che attaccano pesantemente gli emolumenti elargiti in eccesso al CdA di Livia Tellus, ma quando la stessa cosa riguarda direttamente loro fanno le barricate cercando di non restituire quanto dovuto”, concludono i consiglieri 5 Stelle.

AGGIORNAMENTO del 12/3/2018:
Siamo molto contenti di poter annunciare che nella Commissione consiliare odierna l’Amministrazione ha fatto marcia indietro: ha deciso di ritirare la delibera e proporne un’altra che ricalca l’emendamento che avevamo presentato, che chiede di NON accettare le giustificazioni e quindi di procedere con la decadenza, subito dopo pare che le due consigliere inadempienti abbiano cambiato idea e vogliano rateizzare il debito!

 

Gettoni, alcuni consiglieri del Centro Destra non hanno restituito entro il termine assegnato! Procede la decadenza per Casara e Burnacci

gettoni-partitiAbbiamo appreso dagli uffici comunali che le consigliere Casara e Burnacci hanno presentato ufficialmente delle osservazioni all’iter di decadenza per incompatibilità con la carica di consigliere dovuto al debito che hanno nei confronti del Comune per i gettoni che sono stati loro illegittimamente erogati.

Paola Casara (lista di Centro Destra “Noi Forlivesi”) e Vanda Burnacci (Forza Italia) erano anche le consigliere con il “debito” più alto di tutti, e avrebbero dovuto restituire rispettivamente 9.517,5 e 8.460 euro lordi entro la data limite concessa del 1 marzo, ma nelle loro osservazioni al contrario chiedono di interrompere la procedura di decadenza, quindi pare proprio non intendano restituire…

La cosa non ci stupisce affatto, d’altra parte in questa vicenda ne abbiamo viste di tutti i colori come i consiglieri Lauro Biondi e Fabrizio Ragni di Forza Italia che per non decadere si erano recati in banca a versare la prima tranche della loro rateizzazione mentre stava iniziando il consiglio comunale dove si sarebbe votata la decadenza.

Ma la legge è perentoria e a questo punto la decadenza di Casara e Burnacci sarà inevitabilmente posta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, da parte nostra chiediamo al gruppo consiliare del Pd cosa intenda fare a questo punto: se voterà a favore della decadenza, oppure se voglia andare contro una precisa disposizione di legge e “salvare” i consiglieri di Centro Destra inadempienti, sarebbe bello avere una risposta… ma sappiamo bene con chi abbiamo a che fare e pensiamo proprio che giungerà solo all’ultimo momento e certamente dopo le elezioni politiche, che potrebbero vedere anche a livello nazionale una nuova edizione dell’ “inciucio” Pd-Forza Italia.

Daniele Vergini e Simone Benini – Consiglieri Comunali Movimento 5 Stelle Forlì

 

Gettoni illegittimi, scacco matto ai politici di professione: grazie al pressing 5 Stelle il Pd restituisce le somme, e per i restanti consiglieri che non faranno altrettanto partirà il procedimento di decadenza

gettoni-partitiA seguito del pressing effettuato dai consiglieri 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini sull’Amministrazione comunale, nella seduta del 30 gennaio partirà il procedimento di decadenza per incompatibilità dei consiglieri comunali che non avranno ancora restituito i gettoni che erano stati loro indebitamente erogati. Bocciata ogni ipotesi di assenza di liquidità del debito anche da parte del nuovo Collegio dei Revisori appena insediato che “ritiene che la sottoposta problematica della liquidità del credito sia insussistente, perché il credito era determinato nel suo ammontare nella lettera di diffida e messa in mora dei Consiglieri” e che aggiunge inoltre come la richiesta di restituzione delle cifre al lordo, attuata dalla ex Segretaria Generale Piraccini, “rappresenti l’ipotesi più semplice e immediata di risoluzione del problema”, smontando quindi anche l’ultimo dei dubbi sollevati dall’Amministrazione per evitare la decadenza.

“Rileviamo con piacere come anche il nuovo Collegio sposi la linea di buon senso, che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio della vicenda, viene inoltre confermato che il debito è liquido ed esigibile, quindi i dubbi sollevati dal Vice Segretario Michele Pini sono insussistenti ed è inevitabile procedere immediatamente con la decadenza di coloro che non hanno ancora restituito”, commentano Vergini e Benini.

