Scuola di S.Martino: “donazione di 40 euro senza la quale non vi sarebbe alcuna possibilita’ di far fronte alle spese di funzionamento”, dove vive il sindaco Drei?!

Il sindaco Drei ha scelto di dare una “non-risposta” alla nostra interrogazione presentata nel consiglio di ieri che chiedeva di utilizzare i circa 96.000 euro che potrebbero entrare nelle casse comunali a seguito del recupero dei gettoni illegittimamente erogati per un fondo da impiegare per la spesa corrente delle scuole pubbliche. Il sindaco ha detto che dovrà essere il Consiglio a decidere rimandando di fatto alle calende greche ogni discussione in merito… Inoltre Drei ha anche dichiarato di aver verificato lo stato delle scuole del territorio forlivese anche contattando i dirigenti degli istituti comprensivi che l’avrebbero rassicurato di essere autonomi e capaci di rispondere alle attività di loro competenza, nel dichiarare questo il sindaco ci è sembrato del tutto sconnesso dalle realtà che ogni cittadino forlivese sperimenta quotidianamente, perchè basta visionare una delle tante lettere che i dirigenti scolastici inviano ogni anno ai genitori degli alunni per verificare che le cose non stanno proprio così… Citiamo ad esempio la circolare del 9 giugno 2017 dell’istituto comprensivo n.8 di S.Martino che chiede ai genitori 40 euro per vari interventi fra cui, pensate, anche il “miglioramento degli ambienti scolastici, anche sotto il profilo della sicurezza”, la dirigente scolastica sensibilizza inoltre i genitori su “l’importanza e della necessità che assume per l’Istituto il vostro “contributo volontario”, solo con il quale si riesce a garantire la piena operatività della scuola, a fronte di finanziamenti dello Stato assolutamente non sufficienti. Senza tale somma non vi sarebbe alcuna possibilità di far fronte alle spese di funzionamento e di investimento necessarie”, alla luce di questi fatti innegabili ci chiediamo quali dirigenti abbia sentito il sindaco Drei… ma anche in quale città abiti.

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PS: si rende noto che i consiglieri comunali Vergini e Benini del M5S hanno già effettuato il bonifico per la restituzione dei gettoni della conferenza dei capigruppo illegittimamente erogati, e gli altri consiglieri?!…

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Gettoni illegittimi, continua il “piagnisteo” della politica. Si riporti il dibattito sulle cose serie: come impiegare la cifra recuperata

Dal vocabolario italiano: “Piagnisteo: pianto insistente e uggioso”.

“Avevamo chiesto la cortesia di risparmiarcelo… ma puntualmente il piagnisteo è arrivato da parte di numerosi politici locali!” ironizzano in una nota i Consiglieri Comunali Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle di Forlì. “E non sono bastati gli insulti sul piano personale da noi ricevuti durante la discussione in consiglio comunale per aver chiesto semplicemente di ripristinare la legalità, ma come sempre si persevera nel tentare di gettare fumo negli occhi dei forlivesi distorcendo le nostre parole, ed in particolare sono due le parole a noi attribuite che proprio non ci vanno giù: “soldi rubati”, mai è stato detto questo né in consiglio né in comunicati stampa, e chi sostiene il contrario è evidentemente un mistificatore. Noi abbiamo semplicemente chiesto di applicare la Legge vigente, come il Comune avrebbe fatto per qualunque altro cittadino, o forse qualche politicante pensava di essere al di sopra delle leggi nazionali? Questi “pianti” a mezzo stampa sono francamente inaccettabili soprattutto per rispetto di chi magari riceve una cartella di Equitalia e non fa certamente tutte queste storie!”, attaccano Vergini e Benini

“Piuttosto riteniamo che il dibattito pubblico si dovrebbe più seriamente concentrare su come impiegare questa ingente somma di denaro che sarà recuperata unicamente grazie all’interessamento del M5S, dovrà inevitabilmente essere fatta una variazione di bilancio e noi interrogheremo il sindaco Drei già nel consiglio di martedì per sapere se intende accettare la nostra proposta di impiegare i soldi recuperati in un fondo per la spesa corrente delle scuole”, insistono i pentastellati.

