Giovanni Battista Morgagni, un personaggio storico forlivese da valorizzare

Apprendiamo con piacere che nei prossimi giorni sarà presentata l’anteprima nazionale della fiction “Sua Maestà anatomica” che racconta la storia del forlivese Giovanni Battista Morgagni, famoso medico anatomopatologo, padre della omonima scienza contemporanea.

Un’operazione indubbiamente meritoria a cura di Ausl Romagna, Ior, Comune e Fondazione Carisp che però, a ridosso delle prossime elezioni amministrative, ci fa pensare a quanto poco si sia fatto in questi anni per il patrimonio culturale immateriale del nostro territorio, salvo qualche intestazione di piazza o ospedale (che non si negano a nessuno), ma molto altro si poteva e si potrebbe fare per ricordare e raccontare al mondo intero questo importantissimo personaggio della nostra città.

A tal proposito intendiamo anticipare alcune delle proposte presenti nel nostro programma Cultura (che a breve pubblicheremo integralmente), basate proprio sulla figura di Morgagni: intendiamo in primo luogo restaurare la casa di questo illustre, e dimenticato, cittadino forlivese che attualmente versa in uno stato di abbandono, per farne un piccolo museo della sua storia. Vogliamo  inoltre promuovere un Festival delle Scienze Mediche in sua memoria e, sempre ispirandoci a lui, valuteremo se candidare Forlì a Capitale Europea della Scienza.

Riteniamo che la cultura possa essere un volano dello sviluppo economico oltre che un importante collante della comunità forlivese, e per fare questo va valorizzato sia il patrimonio materiale che quello immateriale come Morgagni e gli altri nostri illustri concittadini che hanno trovato il loro posto d’onore nella storia.

 

Restauro dei murales cileni, iniziativa nata nel 2015 grazie ad una mozione del M5S

muralesviaminardiIl Comune sabato inaugurerà il secondo murale cileno restaurato. Quello di via Minardi che fa seguito a quello, inaugurato tempo fa, di viale Roma. Naturalmente non possiamo che accogliere con favore questa iniziativa dell’amministrazione. Ma non possiamo esimerci dal raccontare come questo progetto è nato: grazie ad una mozione presentata, nel 2015, dal M5S, ed approvata all’unanimità da tutti i gruppi consiliari. Un atto che prevedeva anche il coinvolgimento delle scuole nell’opera di restauro. Non potevamo, infatti, accettare che questi murales, realizzati, nel 1976, da un gruppo di studenti ed esuli cileni (fuggiti dalla dittatura della destra militare del generale Pinochet), fossero lasciati deperire, dimenticati, dietro ai bidoni dell’immondizia, vista anche la loro valenza storica oltre che artistica. Siamo per questo orgogliosi di aver esercitato in modo costruttivo il nostro ruolo di portavoce consegnando alla comunità una proposta di buon senso che non poteva essere bocciata dal Consiglio comunale, una delle poche approvate e poi realizzate dall’attuale amministrazione comunale a guida Pd.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri del M5S per il Comune di Forlì

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volantino con le principali proposte:
centro storico 2019

 

Teatro Apollo, un patrimonio dimenticato nell’indifferenza della politica locale

volantino-apollo“In questi giorni ha avuto grande eco sulla stampa locale e sui social il dibattito sul destino del Teatro Apollo, storico teatro forlivese inaugurato nel 1914 poi come molti teatri adattato anche a cinema, la cui proprietà ha dovuto chiudere i battenti nel 2013, vittima della crisi delle sale cinematografiche e dell’insufficiente offerta culturale che la città offre rispetto alla domanda dei forlivesi”, queste le riflessioni di Daniele Vergini e Simone Benini, Consiglieri del Movimento 5 stelle di Forlì, in relazione ai recenti fatti che hanno riportato al centro della cronaca cittadina il dibattito su un edificio che proprio dai pentastellati era stato inserito fra i “patrimoni dimenticati” di Forlì degni di essere recuperati durante il convegno tenutosi al Foro Boario pochi giorni fa alla presenza di due parlamentari del Movimento.

“La rimozione del vincolo d’uso del Teatro Apollo è stata scovata dai nostri esperti all’interno della enorme delibera, di oltre 600 pagine di allegati, sul nuovo regolamento edilizio del Comune”, spiegano Vergini e Benini, “si trattava di una piccola osservazione fra le circa 100 presentate, curioso il fatto che nella stessa non venisse mai citato il nome Apollo e risultasse presentata a nome di Maurizio Monti e non del proprietario dello stabile. L’impressione è stata che la si volesse nascondere, e pare che addirittura alcuni assessori della Giunta ne fossero all’oscuro”.

