Sulla trasparenza il PD non ha le idee chiare! Vietate le riprese e successiva retromarcia! Delibera sulla trasparenza approvata solo a metà!

Lo scorso Consiglio comunale di martedì 6 ottobre è iniziato con una “surreale” comunicazione: essendo entrati in campagna elettorale non può essere trasmessa la diretta streaming e non è nemmeno possibile effettuare alcuna ripresa privata sullo svolgimento del Consiglio comunale! La “scusa” addotta è che per la par condicio non si può correre il rischio che pubblicità elettorali vengano introdotte nei video prodotti…(?!)

E’ comunque bastata la richiesta, inoltrata dal consigliere del M5S Vergini, di mettere per iscritto le motivazioni ed i riferimenti di legge, perchè in un paio di giorni il falso problema si sciogliesse come neve al sole: giovedì 8 ottobre è pervenuta al consigliere una comunicazione ufficiale del Segretario generale dove si ammetteva l’errore ed effettuando una totale retromarcia, dal prossimo Consiglio, si consentiranno nuovamente streaming e riprese, come sempre avvenuto in precedenza!

Ironia della sorte, ma forse non solo, tutto questo accadeva proprio nel giorno di approvazione della “Delibera trasparenza a costo zero”, documento preparato ad hoc dagli uffici comunali a seguito dell’adesione del sindaco Drei all’omonima iniziativa di Riparte il Futuro (iniziativa, quest’ultima, condivisa dal M5S immediatamente e al 100%, senza modifica alcuna, con l’applicazione ai suoi consiglieri anche della parte più stringente di essa: la Carta di Pisa!)

Dopo l’esposizione della Vicesindaco Zanetti ci è spiaciuto dover constatare che questa Amministrazione condivide la proposta originale solo al 60%… essendo stati disattesi ben 2 dei 5 punti su cui si fonda:
– Il tavolo per la trasparenza è previsto solo 1 volta all’anno contro i 2 mesi proposti (Riparte il Futuro dice testualmente “non basta un singolo evento all’anno”)
– Il codice etico “Carta di Pisa”, parte integrante della proposta, viene rifiutato e si procederà, non si sa bene quando, a crearne uno specifico e nuovo, basato sul codice di comportamento dei dipendenti comunali (?!)

Abbiamo presentato in sede consiliare 4 emendamenti, i N.1 e N.4 che che tentavano di inserire apposite correzioni relative ai due punti sopra sono stati bocciati, i N.2 e N.3 sono stati accettati ma contenevano modifiche di minore importanza. (clicca qui per scaricare gli emendamenti)

Ci chiediamo il perchè di tutte queste difficoltà visto che la Carta di Pisa è già stata adottata integralmente e senza problemi particolari da molti altri Comuni italiani: fra i più grossi Pisa, Padova, Siena, Massa, più tantissimi altri piccoli comuni fra cui il comune di Arcore, alla faccia e scusate la definizione chiaramente di parte, dello Psiconano

Sembra quindi evidente che non c’è stato il coraggio di andare fino in fondo, perdendo l’ennesima bella occasione di dare il buon esempio: sottoponendosi volontariamente ad obblighi aggiuntivi e stringenti si sarebbe mandato un importante messaggio culturale alla cittadinanza, fungendo da esempio anche per i comuni limitrofi.

Passa invece il messaggio di come sia facile e possibile “farsi belli” nei confronti di stampa e cittadini aderendo ad una iniziativa lodevole come questa, per poi soddisfarla solo a metà (o poco più)…

Il M5S, che non ha fatto mancare il suo voto favorevole per l’applicazione almeno dei 3 punti recepiti, non può contemporaneamente evitare di denunciare l’incoerenza di questa giunta sui punti più stringenti e “difficili da digerire” dell’accordo!

MoVimento 5 Stelle Forlì

Comunicati stampa e video precedenti:
Drei non firma la Carta di Pisa!
La Carta di Pisa, impegno anticorruzione difficile da “digerire”
“Riparte il Futuro” e Carta di Pisa, il M5S Forlì c’è! e il PD?!