“Rispediamo poi al mittente anche tutte le accuse di demagogia e populismo, di certo non accettiamo critiche dal “demagogo” Rondoni che si fa fotografare in prima pagina sul Corriere con un euro in mano, rendendo ancor più difficile ai cittadini distinguere la differenza fra un politico e un comico. Alla consigliera Casara chiediamo la cortesia di non tediare la stampa con le sue questioni tributarie, all’ordine del giorno di ogni normale cittadino, di cui forse dovrebbe parlare privatamente con il suo commercialista. Alla “distratta” Pirini che chiede “perchè non ci sono stati adeguati controlli?” chiediamo perchè invece non se ne è accorta lei nel suo precedente mandato consiliare di 5 anni. Auguriamo poi buona fortuna alla battaglia legale annunciata dall’avvocato Gugnoni che si è esibito in un sproloquio in lingua “legalese”, sono sicuramente queste le battaglie che interessano i cittadini… continui pure così! Al simpatico Sgabanaza che si chiede “perchè la retroattività?” rispondiamo che è la Legge a prevederlo, come per qualunque altro cittadino, e lui come ex assessore avrebbe dovuto saperlo. Al consigliere “voltagabbana” Avolio, che ha più volte proposto di aumentare l’importo del gettone di presenza, diciamo solo che siamo contenti se ne sia andato quasi subito al gruppo misto, di certo non rappresentava il M5S. E infine al Pd che si affretta a gettare acqua sul fuoco asserendo che “i gettoni erano regolari” chiediamo allora di spiegare ai cittadini come mai hanno votato a favore della rimozione degli stessi.”

“Infine alcune precisazioni: differentemente da quanto affermato da un ex consigliere noi non abbiamo mai “versato somme al gruppo consiliare” e anzi non abbiamo mai speso nemmeno un euro dei fondi dei gruppi consiliari, ricorrendo sempre per tutte le nostre iniziative politiche all’autofinanziamento dei nostri simpatizzanti senza gravare sul bilancio pubblico. Inoltre restituiremo ovviamente al più presto le somme che sono state richieste anche a noi per i gettoni illegittimamente erogati (e si badi bene: non illegittimamente percepiti da nessuno, non lo abbiamo mai affermato). E avremo cura di informare i cittadini se qualche collega non farà altrettanto.”, concludono Vergini e Benini.

Di seguito alcuni articoli “piagnisteo” apparsi sulla stampa locale:

Aggiornamento ore 19:00:

Alla scuola elementare Bersani dei genitori di alunni hanno fatto una encomiabile opera di volontariato imbiancando i muri ingialliti dal tempo dell’aula dei loro figli! Noi vorremmo che i 100.000 euro recuperati dai gettoni erogati illegittimamente ai consiglieri andassero in un apposito fondo per finanziare opere come queste nelle scuole! Non è più accettabile che le nostre scuole pubbliche si reggano sulla buona volontà e i contributi economici aggiuntivi dei genitori. Le Isitituzioni devono garantire un ambiente degno e vivibile ai nostri ragazzi!

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Gettoni illegittimi, grazie al M5S il Comune potrebbe recuperare fino a 96.190,20 euro! Si destinino le cifre incassate ad un fondo per le scuole

“Siamo finalmente giunti all’epilogo della vicenda dei gettoni illegittimamente erogati, grazie alla nostra proposta approvata prima della pausa estiva il regolamento è stato modificato eliminando questi emolumenti e l’Amministrazione, come avevamo richiesto e come dovuto per legge, ha anche proceduto a chiedere la restituzione a tutti i consiglieri che avevano percepito i gettoni della conferenza dei capigruppo e dell’ufficio di presidenza, retroattivamente fino a 10 anni anche dai consiglieri non più in carica”, si legge in una nota dei Consiglieri Comunali Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle di Forlì.

Le cifre da recuperare, quantificate dagli uffici comunali, sono ingenti e ammontano ad un totale di 96.190,20 euro lordi, da alcuni giorni sono partite le lettere di diffida e messa in mora per il recupero delle somme.

“Noi del Movimento 5 Stelle ovviamente restituiremo al più presto quanto dovuto. E per incentivare la volontà di restituire le somme chiediamo pubblicamente alla Giunta di vincolare, con apposita variazione di bilancio, le cifre introitate da queste restituzioni ad un fondo destinato alla spesa corrente degli istituti comprensivi, non è la prima volta che le scuole pubbliche, anche forlivesi, chiedono ai genitori di fare donazioni e portare carta igienica e sapone, queste situazioni sono inaccettabili, e magari per una volta queste cifre recuperate “inaspettatamente” potrebbero essere destinate ad una causa benefica come questa. Richiesta, quella del fondo per le scuole, da noi più volte reiterata anche in consiglio comunale, un fondo che a nostro parere dovrebbe divenire strutturale”, propongono i consiglieri 5 Stelle.