“Ci teniamo inoltre a sottolineare l’ipocrisia politica del partito dei Verdi che ha sollevato un polverone sulla stampa, però solo dopo aver votato a favore del provvedimento in Consiglio tramite il loro consigliere Paolo Bertaccini”, attaccano i pentastellati, “Noi, che al contrario loro non accettiamo la “politica dei due forni”, avevamo chiesto il rinvio per ulteriori approfondimenti e quando ci è stato negato non abbiamo partecipato al voto per scelta ed anche in segno di protesta”.

“In Commissione – continuano Vergini e Benini – gli Uffici ci hanno confermato che tale variazione non era obbligata ma è stata una scelta dell’Amministrazione, l’assessore Gardini a nostra diretta domanda ha risposto che la richiesta era accoglibile e sarà oggetto di interventi di rigenerazione secondo le esigenze della proprietà e del mercato. Ma noi ci chiediamo perchè, visto l’interesse che questo patrimonio testimoniale riveste per la cittadinanza, non siano state messe in campo altre idee e proposte per salvarla. Pare proprio che l’Amministrazione abbia giocato una partita al ribasso, nascondendosi dietro una legittima esigenza da parte della proprietà, e mettendo sul mercato un patrimonio che, benché privato, riveste nell’immaginario collettivo ben altro peso specifico”.

“Inoltre, vista anche l’imminente approvazione della discutibile Legge Urbanistica Regionale che potenzierà la possibilità di contrattazione tra i Comuni e gli imprenditori, è legittimo pensare al peggio e le rassicurazioni fornite dall’Amministrazione a seguito delle polemiche sui giornali non ci rassicurano per nulla. Alcune anticipazioni sul possibile futuro dell’Apollo vengono infatti fornite nella sopracitata osservazione accolta: “una struttura commerciale al piano terra e strutture direzionali o residenziali ai piani superiori”. Pare proprio che questa maggioranza con un distratto colpo di penna abbia incautamente cancellato un pezzo di storia di Forlì, senza assumersi  la dovuta responsabilità nei confronti della città, e anzi operando da mero mediatore sul mercato immobiliare”

“A nostro parere la questione era risolvibile portando il dibattito sul piano pubblico, anche discutendo di vincolo storico con la Soprintendenza, vincolo che avrebbe permesso di beneficiare del sostegno pubblico da parte dello Stato, Regione ed Enti territoriali, oltre che pensare, in alternativa, a contratti di sponsorizzazione o altre forme di mecenatismo culturale, fino anche all’acquisizione dell’immobile da parte del Comune”, concludono Vergini e Benini.

 

I patrimoni dimenticati: quel che non conosci della tua Forlì

Il M5S di Forlì, con il contributo dei suoi attivisti e di esperti del settore, promuove una iniziativa sulla memoria del patrimonio testimoniale e storico della città, l’appuntamento è per venerdì 1 dicembre alle ore 20:45 presso la sala del Foro Boario, luogo non a caso scelto per l’incontro, recentemente assurto alle cronache tra “i luoghi del cuore” del FAI più votato in Emilia Romagna, e che fa parte, nell’immaginario forlivese, dei luoghi dimenticati e “distratti” dagli investimenti pubblici nonostante innumerevoli promesse fin troppe volte disattese.

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Michela Montevecchi

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Laura Castelli

L’iniziativa vedrà gli interventi delle portavoce parlamentari Michela Montevecchi, senatrice membro della commissione cultura, e Laura Castelli, deputata in commissione bilancio, come esempio di un futuro dialogo, all’interno di un governo a 5 Stelle, tra i Ministeri dei Beni Culturali e dell’Economia e Finanza, che garantirebbe effetti tangibili sulla crescita economica, sul benessere diffuso e su una consistente eredità di beni patrimoniali tra i più belli al mondo da consegnare alle future generazioni. Mentre nei fatti allo stato attuale gli investimenti in cultura e per la tutela del patrimonio sono ai minimi termini, quasi si fosse presa sul serio l’infelice frase dell’ex ministro Tremonti “con la cultura non si mangia” che si consegna tra i momenti più infelici della nostra storia politica.