 

Drei non firma la Carta di Pisa!

Finalmente al termine del consiglio fiume di martedì scorso (durato circa 5 ore!), dopo 2 mesi di attesa e 2 rinvii, abbiamo ottenuto risposta alla nostra interrogazione sulla Carta di Pisa; nell’indifferenza totale della maggioranza dei consiglieri, più interessati alla loro imminente cena che alla decisione del sindaco su di un tema così importante, la vicesindaco Zanetti ha avuto lo scomodo incarico di rispondere per conto del sindaco, anche lui assente.

Come temevamo la risposta non è stata positiva: Drei non firmerà la Carta di Pisa, ma un surrogato di essa: un diverso codice etico che verrà discusso in consiglio comunale partendo come base dal vigente codice di comportamento dei dipendenti comunali; quando questo avverrà non è dato saperlo, ma pare difficile che possa avvenire entro i 200 giorni promessi in occasione della consegna del “braccialetto bianco”, che, col passare del tempo, sta diventando sempre più grigio… Drei, che aveva accettato il braccialetto e fatto promesse in prima persona, avrebbe potuto aderire alla carta con un “atto del sindaco” (vincolando sostanzialmente solo se stesso), ma ha preferito lavarsene le mani e delegare la decisione al consiglio comunale che, viste le premesse, temiamo approverà un codice etico fortemente annacquato… L’annuncite renziana è a quanto pare contagiosa e Drei ne era portatore sano fin da prima delle elezioni…

La vicesindaco Zanetti ha sostenuto che “l’adozione della Carta di Pisa è solo una proposta” di Riparte il Futuro… mentre a noi non sembra proprio che sia questo lo spirito dell’iniziativa e chiederemo certamente l’opinione dei promotori, fra cui l’associazione Libera. Nel frattempo invitiamo i cittadini a farsi un’opinione leggendo la proposta completa ed in particolare il punto 3.

Perchè il sindaco ha aderito ad una iniziativa che sapeva di non poter/voler rispettare? Troppo facile accettare con enfasi, di fronte alla stampa schierata, il simpatico braccialetto bianco e successivamente, a riflettori spenti, guardarsi bene dall’aderire sul serio, senza se e senza ma, ai punti stringenti di questa Carta…

La corruzione oltre che uno dei principali freni all’economia del nostro paese, è, prima di tutto, un problema culturale che va combattuto al pari della mafia! E’ quindi necessario che gli amministratori per primi trasmettano alla cittadinanza messaggi positivi, attraverso l’esempio personale e l’accettazione volontaria di obblighi aggiuntivi: in questo caso possiamo certamente dire che una buona occasione è andata persa!

Da parte nostra, avendo aderito fin da subito alla Carta di Pisa, abbiamo la coscienza pulita e, nel rispetto di questo impegno, tenteremo con emendamenti presentati in sede di dibattito consiliare, di giungere ad un codice etico il più possibile simile alla Carta di Pisa, sperando in uno scatto di orgoglio della maggioranza del PD!

L’onestà tornerà di moda!

MoVimento 5 Stelle Forlì

Comunicati stampa e video precedenti:
La Carta di Pisa, impegno anticorruzione difficile da “digerire”
“Riparte il Futuro” e Carta di Pisa, il M5S Forlì c’è! e il PD?!

 

La Carta di Pisa, impegno anticorruzione difficile da “digerire”

Nel Consiglio Comunale di oggi, martedì 29 luglio, quando la seduta era ormai giunta al suo termine e stava per essere dichiarata chiusa, ha chiesto la parola il consigliere del M5S Vergini per chiedere lumi al Presidente ed al diretto interessato, il Sindaco Drei, sulla risposta promessa e dovuta da quest’ultimo riguardante l’adozione della Carta di Pisa. L’interrogazione che era prevista all’ordine del giorno è stata invece rinviata per la seconda volta…

L’iter della vicenda è stato il seguente:

Durante il Consiglio Comunale dell’8 luglio scorso abbiamo presentato una interrogazione a risposta immediata (question time) con riferimento all’adesione del Sindaco all’iniziativa anticorruzione del gruppo apartitico “Riparte il futuro” (sostenuto da associazioni come Libera, Gruppo Abele e altre) sancita dalla consegna di un simbolico braccialetto bianco ripresa con enfasi da tutta la stampa locale. Aderendo il sindaco si impegna a realizzare la “delibera trasparenza a costo zero” e, visto che al punto 3 di questo documento si parla esplicitamente dell’adesione alla Carta di Pisa, codice etico particolarmente stringente per amministratori e politici di cui condividiamo i principi, abbiamo ritenuto importante interrogare il Sindaco sulla sua effettiva intenzione di aderire specificatamente alla Carta di Pisa, sulla volontà di chiedere l’adesione anche ai suoi assessori e con quali modalità (atto del Sindaco, delibera di Giunta o delibera di Consiglio) si sarebbe concretizzata.

Trattandosi di question time la risposta, secondo il regolamento, doveva essere immediata ma il Sindaco, colto evidentemente in contropiede, ha deciso all’ultimo momento di derubricare (come sua facoltà) il question time a normale interrogazione, promettendo una risposta precisa nel successivo Consiglio visto che erano necessari approfondimenti, ha inoltre aggiunto che “il documento non fa parte dell’impegno adottato” (cosa assolutamente non vera per quanto detto sopra).

Nonostante l’evidente forzatura sui tempi abbiamo atteso fiduciosi 20 giorni fino al Consiglio odierno… l’interrogazione era stata inserita all’ordine del giorno ma qualche ora prima dell’inizio ci è stato comunicato che la risposta non era pronta nemmeno oggi e quindi non si sarebbe parlato della faccenda, che veniva rimandata “d’ufficio” al primo Consiglio di settembre.

Era troppo, non ci sembrava corretto ed il nostro consigliere ha chiesto la parola, facendo notare che un ulteriore slittamento al 9 settembre, giorno del prossimo Consiglio, avrebbe dato risposta all’interrogazione dopo circa  60 giorni (ben oltre il limite massimo di 30 giorni previsto all’art.43 comma 3 del TUEL, il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) ma anche e soprattutto che, al di là del regolamento, certi ragionamenti (a meno che il Sindaco non abbia aderito all’iniziativa “al buio”, senza sapere dell’impegno Carta di Pisa e per pura convenienza politica) andavano fatti PRIMA di accettare il simpatico braccialetto bianco, non dopo!!!

Le motivazioni fornite dal Presidente, che insisteva genericamente su come i tempi non fossero stati “sforati” per il semplice motivo che ci aveva comunicato lo slittamento, non potevano essere sufficienti; il Sindaco, presente, è intervenuto solo quando è stato direttamente interpellato dal nostro consigliere ma anche lui ha fornito una spiegazione vaga e lacunosa, tutta basata sulla necessità di tempo per accertarsi delle “implicazioni organizzative”… ma non poteva pensarci prima?

Era tardi, le ferie incombevano, la seduta si è chiusa e tutto è stato rimandato forzatamente a settembre…
Attendiamo fiduciosi…

Di seguito riportiamo i video di tutta la vicenda (dalla consegna del braccialetto ad oggi), che comprendono, anche una descrizione per esteso dei punti caratterizzanti la Carta di Pisa, alla quale tutto il gruppo consiliare 5 Stelle ha già aderito.

Comunicato stampa precedente: “Riparte il Futuro” e Carta di Pisa, il M5S Forlì c’è! e il PD?!

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“Riparte il Futuro” e Carta di Pisa, il M5S Forlì c’è! e il PD?!

Nei giorni scorsi abbiamo appreso con piacere dell’adesione del Sindaco Davide Drei all’iniziativa di “Riparte il Futuro”, sancita dalla simbolica consegna di un braccialetto bianco riportata dagli organi di stampa.