“Come consiglieri comunali, vista la nostra carica istituzionale, riteniamo di avere il dovere morale di dare il buon esempio e speriamo che altrettanto facciano anche tutti gli altri consiglieri senza inutili “piagnistei” o ridicole accuse di “populismo”. Ovviamente non mancheremo di informare la cittadinanza sui nominativi di coloro che, eventualmente, non restituiranno quanto dovuto”, continuano i pentastellati, “Questa vicenda è stata una brutta pagina per la credibilità di molte forze politiche, il nostro intento non era certamente quello di mettere in croce nessuno ma semplicemente di garantire il rispetto della legalità, non solo a parole ma anche nei fatti, in primis da parte di chi rappresenta le istituzioni, purtroppo alcuni collegi sembrano non averlo capito e durante la discussione in consiglio comunale, come è possibile vedere dai video, alcuni di loro sono passati addirittura agli insulti personali nei nostri confronti e questo non è accettabile!”, attaccano Vergini e Benini.

“Infine ci preme sottolineare un’ultima cosa della quale siamo fermamente convinti: questo recupero di denaro pubblico, che era stato erogato illegittimamente, non sarebbe mai avvenuto senza il diretto interessamento del Movimento 5 Stelle! Come mai in tutti questi anni nessuno si era mai accorto di nulla?! I cittadini forlivesi traggano le proprie conclusioni…”, concludono Vergini e Benini

Gli articoli usciti sui quotidiani locali:

  • Corriere 5/9/2017
 

Gettoni erogati illegittimamente, M5S: “Approvata la nostra richiesta di interrompere l’erogazione, e ora si recuperi fino all’ultimo euro!”

gettone-di-presenza-300x245In una curiosa coincidenza temporale con la vittoria storica in Parlamento sull’abolizione dei vitalizi, anche in Comune a Forlì ha avuto luogo una battaglia politica relativa ad un piccolo “privilegio” locale: il gettone di presenza aggiuntivo di 42,30 euro che viene dato ai capigruppo delle varie forze politiche presenti in consiglio (3 di maggioranza e 6 di opposizione) per la loro partecipazione alla conferenza dei capigruppo, e alla vice-presidente del consiglio per la sua partecipazione all’ufficio di presidenza. Il M5S aveva presentato, ormai quasi sei mesi fa, una richiesta ufficiale per rimuovere questi gettoni, finalmente giunta dopo numerosi rinvii al voto finale in Consiglio.

“Siamo soddisfatti dell’accoglimento della nostra richiesta, probabilmente eravamo l’unico Comune in Italia ad avere ancora questo emolumento non previsto dalle Leggi nazionali”, è il commento a caldo di Daniele Vergini e Simone Benini, Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì, “questi gettoni non si potevano elargire, questo scrive l’ANCI, in un parere espressamente richiestogli dal Comune di Forlì, dove definisce tali gettoni “erogati illegittimamente” e la stessa linea viene riportata anche da sentenze del Consiglio di Stato, e pareri della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno.”

“Siamo stupefatti in particolare dell’atteggiamento incoerente dei colleghi di Forza Italia che si scagliarono, giustamente, contro gli emolumenti percepiti in eccesso dal consiglio di amministrazione della holding Livia Tellus, ma hanno cercano di sottrarsi alla stessa identica questione che gravava su di loro ed hanno votato contrariamente alla modifica del regolamento per eliminare questi gettoni.”

“Sempre l’ANCI nel suo parere sostiene essere “necessario il recupero di quanto erroneamente corrisposto” in via retroattiva fino a 10 anni, anche dai consiglieri non più in carica, le somme interessate dal recupero potrebbero quindi essere ingenti: varie decine di migliaia di euro. Avevamo chiesto agli uffici di quantificare questa cifra ma ad oggi non ci è ancora stata fornita alcuna risposta, speriamo che ciò avvenga al più presto  ed il nostro prossimo obiettivo sarà certamente verificare che le somme vengano realmente recuperate e  per intero, fino all’ultimo euro!”, dichiarano i pentastellati.