La proposta di delibera iscritta dopo pochi giorni all’ordine del giorno del Consiglio del 30 gennaio su iniziativa del M5S, ha quindi gettato scompiglio fra i consiglieri di maggioranza e opposizione, la delibera riportava infatti i nomi di 12 Consiglieri per i quali sarebbe partita la decadenza, assenti dalla lista solo Paolo Bertaccini (lista di maggioranza “Con Drei per Forlì”) perchè, dopo la richiesta di decadenza, ha restituito le somme dovute (3.172,50 euro); assenti inoltre Daniele Mezzacapo (Lega) e Mario Peruzzini (lista di maggioranza Forlì SiCura), non perchè avessero restituito, ma solo perchè, non avendo ritirato la raccomandata, il tempo di notifica risultava superiore e quindi per un tecnicismo per loro non sarebbero ancora scattati per pochi giorni i termini di legge per procedere con l’incompatibilità.

“Se la delibera di decadenza venisse bocciata sarebbe veramente qualcosa di clamoroso, oltre che, probabilmente, un atto contrario ad una legge ordinaria dello Stato, e probabilmente un unicum nel panorama nazionale”, attaccano i consiglieri 5 Stelle. “E pare che alcuni consiglieri, solo ora che sono stati messi spalle al muro, l’abbiano finalmente capito, infatti, durante la Capigruppo convocata giovedì, alcuni di loro hanno finalmente “ceduto”: con un inaspettato colpo di scena il Pd, per bocca della capogruppo Maria Maltoni, ha dichiarato che i consiglieri del Partito Democratico hanno deciso di restituire le somme, stessa cosa ha dichiarato il consigliere Daniele Mezzacapo della Lega, mentre Avolio ha dichiarato di aver chiesto la rateizzazione”.

“Si tratta di un grande risultato ottenuto solo a seguito del nostro pressing e grazie alla competenza ed alla perseveranza dal Movimento 5 Stelle”, è l’esternazione di Vergini e Benini. “Noi due grillini, nonostante l’opposizione compatta di 30 colleghi (fra cui vari avvocati e politici di lungo corso) siamo riusciti a metterli comunque sotto scacco, smentendo nei fatti l’incompetenza solitamente, e a torto, attribuita ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Faro della nostra azione è stata unicamente la legalità ed il rispetto delle regole, nonché la parità di trattamento di tutti i cittadini. A questo punto la “sceneggiata” difficilmente potrà andare ancora avanti per molto e ciò che lascia più amarezza è che questo tira e molla, il cui esito era inevitabile, non sarebbe mai avvenuto se tutti i consiglieri avessero restituito subito senza fare tante storie, esattamente come abbiamo fatto noi, bastava la volontà di farlo. Pare quindi che ora restino sulle barricate solo gli esponenti del Centro Destra, che però hanno solo due possibilità: restituire o decadere”, concludono i pentastellati.

 

Vittoria M5S: al prossimo consiglio la decadenza di 15 consiglieri che non hanno restituito i gettoni

gettoni-partitiA seguito di nostra diffida e dopo il nostro colloquio nel pomeriggio di ieri con il Vice Prefetto Michele Truppi, ci è stato comunicato dal facente funzioni di Segretario Comunale Michele Pini che sarà inserito all’ordine del giorno del consiglio del 30 gennaio l’avvio della procedura di decadenza dei consiglieri comunali attualmente in carica che non hanno restituito i gettoni di presenza indebitamente erogati. La procedura di decadenza prevede 3 diverse delibere, che dovranno essere trattate in Consigli consecutivi.

A meno che alcuni dei consiglieri coinvolti non abbiano restituito in questi giorni, secondo i nostri calcoli, come già precedentemente comunicato, dovranno essere sottoposti a decadenza 15 colleghi (7 di maggioranza e 8 di opposizione).

Siamo soddisfatti di questo risultato ottenuto nonostante i tentativi ostruttivi da parte di vari soggetti, invitiamo ora i colleghi a restituire alle casse comunali quanto dovuto senza ulteriori scuse, per evitare lo smacco di una destituzione “forzata” dalla carica per non aver voluto rendere somme che non gli spettavano. E approfittiamo per ribadire: i soldi recuperati siano destinati ad un fondo per una causa benefica, come la spesa corrente delle scuole.