Nel corso dell’evento verranno portati all’attenzione del pubblico i numerosi luoghi forlivesi dimenticati, sollecitando la memoria dei presenti al ricordare posti e testimonianze abbandonate nel tempo. Argomento che si collega col lavoro svolto dalla senatrice Montevecchi che è stata la promotrice in Parlamento della “Mappa dell’Abbandono”: una relazione sul patrimonio culturale materiale e immateriale sparso sulla nostra Penisola, dimenticato e abbandonato o in stato di degrado, o addirittura restaurato ma paradossalmente non fruibile al pubblico; un documento indispensabile per procedere poi al recupero e alla valorizzazione di questo immenso e prezioso patrimonio “sommerso”.

Presenzieranno all’evento anche i consiglieri 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini, che raccoglieranno, come sempre, i suggerimenti e le proposte dei presenti per arricchire il dibattito pubblico in questa e, soprattutto, nella prossima consiliatura.

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Murales cileni restaurati grazie ad una proposta del M5S: “Ma noi ‘cancellati’ e nemmeno invitati all’inaugurazione. In questo periodo storico è giusto ricordare le derive autoritarie, perchè sta accadendo ora con la legge elettorale”

“I murales cileni di viale Roma, che erano stati abbandonati dietro i cassonetti di rifiuti, sono stati restaurati grazie alla sensibilità del MoVimento 5 Stelle di Forlì a seguito di una nostra mozione approvata nel 2015 che prevedeva anche il coinvolgimento delle scuole nell’opera di restauro, ma l’informazione sulla paternità dell’iniziativa è stata accuratamente nascosta e ‘cancellata’ dall’Amministrazione, che, oltre a tentare di far passare la cosa come una loro idea, non ha avuto nemmeno la correttezza di invitarci all’inaugurazione”, si legge in una nota dei consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini del MoVimento 5 Stelle di Forlì.

“Come hanno ricordato gli stessi autori del murales, i tempi bui della dittatura di Pinochet in Cile dovrebbero restare nella memoria storica della città, ed essere da monito perchè quello che è successo tanti anni fa dall’altra parte del mondo non capiti di nuovo in altri paesi”, ricordano Vergini e Benini

“Al contrario questa Amministrazione ha nuovamente dimostrato la sua vera faccia, tentando di cancellare gli avversari politici con mezzi scorretti, come già avevano provato a fare qualche mese fa con un regolamento che serviva a impedirci di riprendere le sedute del consiglio comunale, nel becero tentativo di renderci dei moderni ‘desaparecidos’ mediatici”, attaccano i pentastellati.

“Come non citare poi il parallelismo con quanto sta succedendo a Roma con la nuova legge elettorale incostituzionale che si sta tentando di imporre con la fiducia, era successo prima solo con la ‘legge Acerbo’ del periodo fascista e più recentemente con l’Italicum bocciato dalla Corte Costituzionale e dal recente Referendum sulle ‘schiforme’ costituzionali. Ora più che mai è necessaria una protesta popolare per impedire queste derive autoritarie che vengono portate avanti in modo strisciante e subdolo! E giovedì scorso i gruppi 5 Stelle di Forlì e dintorni hanno dato il proprio contributo in questo senso: abbiamo organizzato un pullman e ci siamo recati in piazza Montecitorio a Roma assieme ai gruppi 5 Stelle di tutta italia, un lungo viaggio con sveglia alle 5 della mattina e ritorno alle 2 di notte, per difendere la Costituzione e la Democrazia contro chi vorrebbe cancellare con un colpo di mano gli avversari politici.”, concludono Vergini e Benini

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Figli del Sindaco colti ad imbrattare muri, M5S: “un segnale di malessere diffuso dei giovani che non va sottovalutato”

imbrattamento“Pochi mesi fa assessori, vicesindaco e giunta comunale predicavano tolleranza zero e pene più severe per chi imbratta i muri di Forlì. Oggi apprendiamo dal giornale LA VOCE la notizia che a sporcare i luoghi pubblici sono stati colti sul fatto, pochi giorni fa, anche i due figli, minorenni, del sindaco Davide Drei. Senza voler speculare più di tanto su questo episodio, comunque increscioso, vorremmo però cogliere l’occasione per ricordare che il MoVimento si era occupato già da tempo di questo problema”: così i consiglieri comunali del MoVimento 5 stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini, a commento del caso dei due figli del sindaco di Forlì colti in flagranza di reato ad imbrattare il muro vicino ai Giardini pubblici Ariella Farneti, fra via Decio Raggi, via Plauto e via Romeo Galli e denunciati al tribunale dei minori di Bologna per imbrattamento, con il rischio concreto di vedersi comminare una sanzione che può arrivare fino a mille euro.