“Pur essendo passata la nostra proposta, la discussione in consiglio comunale è stata una brutta pagina per la credibilità di molte forze politiche”, ricordano i 5 Stelle, ”come è possibile vedere dai video alcuni consiglieri sono passati addirittura agli insulti personali nei nostri confronti, oltre ovviamente a metterci in bocca parole mai dette nel pietoso tentativo di passare per vittime. In realtà il concetto da noi ribadito è molto semplice: la Legge è uguale per tutti, se una somma non era dovuta, va recuperata, in particolar modo da consiglieri comunali, che vista la loro carica istituzionale, hanno il dovere morale di dare il buon esempio anche restituendo di tasca propria eventuali somme che non erano dovute.”, concludono Vergini e Benini.

Di seguito l’elenco dei votanti

Hanno votato a favore i consiglieri:
Daniele Vergini (M5S)
Simone Benini (M5S)
Daniele Mezzacapo (Lega Nord)
Andrea Laghi (PD)
Annalisa Chiodoni (PD)
Davide Drei (PD, sindaco)
Loretta Fiorentini (PD)
Luigi Sansavini (PD)
Maria Maltoni (PD)
Massimo Freschi (PD, aveva dichiarato di volersi astenere ma poi ha cambiato idea)
Massimo Zoli (PD)
Nada Zani (PD)
Paride Maretti (PD)
Patrizia Castellucci (PD)

Si sono astenuti i consiglieri:
Paolo Ragazzini (PD, presidente del consiglio)
Mario Peruzzini (Noi con Drei – lista civica centro sinistra)
Tatiana Gentilini (Noi con Drei – lista civica centro sinistra)

Hanno votato contro i consiglieri:
Eliana Gardini (Forza Italia)
Fabrizio Ragni (Forza Italia)
Lauro Biondi (Forza Italia)
Vanda Burnacci (Forza Italia)
Paola Casara (Noi Forlivesi – lista civica centro destra)
Daniele Avolio (Gruppo Misto – centro destra)

E’ uscito dall’aula il consigliere:
Lodovico Zanetti (PD)

Erano assenti al momento del voto i consiglieri:
Enzo Bandini (PD)
Jacopo Zanotti (PD, aveva dichiarato di votare a favore ma era assente al momento del voto)
Michele Bertaccini (PD, aveva dichiarato di votare contro ma era assente al momento del voto)
Sonia Giulianini (PD)
Valentina Ancarani (PD)
Beatrice Bertaccini (Forza Italia)
Marco Catalano (Forza Italia)
Davide Minutillo (Fratelli d’Italia)
Paolo Bertaccini (Con Drei per Forlì – lista civica centro sinistra)

 

Aumento Tari, M5S Forlì: “L’indignazione tardiva del Pd, partito ‘passacarte’ di Atersir e del gestore”

Tassa-Rifiuti“Ai forlivesi ricordiamo un fatto: è stato concesso il via libera del Pd in consiglio comunale ad un aumento ingiustificato della Tari, con un aggravio medio del 3,3% pari a 714 mila euro. Giunta e assessore hanno promesso che presenteranno ricorso al Tar. Ma intanto c’è il via libera al salasso agli aumenti ingiustificati imposti da Atersir che a sua volta è passacarte del gestore: Hera. Ravvisiamo una tardiva indignazione del Pd e rimaniamo stupefatti dall’ipocrisia di chi, per anni, ha votato sempre “si” agli aumenti a “occhi chiusi” e ora invece si “straccia le vesti” annunciando che si troverà il modo di stoppare i rincari. Abbiamo denunciato questo ‘meccanismo perverso’ fin dal nostro ingresso in consiglio, ma solo ora il Pd sembra aver accolto le nostre perplessità, un ritardo ingiustificabile”: così Simone Benini e Daniele Vergini, consiglieri comunali del M5S di Forlì dopo l’ultima delibera in consiglio.

“Resta però difficile spiegare ai cittadini il motivo per cui la maggioranza abbia approvato comunque gli aumenti con la promesse di ricorrere al TAR successivamente. La delibera approvata dal Comune presentava a nostro parere vari profili di illegittimità (come confermato anche da una sentenza del TAR Lazio) e non era quindi votabile. Doveva essere ritirata e non approvata per dare un segnale più forte, come è stato fatto da vari comuni, ad esempio Savignano nella nostra provincia, ma anche da capoluoghi di provincia come Ferrara, il tutto senza nascondersi dietro a ipotetici “squilibri di bilancio” come è successo invece Forlì”: aggiungono in una nota i due pentastellati.