 

Gettoni illegittimi non restituiti, M5S: “Chiediamo la decadenza di 15 consiglieri comunali per incompatibilità”

gettoni-partiti“Riteniamo che l’inerzia del Comune di Forlì al recupero dei 96.000 euro di gettoni indebitamente erogati ai partecipanti alla conferenza dei Capigruppo e Ufficio di Presidenza sia nettamente contraria all’interesse superiore dell’Ente di recuperare queste somme che non sarebbero mai dovute uscire dalle casse comunali, ma abbiamo appreso che, al contrario, il Segretario Reggente Michele Pini non avrebbe alcuna intenzione di procedere al recupero, nonostante i Revisori dei Conti uscenti, su nostra richiesta, abbiano suggerito molto chiaramente di farlo subito in via cautelativa e con tutti i provvedimenti necessari”, scrivono in una nota i consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle di Forlì. “Pare proprio che il “partito unico” PD/Forza Italia, dopo aver dato il ben servito all’ex Segretaria Comunale Lia Piraccini che aveva dato inizio al recupero, abbia trovato qualcuno più disposto ad esercitare il suo ruolo per “fare politica” invece che agire per la salvaguardia delle risorse pubbliche”

“A questo punto però, visto che sono ampiamente passati i 120 giorni di tempo che erano inizialmente stati dati per la restituzione, e visto che non esiste alcun atto di revoca della messa in mora originariamente fatta dalla Piraccini, scatta automaticamente l’incompatibilità per i consiglieri attualmente in carica che non hanno ancora restituito le somme, e stiamo parlando di circa metà Consiglio: 15 consiglieri. Chiediamo quindi che venga rispettata la Legge e si dia inizio al più presto al procedimento di decadenza che assegna 10 giorni di tempo ai consiglieri per regolarizzare la propria posizione, restituendo l’intera cifra, in caso contrario dovrà essere ratificata dal Consiglio la decadenza di tutti gli inadempienti”, attaccano i pentastellati. “Ci spiace che si sia arrivati a questo punto, ma la responsabilità è di chi ha illuso i consiglieri sulla possibilità di non restituire senza effetti collaterali”.

“L’art. 63 del TUEL dice infatti che: “non può ricoprire la carica consigliere comunale colui che, avendo un debito liquido ed esigibile verso il comune è stato legalmente messo in mora”, e questo è esattamente il caso in questione, tanto che questa evenienza era stata evidenziata anche dall’Avvocatura Comunale nel parere reso nel luglio 2017, ci chiediamo quindi cosa potrà inventarsi il Dott. Pini questa volta… chiediamo che si applichi la Legge e si proceda alla decadenza senza fare i soliti giochini da azzecca-garbugli, in caso contrario per garantire il rispetto delle norme chiederemo l’intervento della Prefettura dalla quale ci aspettiamo una ferma presa di posizione, e chiederemo anche l’intervento dell’Albo dei Segretari affinchè invii d’ufficio un Segretario, iscritto all’albo, che sia realmente garante di una interpretazione imparziale delle norme”, è l’affondo finale di Vergini e Benini.

Di seguito l’elenco dei consiglieri attualmente in carica che, a quanto ci risulta, dovrebbero decadere:

Avolio Daniele (Gruppo Misto – Centro Destra) dovrebbe restituire 1.945,80 euro
Bertaccini Paolo (lista di maggioranza “Con Drei per Forlì”) dovrebbe restituire 3.172,50 euro
Biondi Lauro (Forza Italia) dovrebbe restituire 1.480,50 euro
Burnacci Vanda (Forza Italia) dovrebbe restituire 8.460 euro
Casara Paola (lista di Centro Destra “Noi Forlivesi”) dovrebbe restituire 9.517,50 euro
Catalano Marco (Forza Italia) dovrebbe restituire 126,90 euro
Fiorentini Loretta (PD) dovrebbe restituire 42,30 euro
Gentilini Tatiana (lista di maggioranza “Forlì SiCura”) dovrebbe restituire 1.142,10 euro
Maltoni Maria (PD) dovrebbe restituire 3.257,10 euro
Maretti Paride (PD) dovrebbe restituire 507,60 euro
Mezzacapo Daniele (Lega Nord) dovrebbe restituire 3.130,20 euro
Minutillo Davide (Fratelli d’Italia) dovrebbe restituire 2.791,80 euro
Peruzzini Mario (lista di maggioranza “Forlì SiCura”) dovrebbe restituire 3.257,10 euro
Ragni Fabrizio (Forza Italia) dovrebbe restituire 3.172,50 euro
Zoli Massimo (PD) dovrebbe restituire 42,30 euro