“All’interno della nostra petizione sicurezza – spiegano Benini e Vergini – presentata nel settembre 2015 e che sarà discussa (speriamo al più presto!) in Consiglio, noi proponiamo un’apposita ordinanza che obblighi chiunque sia colto in flagrante ad imbrattare muri, beni architettonici o l’arredo urbano, a ripulire con l’addebito del costo del materiale a suo carico, o dei genitori in caso di minorenni. Una modalità che si potrebbe applicare benissimo al caso in questione”.

“Le motivazioni che portano i giovani ad imbrattare i muri con frasi ‘anti-sistema’, come nel caso dei figli del sindaco Drei, hanno probabilmente un’origine complessa e derivante da numerosi fattori sociali fra i quali a nostro parere c’è sicuramente la mancanza di fiducia nelle istituzioni, nelle autorità in generale, ed il malessere diffuso di chi si sente abbandonato ed impossibilitato ad incidere concretamente per cambiare in meglio la propria comunità. Noi non ci stancheremo mai di affermare che l’unico antidoto a questo malessere è la partecipazione attiva alla cosa pubblica, i cittadini, ed i giovani per primi, devono dedicare una parte del loro tempo agli altri, alla comunità, ed all’attività politica o sociale senza delegare ad altri, solo in questo modo potranno tornare ad essere padroni delle istituzioni senza avvertirle come nemiche”: concludono la nota i consiglieri comunali del MoVimento 5 stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Inopportuno e provocatorio eleggere Maria Elena Boschi a “madrina” della mostra dedicata a Piero della Francesca

Troviamo inopportuno e politicamente scorretto che sia stata invitata il ministro delle riforme istituzionali Maria Elena Boschi come “madrina” del taglio del nastro e in rappresentanza del governo Renzi all’inaugurazione della mostra al San Domenico dedicata a Piero della Francesca. Riteniamo non consona la sua presenza, in sostituzione del ministro alla cultura Dario Franceschini, ufficialmente trattenuto a Roma per altri impegni, non congrua soprattutto con la polemica esplosa in tutta Italia ed anche nella nostra regione per il caso della Banca Etruria, per il ruolo che il padre del ministro ricopriva nel consiglio di amministrazione e per i benefici che lo stesso istituto ha tratto grazie al cosiddetto “decreto salva banche” varato dal governo Renzi”.
A lanciare l’atto d’accusa sono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini, che ricordano come sia tutt’altro che decaduto il conflitto di interessi della famiglia Boschi nell’intera vicenda.

“Il padre del ministro, Pierluigi, faceva parte del consiglio di amministrazione di Banca Etruria. Entrato in consiglio nel 2011, da 2014 era vicepresidente dell’istituto. Nell’istituto ha lavorato in passato anche il fratello del ministro, Emanuele. Mentre lavora tuttora la moglie dello stesso Emanuele. La metà dei soldi persi dai risparmiatori interessati dal decreto salva Banche viene dalla Banca Etruria del padre del ministro Boschi. I sottoscrittori di bond subordinati e gli azionisti della banca i cui titoli non valgono più nulla hanno perso milioni di euro. I risparmiatori hanno formato comitati, sono scesi in piazza protestando, hanno presentato esposti in procura e la questione è ancora troppo bruciante per essere un buon viatico per un evento artistico/culturale come ambisce ad essere la mostra forlivese al San Domenico”: aggiungono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini.

Il deputato del Pd Marco Di Maio, salutando la presenza del ministro Boschi a Forlì ha detto che: “la mostra sarà un’occasione per accendere i riflettori sul nostro territorio” s’è congratulato con il Governo Renzi per non aver “fatto mancare il proprio supporto a questo appuntamento” ed ha parlato di “dell’importanza che Forlì ha saputo raggiungere in questi anni grazie alla sua intraprendenza in ambito culturale” arrivando ad affermare che: “A prescindere dalle idee politiche di ciascuno, la presenza e il sostegno del Governo è una buona notizia per la città e il territorio”…

“Riteniamo queste affermazioni, del tutto provocatorie, da un lato confermano il rapporto che lega a filo doppio i politici locali del Pd al presidente del consiglio Renzi (la stessa Boschi infatti aveva lanciato la campagna elettorale dell’attuale sindaco Drei) e dall’altro la distanza che separa questo establishment di potere (PD-Comune di Forlì e Fondazione Carisp) ai cittadini, ai consumatori ed ai risparmiatori tutti, ogni giorno di più alle prese con una crisi economico-morale senza fine”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Simone Benini e Daniele Vergini.