Noi del M5S, “mentre le altre opposizioni si limitavano come al solito alle chiacchiere”: ironizzano Benini e Vergini, siamo stati gli unici a presentare un documento ufficiale di “pregiudiziale” per fermare gli aumenti.

“Ma questo atto – spiegano Vergini e Benini – è stato bocciato dalla maggioranza del Pd; per chiedere di ritirare la delibera contenente gli aumenti Tari avevamo esplicitato due precise motivazioni: quella principale era la mancanza della documentazione propedeutica relativa al Pef (il Piano economico finanziario), funzionale all’ente locale per la determinazione della tariffa Tari, che doveva essere fornita da Atersir. E approvare questa delibera “alla cieca” ha probabilmente addossato tutte le eventuali responsabilità di terzi sui Consiglieri Comunali votanti, oltre ad esplicitare il loro ruolo di “passacarte” di Atersir, che a sua volta, invece di esercitare il suo ruolo di garante dei comuni, dimostra di essere passacarte del gestore privato”.

“In secondo luogo tutto l’iter di convocazione del consiglio comunale e della commissione consiliare dedicata alla Tari è avvenuto a nostro parere troppo velocemente e al di fuori dei termini regolamentari, adducendo una “urgenza” non giustificata in quanto il termine ultimo del 31 marzo per l’approvazione delle tariffe era noto da mesi. Perché la giunta non s’è attivata prima se davvero voleva contrastare gli aumenti?”: aggiungo i due esponenti del M5S.

“Questi avvenimenti purtroppo confermano il modus operandi di questa giunta comunale e della maggioranza Pd che sfocia come sempre in una gestione superficiale e poco oculata della cosa pubblica, che infine si riflette sulle tasche dei cittadini, cosa che denunciamo ormai da anni e che non mancheremo di segnalare nuovamente al Prefetto di Forlì”: concludono i consiglieri comunali del M5S di Forlì Simone Benini e Daniele Vergini.

 

M5S contro la ‘Casta’. Il doppio gettone per i capigruppo comunali è illegittimo, M5S: “Lo dice la Corte dei Conti. Adesso tutti restituiscano quanto percepito illegittimamente”

gettone-di-presenza-300x245Il Consiglio Comunale di Forlì è uno dei pochissimi in Italia a prevedere il gettone di presenza anche per la Conferenza dei Capigruppo, la riunione che precede ogni seduta per definire l’ordine dei lavori della stessa assemblea. Ma secondo un parere della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti della Lombardia questo gettone è illegittimo.

“Appena siamo venuti a conoscenza di questa indicazione del Tribunale Amministrativo abbiamo subito comunicato al Comune di voler rinunciare a questo gettone aggiuntivo ed abbiamo espresso la nostra piena disponibilità a restituire quelli già percepiti. Abbiamo anche depositato una formale richiesta di modifica del regolamento comunale per rimuovere questo emolumento non previsto dalla legge. Si tratta di 42,30 euro lordi a seduta che i soli capigruppo percepiscono in aggiunta a quanto già ricevuto per la seduta d’aula. Uno spreco inutile di soldi pubblici”: affermano in una nota i consiglieri comunali del M5S Simone Benini e Daniele Vergini.

I due esponenti pentastellati per rafforzare la loro richiesta di rinunciare ad ogni emolumento hanno avanzato apposita richiesta scritta al Segretario Generale ed al Presidente del Consiglio Comunale di Forlì, specificando di essere pronti a restituire tutti i gettoni percepiti fino ad oggi come capigruppo.

“Vorremmo che anche le altre forze politiche ed i rappresentanti senza partito restituissero alla collettività questi gettoni, nell’auspicio che non si assista al francamente brutto spettacolo fornito quando proponemmo di eliminare il pass ZTL a prezzo agevolato per le cariche politiche! Continuiamo a ritenere che in tempi di crisi sia un’indecenza politica che consiglieri comunali e assessori fruiscano di un pass per l’accesso e la sosta all’interno della ZTL del centro storico al costo simbolico di 50 euro l’anno (con la facoltà di utilizzare fino a tre auto diverse, anche se non direttamente intestate al proprietario del pass) mentre un normale cittadino non residente deve sborsare 550 euro all’anno (un milione di vecchie lire)!”: insistono Simone Benini e Daniele Vergini.