Di seguito l’elenco dei consiglieri che invece hanno restituito le somme richieste:

Avellone Andrea (Margherita) 42,30 euro
Benini Simone (M5S, attualmente in carica) 1.142,10 euro
Casadei Gardini Francesco (lista “Viva Forlì” – Centro Destra, recentemente nominato revisore dei conti di Alea Ambiente) 211,50 euro
Sansavini Luigi (PD, attualmente in carica) 169,20 euro
Vergini Daniele (M5S, attualmente in carica) 1.565,10 euro

 

Il Collegio dei Revisori uscente la pensa come noi sui gettoni: le somme vanno recuperate subito adottando tutti i provvedimenti necessari

gettoni-partiti“Differentemente da quanto si può pensare la vicenda dei gettoni illegittimamente erogati ai Capigruppo è tutt’altro che terminata”, scrivono in una nota Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì. “Mentre il Pd sicuramente esulta alla notizia che l’ex Segretaria Generale Lia Piraccini prende servizio presso altro Comune, facendo quindi scomparire in una bolla di sapone il misterioso procedimento di revoca del suo incarico a Forlì, avviato per non meglio precisati “gravi motivi” da Giunta e Sindaco, che, in barba alla trasparenza, hanno “fatto fuori” il principale dirigente comunale senza nemmeno degnarsi di spiegare ai cittadini il motivo e facendo finta di nulla sulle pressioni al limite dell’intimidazione operate da vari esponenti politici sull’ex Segretaria da noi denunciate anche alla Prefettura ed in tutte le opportune sedi”, ricostruiscono i pentastellati, “Mentre tutto questo avveniva, noi abbiamo pensato di chiedere ai Revisori dei Conti un parere in merito all’opportunità di congelare il recupero delle somme operata dal Segretario reggente Michele Pini, pare in accordo con la Giunta, e che sicuramente ha fatto felici tutti coloro che avrebbero dovuto restituire i gettoni”.

“Ebbene, la risposta è arrivata, come ultimo atto del Collegio uscente che ha terminato il suo mandato il 31 dicembre scorso, e non lascia adito ad alcun dubbio: si suggerisce “in via cautelativa, di dar corso al recupero di tutte le somme erogate a titolo di gettone di presenza, adottando nei confronti di quanti li abbiano percepiti tutti i provvedimenti necessari per la loro acquisizione alle casse dell’Ente” una risposta che avvalora la tesi che avevamo sempre sostenuto: è necessario recuperare tutte le somme senza ulteriori ed inutili attese, quindi anche con azioni giudiziali visto che quasi nessuno ha restituito entro i 120 giorni di tempo che erano stati dati, si tratta infatti di soldi pubblici erogati per errore e che l’Ente ha quindi il dovere di recuperare senza giocare a catenaccio per scavallare le elezioni, facendo quindi un favore al “partito unico” Pd-Forza Italia alle prese con la rivolta dei propri consiglieri ed ex consiglieri assolutamente non intenzionati a restituire nemmeno un euro!”, attaccano Vergini e Benini

“Abbiamo quindi pensato di scrivere al Dott. Pini ed al nuovo Dirigente al Bilancio che dovrebbe prendere servizio in questi giorni, dopo l’ennesima uscita di scena del Dott. Venanzi entrato in aspettativa, chiedendo loro se intendono comunque andare avanti sulla linea precedente, ignorando il parere dei Revisori dei Conti, e anche quello che aveva espresso sei mesi fa l’Avvocatura Comunale, che pare proprio essere stato “cestinato” per esigenze di natura politica”, è l’affondo finale dei consiglieri 5 Stelle.

 

Drei si doveva dimettere già dal 2016. “Guerra fra bande” all’interno della maggioranza. Depositati due nuovi esposti: su Livia Tellus e sui gettoni

marzocchi-drei-pd“Abbiamo volutamente atteso qualche giorno prima di intervenire sulle ultime vicende, che hanno visto la consegna di un avviso di garanzia al sindaco Drei, proprio per lasciar “sfogare” il teatrino della politica, che si è inevitabilmente concretizzato nelle prevedibili “difese d’ufficio” del Pd e nelle altrettanto prevedibili richieste di dimissioni da parte del Centro Destra”, scrivono in una nota Daniele Vergini e Simone Benini consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì.