 

Approvata la nostra mozione a favore degli artisti di strada

Nello scorso mese di giugno aveva destato un certo scalpore l’allontanamento “forzato”, effettuato dalla Polizia Municipale Forlivese, di alcuni musicisti impegnati in un improvvisato quanto gratuito concerto sotto il loggiato di piazza Saffi. Gli “abusivi”, venti elementi della scuola tedesca di musica “Westlicher Hegau” (diciannove ragazzi di età compresa tra quattordici e ventun anni, più il loro maestro), furono costretti ad allontanarsi nonostante stessero allietando con la loro musica una piccola folla di persone senza arrecare alcun danno a cose o persone.

La vicenda, già con precedenti simili nella nostra ed in almeno una città limitrofa (Ravenna), fu condannata, tra gli altri, anche da due personalità della società civile forlivese, la soprano Vilma Vernocchi (che, indignata per aver assistito direttamente alla vicenda, chiese immediata udienza al Sindaco) ed il presidente del coro Città di Forlì, Francesco Cioja (che scrisse una lettera di protesta al Carlino).

Chi anche tra di noi, semplici cittadini, viaggiando nelle grandi città italiane o nelle moderne città europee, non ha visto qualche esibizione di artisti di strada, i cosidetti  “buskers” che danno il loro contributo a mantenere vive e colorate le città? La domanda che noi del M5S, al pari di tanti altri cittadini forlivesi, ci siano fatti è: perchè non permettere anche a Forlì sane esibizioni artistiche, anche nell’ottica di rivitalizzare un centro storico la cui “desertificazione” è ormai sotto gli occhi di tutti?

Ci siamo quindi dati da fare ed analizzando i regolamenti comunali abbiamo rilevato come il problema fosse nel Regolamento di Polizia Urbana, un testo risalente agli anni ‘50 ! Abbiamo quindi proposto in Consiglio Comunale che l’amministrazione si impegnasse a scrivere un nuovo e specifico regolamento che facilitasse l’esibizione di questo tipo di artisti, ma allo stesso tempo tutelasse i cittadini e la quiete pubblica.

Finalmente, dopo più di 4 mesi di attesa, la nostra proposta, discussa nel Consiglio di martedì 25 novembre, dopo un dibattito realmente costruttivo, è stata approvata, con alcune piccole modifiche, all’unanimità!

Nella stessa seduta di Consiglio è stato anche approvato un nostro emendamento volto ad inserire fra gli obiettivi del servizio dietologia per gli asili nido, i due aspetti seguenti: massimizzare le quote di prodotti biologici/km0 e prevedere una quota di prodotti per i bambini celiaci. Ad onor del vero nei nidi di Forlì è già previsto il 100% di alimenti biologici e questo è un’ottima cosa, ma vorremmo che si arrivasse a massimizzare anche il km0. Precisiamo che questa nostra richiesta è scaturita dalla volontà di applicare una legge nazionale esistente, che, grazie ad un emendamento dei parlamentari M5S, obbliga espressamente le mense scolastiche a prevedere quote di cibo biologico/km0.

Queste vittorie del M5S, seppur piccole, stanno a dimostrare come l’impegno di cittadini “normali” nelle istituzioni, nonostante l’attuale divario numerico maggioranza/minoranza, porti comunque a dei risultati positivi, destinati ad aumentare di pari passo con il consenso e l’impegno diretto della gente.

MoVimento 5 Stelle Forlì

https://www.movimento5stelleforli.it/wp-content/uploads/2014/11/DV-mozione-artistidistrada.pdf

Nota: la mozione è stata approvata tranne nella parte da “basato sui seguenti punti cardine ispirati a” in avanti.

 

Più trasparenza per i soldi pubblici spesi in Cultura e Sport

“Quanti soldi pubblici sono stati spesi per realizzare Ipercorpo 2014, il Festival di teatro e musica contemporanei dal 15 al 18 maggio in scena nell’ex Deposito ATR?”. “E visto che gli stessi organizzatori hanno ammesso che all’iniziativa ha collaborato l’Atr Agenzia per la mobilità e come partner figurano il Comune di Forlì, la Regione Emilia Romagna e la Fondazione Carisfo vorremmo sapere quali fondi sono stati erogati e se la sponsorizzazione era da considerarsi a costi zero”. A porre le domande è il Movimento 5 Stelle di Forlì che con un comunicato inviato ai mass media lancia la questione del sostegno pubblico al settore della cultura e degli spettacoli.