La questione dell’illegittimità del gettone dei capigruppo comunali secondo il M5S Forlì è equivalente, anche se in scala minore, a quella dei compensi di Livia Tellus: “I compensi erogati ai capigruppo sono illegittimi e dovranno necessariamente essere restituiti a ritroso fino al 2009 (anno in cui fu approvato il regolamento); dopo la richiesta quasi unanime dei consiglieri di maggioranza e minoranza sulla necessità di restituire i compensi percepiti in eccesso dal CdA della holding, vedremo come si comporteranno alla prova della coerenza quando la stessa cosa riguarda loro”: affermano i due pentastellati.

Il Movimento 5 stelle – per concludere – ricorda che è l’unico gruppo consiliare a rinunciare a tutti i vantaggi, ai privilegi piccoli e grandi, riservati ai consiglieri come: il pass ZTL, la tessera omaggio della Fiera di Forlì, i rimborsi benzina, i fondi per il funzionamento dei gruppi che ammontano a quasi 2000 euro l’anno.
“Soldi che ci riserviamo di utilizzare solo per eventuali azioni giudiziarie (ad esempio: ricorsi al TAR) per tutelare i diritti dei consiglieri comunali nell’esercizio delle loro funzioni”: spiegano i consiglieri comunali del M5S Simone Benini e Daniele Vergini.

 

Il Consorzio di Bonifica della Romagna ha incassato per 15 anni contributi non dovuti

“Il consorzio di bonifica della Romagna, ente che dovrebbe curare i nostri fiumi, proteggerci dalle alluvioni e prevenire frane ed esondazioni che periodicamente colpiscono il nostro territorio, ente sconosciuto ai più e che s’è distinto recentemente per aver presentato un progetto di abbattimento di 1300 piante lungo il Rio Bolzanino a Villanova, solerte ad emettere il tributo/contributo che tutti i possessori di casa ed esercizi devono pagare regolarmente, secondo le ricostruzioni che ci sono state esposte da alcuni cittadini avrebbe fatto pagare per 15 anni una tassa non dovuta a tutti gli abitanti del centro storico di Forlì!”: a darne notizia sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini.

La vicenda sarebbe comprovata dal “piano di classifica”, cioè un piano che il Consorzio è tenuto a realizzare per stabilisce importi, quote, zonizzazione e definire ogni altra informazione utile per determinare l’ammontare dei contributi dovuti dai cittadini forlivesi per il servizio erogato.

Il piano in vigore dal 2000 al 2015, infatti, conteneva la seguente frase (si veda pagina 20 del PDF): “Tra gli elementi attribuibili alla disomogeneità dei diversi Piani di Classifica degli ex consorzi sono da citare quelli relativi alle zone non assoggettate a contribuenza. In particolare, va rilevato che il territorio del centro storico di Forlì risulta non soggetto a contribuenza, e che l’ambito territoriale della pianura forlivese non è soggetta alla ripartizione degli oneri C.E.R”.

“Dal 2016 è entrato in vigore un nuovo Piano di Classifica che non contiene più quella frase, dunque, a nostro parere, le richieste di contributo relative agli ultimi 15 anni inviate a tutti gli abitanti ed ai titolari delle attività del Centro storico di Forlì debbono essere considerate illegittime. Quote annue mediamente di poche decine di euro ma che moltiplicate negli anni diventano significative. Quello che purtroppo dobbiamo rilevare è che dopo le ripetute richieste di chiarimenti al Consorzio, al Comune, e alla Regione fatte da alcuni cittadini si sono avute soltanto risposte confuse ed evasive. L’unica “azione concreta” che è stata riscontrata è stata la cancellazione del file del vecchio piano di classifica dal sito dell’Ente”: spiegano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini.

“A questo punto chiediamo spiegazioni pubbliche e precise su questa vicenda e poi valuteremo la correttezza dell’operato del Consorzio, decidendo quali azioni intraprendere per salvaguardare i diritti dei cittadini colpiti da oneri probabilmente non dovuti. E cogliamo l’occasione per ribadire il nostro parere: i Consorzi di Bonifica sono enti vetusti e ormai inutili, frutto di vecchie e superate logiche di spartizione partitocratica. Enti creati all’inizio del Novecento come organi di autogoverno del territorio che reinvestono quanto ricevono dagli enti locali e dai proprietari dei terreni agricoli come contributo di bonifica. Con un particolare: su oltre 500 milioni di euro all’anno che entrano in cassaforte, la metà se ne va per il personale e la burocrazia. E in varie parti d’Italia abbiamo registrato scandali milionari e spese e cartelle “pazze”. Mentre in Romagna si è registrato un altro triste primato: per il rinnovo del cda del Consorzio di Bonifica ha partecipato al voto solo lo 0,21% degli aventi diritto, 801 voti validi su più di 400mila aventi diritto: un dato statistico misero che non può che sollevare numerose perplessità sulla reale visibilità e trasparenza dell’ente”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Viabilità, parcheggi e privilegi della “casta”. M5S Forlì: “Stop ai pass per l’accesso agevolato dei politici in centro storico”. I pentastellati presentano 4 mozioni sulla sicurezza stradale e il bike sharing