“Ci chiediamo poi con quale faccia il Centro Destra critichi i compensi distribuiti in eccesso alla CdA di Livia Tellus quando si è comportato in modo esattamente opposto per la vicenda del tutto simile dei gettoni erogati in eccesso ai capigruppo consiliari, che però li riguardava direttamente in prima persona: non ci risulta che ad oggi nessuno di loro abbia restituito le somme, nemmeno i leghisti Mezzacapo e Pompignoli. Indubbiamente una dimostrazione di scarsa coerenza di cui i forlivesi devono essere informati”, attaccano i pentastellati.

“Come nostro solito, noi abbiamo preferito utilizzare questi giorni per studiare le carte e ultimare due esposti che abbiamo depositato questa mattina alla Procura di Forlì e alla Corte dei Conti di Bologna, il primo è relativo al “meccanismo perverso”, già citato in un nostro precedente comunicato, utilizzato per garantire comunque il compenso desiderato a Gianfranco Marzocchi, tramite un premio produzione retroattivo nella società partecipata Forlì Città Solare; sottolineiamo che dai verbali risulta chiaramente come tale anomalia fosse stata responsabilmente e professionalmente osteggiata sia dai Revisori dei conti del Comune di Forlì, sia da quelli di Livia Tellus (questi ultimi “guarda caso” non confermati nelle nomine dei nuovi revisori avvenute pochi mesi fa), e anche dall’ormai ex Segretaria Generale Lia Piraccini anche lei uscita di scena in modo molto strano…”, spiegano Vergini e Benini. “E in questo contesto risulta oltremodo strana la “coincidenza temporale” con la quale proprio oggi si viene sapere che Marzocchi avrebbe fatto un esposto per danno erariale riguardante Forlì Città Solare, un’azione che ha tutto il sapore di una ripicca all’interno di una “guerra fra bande” all’interno del partito di maggioranza. Come M5S avevamo più volte denunciato negli anni l’insostenibilità del campo solare di Villa Selva e l’evidente errore nel piano industriale, chiedendo azioni di responsabilità contro chi aveva sbagliato ma soprattutto la dismissione della società, che al contrario proprio Drei e Marzocchi hanno voluto mantenere in vita adducendo motivazioni non condivisibili e prolungando la concessione del campo solare fino al 2050”.

“Il secondo esposto è relativo alla vicenda dei gettoni illegittimamente erogati ai capigruppo che si è concluso con una incredibile retromarcia, a nostro parere contro il legittimo interesse dell’Ente a recuperare quanto dovuto; di questa vicenda abbiamo informato anche l’Autorità Anticorruzione e l’Albo dei Segretari per segnalare le ingerenze indebite attuate dal livello politico su quello tecnico ed in particolare sulla Segretaria Piraccini, nonché per richiedere l’invio di un segretario reggente regolarmente iscritto all’Albo, per garantire la correttezza dell’azione amministrativa di questa Amministrazione sempre più traballante”, continuano i consiglieri 5 Stelle.

“Gli ultimi avvenimenti non ci hanno affatto stupito e riteniamo che probabilmente molto altro accadrà nei prossimi mesi, da parte nostra la richiesta di dimissioni al Sindaco Drei, tuttora pienamente valida, l’avevamo già fatta nel 2016 relativamente spinosa vicenda delle spese legali extrabilancio dopo le durissime parole della Procura di Forlì a seguito di un nostro esposto che in un documento a firma dei Procuratori Sottani e Brunelli aveva parlato di “gestione eccessivamente superficiale e poco oculata della cosa pubblica”, gestione che purtroppo viene tristemente confermata non solo dalla vicenda dei compensi del CdA di Livia Tellus, ma anche dalle numerose altre vicende di cui siamo stati spettatori in questi anni. Sarebbe quindi ora che non solo Drei ma anche tutta la Giunta si dimettesse, per manifesta incapacità nell’attuare politiche realmente a beneficio di tutti i forlivesi e non solo ad una ristretta cerchia di loro affiliati e sodali”, concludono i pentastellati.

