“Con l’invio delle lettere di messa in mora pensavamo di essere giunti all’epilogo della vicenda dei gettoni di presenza dei capigruppo e invece i politici locali, che non smettono mai di stupire, soprattutto per il loro “auto-lesionismo”, hanno deciso di riaprire la questione con la proposta, annunciata dalla capogruppo del Pd Maria Maltoni, di interrompere il recupero dei gettoni in attesa di un ulteriore parere da chiedere alla Corte dei Conti dell’Emilia Romagna. Una incredibile retromarcia del Pd che aveva votato a favore della delibera di rimozione dei gettoni da noi proposta”, protestano Daniele Vergini e Simone Benini, Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì.
“E nel segreto delle ultime conferenze dei capigruppo – queste per fortuna non più pagate – non si sono sprecate le lamentele dei consiglieri: oltre alle prevedibili richieste di ripensamento, a tragicomici atteggiamenti di vittimismo, ed agli immancabili attacchi nei nostri confronti, pare che si voglia rinviare e ostacolare in ogni modo la restituzione”, attaccano i pentastellati.
E l’ira dei politici, oltre che sui 5 Stelle, si è scatenata addirittura contro la segretaria generale Lia Piraccini e l’Avvocatura Comunale, rappresentata dall’avvocato Lorenzo Paganucci, “rei” di aver emesso le lettere di recupero crediti nei loro confronti.
“Nonostante la restituzione sia prevista da leggi dello Stato, e confermata da Corte dei Conti, Ministero dell’Interno e Consiglio di Stato, i politici forlivesi non si sono arresi e anzi, riuniti in un’alleanza di fatto bipartisan, hanno scagliato accuse pesantissime, al limite dell’intimidazione politica che riteniamo debbano essere rese note all’opinione pubblica”, accusano Vergini e Benini.
Il consigliere di maggioranza Peruzzini è arrivato a chiedere le dimissioni della Segretaria Piraccini: “chiederemo le sue dimissioni, la fiducia nei suoi confronti per il lavoro che svolge non c’è”, ha tuonato, ed ha aggiunto “andrò a verificare dirigente per dirigente chi ha messo i pareri e chiederò i danni anche di quello che è stata la gogna mediatica”. E anche il Vice Sindaco Lubiano Montaguti è parso voler “scaricare” la dirigente apicale con poche ma infuocate parole: “il Sindaco segue con estrema preoccupazione questa vicenda per i suoi risvolti politici e anche quelli ventilati da qualche capogruppo, tengo a precisare su esplicita domanda del consigliere Peruzzini che in nessun modo il Sindaco o la Giunta ha approvato o autorizzato l’invio di questa lettera e tantomeno il rilascio di dichiarazioni a qualsivoglia titolo alla stampa locale”. Per la consigliera Burnacci (Forza Italia) “la superficialità della segretaria che ha chiesto automaticamente la restituzione senza accertare che i comuni che si erano conformati al parere dell’Anci avessero restituito le somme è di una gravità estrema”. Casara (Centro Destra) ha lamentato di aver avuto un danno di immagine e un danno economico e rivolta alla Piraccini l’ha attaccata “se io faccio un’azione legale io non la faccio contro il comune, la faccio contro di lei”, poi si è ricomposta ed ha suggerito “un segretario ha un’assicurazione sugli errori che eventualmente ha fatto, non è stata pensata questa via di fuga?”. Avolio (Centro Destra) è arrivato addirittura a sostenere che “la mancata corresponsione del gettone da parte dei dirigenti è un atto illecito” e quello della segretaria potrebbe essere un “un atto politico per far decadere un’intera minoranza”.
E non sono mancati nemmeno gli attacchi alla stampa: Maltoni (Pd) ha sostenuto che sia stato “vergognoso il modo in cui i giornali, a partire dalle comunicazioni dei consiglieri 5 Stelle, hanno trattato questo argomento”, ed ha aggiunto che i consiglieri sarebbero stati fatti ”passare per persone che hanno percepito in modo fraudolento ed indebito dei soldi”. Le ha fatto eco Lauro Biondi (Forza Italia), solitamente polemico con la capogruppo del Pd ma questa volta molto “allineato”, dicendo “qui si è creato un danno e io vi dico subito che personalmente e come Forza Italia noi adiremo alle vie legali per recuperare la nostra onorabilità, per quello che è apparso attraverso gli articoli stampa sulla base di questa iniziativa”, “questa cifra io non la ritorno neanche morto”, ha concluso.
Il clima è infuocato, tanto che Peruzzini, probabilmente alludendo al M5S, è arrivato addirittura ad asserire: “io quello che penso di alcune persone non posso dirlo perchè potrei essere oggetto di un procedimento penale per diffamazione”
“Non pensavamo che chiedere il rispetto della Legalità e l’uguaglianza di tutti di fronte alla Legge avrebbe scatenato reazioni simili, al limite dell’intimidazione politica, dalle quali prendiamo le distanze nel modo più assoluto”, concludono i consiglieri Vergini e Benini, “l’attuale classe politica ha dimostrato ancora una volta di essere completamente scollata dalla realtà ed interessata unicamente al proprio tornaconto personale, i forlivesi ne prendano coscienza e traggano le dovute conclusioni.”