pass_ztl_cariche_politiche“A nostro parere gli amministratori pubblici dovrebbero essere sempre d’esempio per i cittadini e rinunciare spontaneamente ai loro privilegi! Volete un esempio? A Forlì i consiglieri comunali, il sindaco, gli assessori ed altre cariche politiche fruiscono di un pass per l’accesso e la sosta all’interno della ZTL del centro storico al costo simbolico di 50 euro l’anno (con la facoltà di utilizzare fino a tre auto diverse, anche se non direttamente intestate al proprietario del pass). Lo stesso pass per i normali cittadini non residenti ha un costo annuo di 550 euro, un milione di vecchie lire! Quasi tutti gli assessori e consiglieri, anche di minoranza, godono di questo permesso speciale e sia il sindaco Drei che la vicesindaco Zanetti, quest’ultima colta alcuni giorni fa a parcheggiare negli stalli per disabili, hanno in utilizzo il pass proprio su 3 targhe diverse, il massimo consentito! Ricordiamo che il regolamento prevede il divieto dell’uso contemporaneo delle 3 targhe… ma chi controlla?”.

A porre la domanda sono i due consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini, che hanno rinunciato a questo privilegio, non concesso nemmeno ai dipendenti comunali.

“L’unico gruppo che, da subito, ha rinunciato per la totalità dei suoi componenti a questa possibilità è ovviamente il 5 Stelle, interrompendo una tradizione opposta, ormai consolidata negli anni, cui nessun partito aveva mai rinunciato. Sempre noi del 5 Stelle siamo anche gli unici ad utilizzare il bike sharing comunale ad eccezione del consigliere PD Massimo Zoli che però ha fatto un abbonamento solo quadrimestrale, si presume per la bella stagione…”.

Con la vicenda ancora bollente del parcheggio negli stalli dei disabili da parte della vicesindaco Zanetti, il Movimento 5 stelle di Forlì intende battere sul ferro caldo dei privilegi della casta.

“Dopo aver saggiato con mano il doppiopesismo e l’arroganza di questa maggioranza, che spera nella disattenzione dei cittadini ed è convinta di farla sempre e comunque franca, crediamo sia arrivato il momento di evidenziare altre importanti questioni relative ai privilegi che questi amministratori si sono arrogati fin dall’insediamento. Riteniamo che i tempi siano maturi per presentare in consiglio comunale alcune proposte del nostro programma elettorale in tema di mobilità sostenibile, rinuncia ai privilegi, sicurezza stradale e rispetto delle utenze deboli”: aggiungono Daniele Vergini e Simone Benini.

Nello specifico, il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle di Forlì, ha presentato oggi 4 mozioni volte a:

“Queste nostre proposte sono concretamente attuabili in tempi brevi e speriamo che la maggioranza PD in consiglio comunale non si affretti a bocciarle soltanto perché proposte dal M5S ma, comprendendone l’oggettiva utilità, decida di farle diventare realtà anche a Forlì”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Daniele Vergini e Simone Benini.

Clicca qui per scaricare la lista dei consiglieri e assessori che usano il pass ZTL a 50 euro annui a confronto con la lista di coloro che invece usano il bike sharing comunale

 

Provincia: Drei “piange miseria” ma allo stesso tempo da un super aumento al Segretario della Provincia di Forlì-Cesena