 

Revoca dell’incarico alla segretaria comunale, ma fino al giorno prima il Sindaco l’aveva “promossa” a pieni voti

Lascia veramente allibiti la velocità con la quale Sindaco e Giunta abbiano “scaricato” la segretaria comunale Lia Piraccini…

noi del 5 Stelle non siamo certamente i difensori d’ufficio della Segretaria, e più volte siamo stati in disaccordo e lo abbiamo esternato, ma allo stesso tempo non crediamo nelle “coincidenze”: che questo cambio di rotta avvenga subito dopo la deflagrazione della vicenda, da noi sollevata, dei gettoni di presenza illegittimamente erogati ha veramente dell’incredibile! Soprattutto dopo le pressioni fatte dal livello politico, al limite dell’intimidazione per evitare il recupero delle somme dai consiglieri, che potete ascoltare negli audio che riproponiamo di seguito.

Che si tratti di cambio di rotta improvviso è dimostrato dagli atti, ricordiamo infatti che la Segretaria era stata nominata proprio dal sindaco Drei che e fino a pochi mesi fa l’aveva sempre “promossa” a pieni voti, come confermato anche dalle valutazioni sempre estremamente positive date alla dirigente, parliamo di valutazioni da 77/100, 84/100, ecc presenti nei documenti ufficiali del comune. Valutazioni che hanno sempre garantito alla Piraccini una maggiorazione di retribuzione di posizione sempre vicina al valore massimo.

Da qui la domanda: fino a che punto è responsabile solo la Piraccini? E si sta forse tentando di scaricare tutte le colpe su un’unica persona, per salvare un “sistema” marcio che invece sta a monte di tutto? Speriamo che gli inquirenti facciano luce a pieno su tutte queste vicende!

 

Retromarcia sulla restituzione dei gettoni, la politica forlivese ha mostrato la sua vera faccia!

Il M5S sentitamente ringrazia i politici forlivesi per aver rivelato spontaneamente ai forlivesi la loro vera faccia, e parliamo sia della maggioranza che governa la città, ma anche della finta opposizione di centrodestra, uniti nella battaglia per non ridare quello che avrebbero dovuto restituire per Legge. Mai li avevamo visti così attivi e uniti come questa volta! Tanto da dedicare, per loro volontà, un intero consiglio con decine di interventi volti ad attaccare il M5S e ad arrampicarsi sugli specchi per cercare di giustificare il loro comportamento.

Come il salmone sono riusciti a risalire la corrente: l’incredibile retromarcia a cui abbiamo assistito, con il “congelamento” del recupero delle somme indebitamente erogate ai consiglieri, è un un “unicum” nel panorama nazionale, contro l’orientamento giuridico largamente prevalente di TAR e Consiglio di Stato, contro tutti i pareri di Corte dei Conti, Ministero dell’interno, Anci, e contro l’ampio approfondimento che l’Avvocatura Comunale aveva realizzato in merito. E come sappiamo le pressioni politiche sono arrivate ai massimi livelli addirittura con minacce di cause legali personali nei confronti dell’ex Segretaria Generale Lia Piraccini che aveva disposto il recupero delle somme, sono giunti anche a chiedere le sue dimissioni dopo le quali è avvenuta l’incredibile coincidenza che nel giro pochi giorni la Segretaria è uscita di scena mettendosi in aspettativa ed è stata sostituita dal suo Vice, Michele Pini, che ha messo in atto la retromarcia sconfessando tutto il lavoro che era stato fatto fino a quel momento dagli uffici, ed allineandosi, sempre casualmente per una curiosa coincidenza, alla volontà dei politici. Sembra una barzelletta ma è successo per davvero…

Il Sindaco Drei ha poi cercato di confondere le acque dichiarando l’intenzione di chiedere un parere alla Corte dei Conti, ma in realtà questo è solo l’ennesimo trucco per gettare fumo negli occhi dei forlivesi, infatti sarà fatta, come ha confermato lo stesso Michele Pini, solo una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti, che non prevede alcuna risposta, la Magistratura contabile potrebbe mettere in atto eventuali azioni ma questo potrebbe avvenire anche fra 4-5 anni. Quindi per il momento il caso è stato abilmente “insabbiato”, in vista anche delle imminenti elezioni amministrative del 2019. Si godano pure la loro piccola vittoria di Pirro, noi ci teniamo invece a sottolineare che il nostro primo atto, nel caso in cui i cittadini ci daranno fiducia nel 2019, sarà quello di ristabilire la legalità.