“Noi vogliamo entrare nel merito di come vengono spesi i fondi pubblici e pretendiamo che tutti i cittadini sappiano quanti e quali sostegni sono stati concessi per questo evento, come sono stati spesi, in che modo sono stati concessi i locali dell’ex deposito ATR, la pubblicazione delle loro agibilità, le licenze di pubblico spettacolo ed altro ancora… Come Movimento 5 Stelle – spiegano nella nota i “pentastellati” – vorremmo porre l’attenzione sull’importanza che rivestono la musica, le arti visive e tutta l’arte contemporanea come diretta espressione della nostra società. Nell’ambito di una città, tali arti, contribuiscono a mantenere vivo e fertile il substrato sociale, contribuiscono all’integrazione ed alla socializzazione fra i cittadini, ma possono essere considerate come una valida opportunità anche in un’ottica turistica. Visto da noi cittadini, il compito di una amministrazione locale, dovrebbe essere di favorire, coordinare, aiutare e sostenere tutte queste iniziative. Ma alla base di una amministrazione trasparente vorremmo anche garantire che tutte le iniziative private vengano tutelate alla stessa maniera”.

L’obiettivo del M5S di Forlì, che schiera Daniele Avolio come candidato a sindaco, in materia è duplice e corrisponde ad altrettante priorità: “Verificare dove e come vengono spesi i flussi di denaro pubblico e garantire un controllo qualitativo preventivo e non a posteriori, a giochi fatti, quando i soldi pubblici sono stati già spesi”.

“Questa è la nostra filosofia. Il Movimento 5 Stelle, ad esempio, concede prestiti alle piccole e medie imprese per evitare la loro delocalizzazione in territori extranazionali, ma se questo a posteriori non viene garantito il prestito sarà obbligatoriamente e totalmente restituito. Questa è la mentalità che ci porta come Movimento 5 Stelle di Forlì a tutelare tutti quei privati che garantiscono serietà e qualità in ciò che fanno ed in ciò che credono. E riteniamo giusto che anche nel campo della cultura questi principi ispirino il mandato di un’amministrazione onesta e trasparente”: conclude la nota del Movimento 5 stelle Forlì e del candidato sindaco Daniele Avolio.

 

Liberty, un’altra occasione persa

In queste settimane stiamo assistendo ad un buon successo della mostra Liberty che si tiene al San Domenico; la necessità di organizzare banchetti in centro per raccogliere firme utili alla presentazione della nostra lista, ci pone in una posizione privilegiata per assistere a numerosi gruppi di turisti che, usciti dalla mostra, si aggirano “spersi” nella città senza sapere dove andare, cosa vedere e cosa fare. Ci siamo prestati volentieri ad aiutarli fornendo indicazioni turistiche; purtroppo alle nostre domande su come vedessero l’organizzazione turistica della città la risposta è sempre stata: “la mostra Liberty è bella ma la città offre poco”.

Possibile che nessuno dei componenti l’assessorato alla cultura abbia mai pensato di mettere una postazione fissa davanti all’ingresso della mostra con personale qualificato che fornisca spiegazioni e materiale informativo?

Possibile che oltre al lodevole sforzo profuso nell’allestimento della collezione Verzocchi, forse la più grande opera d’arte del novecento, nessuno abbia sentito la necessità e l’opportunità di inserirla in un percorso culturale della città?

Possibile che davanti al campanile di San Mercuriale, il più bel campanile romanico italiano, ed alla bellissima lunetta del suo portale, la più antica rappresentazione scultorea della epifania, non debba essere allestito uno strumento didattico che esalti le qualità artistiche ed architettoniche dell’abbazia?

Possibile che la rocca di Ravaldino e con lei tutta la storia di Caterina Sforza debbano essere ancora chiuse al pubblico in un giardino abbandonato e degradato?

Tutte queste domande senza risposta ci inducono a ritenere che anche l’assessore alla cultura pensi che in fondo in fondo ”la città offra poco!!!”.

Per il Movimento 5 Stelle, invece, la nostra Forlì è una città che ha molto da offrire e che ben si presta ad un turismo culturale e di scoperta molto seguito in questo momento. Facciamo un appello a tutti quei forlivesi che la pensano come noi: fateci governare e porteremo Forlì al vertice di un circuito turistico alternativo che potrà offrire storia, arte, enogastronomia e modelli di vita come pochi altri comuni in Italia!!

Movimento 5 Stelle Forlì