“Se la Legge di Stabilità 2016 che vi apprestate a varare non sarà modificata, non avremo risorse adeguate per continuare a garantire la copertura delle funzioni fondamentali come per esempio la manutenzione di strade e scuole”: a lanciare l’appello è Davide Drei, sindaco di Forlì, questa volta nelle vesti di presidente della Provincia di Forlì-Cesena, che raccoglie l’allarme lanciato dai Sindaci Presidenti delle Province in una lettera aperta ai Deputati impegnati nella discussione della Legge di stabilità 2016. “Noi Sindaci – si legge nell’appello inviato dall’Upi a tutti i deputati – siamo impegnati come Presidenti delle Province ad attuare con spirito di servizio la legge 56/14. Ma il nostro impegno e la nostra responsabilità non sono sufficienti”.
Al riguardo, interviene il Movimento 5 Stelle di Forlì, per voce dei consiglieri Daniele Vergini e Simone Benini: “Ci chiediamo quale credibilità possa avere Drei, qui nelle vesti di presidente della Provincia, nel sostenere un appello dove si dice preoccupato per la manovra finanziaria predisposta dall’attuale capo di governo e leader del suo stesso partito, quando solo pochi giorni fa ha attuato un provvedimento che va in direzione opposta: l’aumento di poco più di 18.000 euro deliberato in favore della Segretaria della Provincia, Francesca Bagnato, massimo ruolo apicale dell’ente, intesa come maggiorazione dell’indennità di posizione: un “super aumento” effettivamente consentito dal CCNL per una quota percentuale massima di aumento del 50% rispetto al valore in corso… indovinate quale aumento ha scelto Drei? Il 50% ovviamente, giustificandolo a causa della “complessità organizzativa” dell’Ente. La Segretaria Generale sarà stata capace di svolgere i suoi compiti al meglio, ma sinceramente non comprendiamo quali siano, visto che in Provincia, fra personale andato in pensione e dipendenti trasferiti “in comando” ad altri Enti, ormai non c’è più nessuno…”: ironizzano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini, che rivendicano coerenza: “noi non partecipammo alle elezioni farsa del 2014 dove per il rinnovo degli organismi delle stesse Province potevano votare i soli consiglieri comunali e come M5S chiediamo da sempre una vera abolizione delle Province con il passaggio di tutte le deleghe a Regioni o Comuni”.

clicca qui per scaricare il decreto con l’aumento

 

Secondo quali norme il Comune ha elargito 6.000 euro per la cerimonia di ordinazione a vescovo di Don Erio?!

Il Comune di Forlì ha “sborsato” 6.000 euro per la cerimonia di nomina di mons. Erio Castellucci a vescovo di Modena-Nonantola del 12 settembre scorso. I Consiglieri Comunali del MoVimento 5 Stelle Forlì Daniele Vergini e Simone Benini hanno presentato un’interrogazione al fine di conoscere per quale motivo e secondo quale normativa la cifra è stata impegnata nel bilancio comunale per questa iniziativa promossa dalla diocesi di Forlì-Bertinoro. La domanda verrà posta direttamente al sindaco Davide Drei nella seduta del consiglio comunale del 6 ottobre. Si parla di un impegno di spesa di 6.000 euro, soldi dei cittadini, corrisposti direttamente all’Ente Fiera di Forlì SpA a parziale copertura dei costi organizzativi dell’evento legati all’affitto dei locali del Palafiera che in totale sarebbero ammontati a 18.000 euro iva esclusa. “La Giunta avrebbe deciso questa erogazione nella seduta di giunta del 10 settembre, ovvero due giorni prima dell’evento religioso. Ma questa delibera non esisteva fino ad un’ora prima della nostra richiesta, né sull’albo pretorio né sul protocollo informatico del Comune, solo dopo è ‘miracolosamente’ comparsa!”: evidenziano i due consiglieri pentastellati. La figura del Vescovo è riconosciuta in un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri come autorità che riveste carica pubblica: a questa giustificazione si appellano i funzionari del Comune nella determina firmata dal Direttore Generale Vittorio Severi. Ma Daniele Vergini e Simone Benini ricordano però come il decreto che lo stesso Severi indica per legittimare la spesa riguardi solo l’ “ordine di precedenza” nel protocollo cerimoniale di eventi istituzionali come parate o simili e non vi è alcun riferimento alla possibilità di destinare soldi pubblici a manifestazioni organizzate da terzi, materia regolata invece da un apposito regolamento comunale su patrocini e altri contributi economici, in questo caso nemmeno minimamente citato. “Ricordiamo – concludono i consiglieri pentastellati – che in consiglio è in agenda anche la nostra proposta di creare un fondo per la spesa corrente degli istituti scolastici: forse il Sindaco e la Giunta, dovrebbero, prima di elargire soldi pubblici per cerimonie religiose, sistemare le scuole pubbliche… mentre i genitori nel 2015 sono ancora costretti a far portare la carta igienica da casa ai propri figli ci chiediamo: quanta se ne sarebbe potuta acquistare con 6.000 euro?!”