Riparte il Futuro è un “gruppo di pressione” apartitico e trasversale, sostenuto da varie associazioni (Libera, Gruppo Abele ed altre) che si sono distinte per il loro impegno nell’ambito della trasparenza, dell’etica pubblica e del contrasto alle mafie. La campagna contro la corruzione lanciata in occasione delle elezioni comunali ed europee 2014 ha raccolto l’adesione di più di 532.000 cittadini, e recentemente Leonardo Ferrante, coordinatore della campagna, ha riconosciuto il ruolo di guida del M5S nazionale nella lotta alla corruzione in parlamento.

A livello comunale sono 76 le città dove è stato eletto un sindaco che ha aderito all’iniziativa, nell’area della Romagna solo Forlì e Bagnacavallo; aderendo gli amministratori locali si impegnano ad attuare entro 200 giorni una “delibera trasparenza a costo zero” che consiste in 5 punti:

  1. una anagrafe degli eletti (curriculum e compensi) più dettagliata e fruibile
  2. bilancio e dati delle partecipate pubblicati in una forma facilmente comprensibile ai cittadini
  3. adozione di un codice etico stringente (la Carta di Pisa)
  4. istituzione di una “tavola pubblica per la trasparenza” partecipata dalla società civile
  5. messa online dei dati sui beni confiscati alle mafie su un database unico nazionale

Ritenendo questa adesione molto importante, e riconoscendoci nei principi di questa iniziativa, uno dei nostri primi atti è stato quello di chiedere conferma al sindaco degli impegni presi e dei termini entro i quali si impegna ad attuarli. Sui termini abbiamo ricevuto conferma dei 200 giorni, mentre per quanto riguarda il dettaglio degli impegni abbiamo ricevuto una risposta un po’ “fumosa”: a nostra precisa interrogazione “question time” sull’adozione della Carta di Pisa il sindaco ha risposto che si tratta di un “documento che non fa parte dell’impegno adottato”, che sono necessari approfondimenti, e che ci verrà data una risposta precisa nel prossimo consiglio comunale.

Ad essere sinceri ci aspettavamo una risposta più netta… ma, in attesa di un chiarimento che speriamo arriverà nel prossimo consiglio del 29 luglio, tutti i 3 consiglieri del M5S Forlì hanno già aderito pienamente all’iniziativa, Carta di Pisa compresa, in linea con il modus operandi del MoVimento 5 Stelle di applicare prima a se stessi gli impegni richiesti ad altri

E il PD? cosa intende fare?!

Ricordiamo che la Carta di Pisa è un codice etico che contiene varie norme di buona politica che si sovrappongono in gran parte ai principi del M5S, ricordiamo fra i più importanti:

  1. No alle regalie per se stessi e parenti
  2. Dichirazione preventiva di qualsiasi conflitto di interessi e conseguente astensione in caso di votazione
  3. Divieto di cumulo delle cariche
  4. No ad attività lavorativa/professionale presso soggetti privati destinatari delle proprie decisioni come amministratore, nei 5 anni successivi
  5. Rendicontazione pubblica dei finanziamenti alla propria attività politica
  6. Rendicontazione pubblica dell’attività svolta
  7. Opposizione ad ogni modalità di reclutamento del personale amministrativo che non sia meritocratica
  8. Nomine presso enti e partecipate solo previa adesione alla Carta di Pisa
  9. Dimissioni in caso di rinvio a giudizio per corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti

MoVimento 5 Stelle Forlì

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Sul passaggio al gruppo misto del Consigliere Fabio Corvini

Il Movimento 5 Stelle di Forlì prende atto della scelta del consigliere comunale Fabio Corvini di passare al gruppo misto e si interroga sulle motivazioni (ha parlato di “divergenze insanabili”) addotte ai mass media per giustificare la sua mossa politica.

I pentastellati, che hanno prontamente informato Beppe Grillo della vicenda, per voce del capogruppo Daniele Avolio, ricordano alcuni passaggi che potrebbero spiegare la presa di distanza di Corvini:

“Si era rifiutato di firmare l’adozione della “Carta di Pisa”: un codice etico-comportamentale destinato agli amministratori pubblici, contenente specifiche regole di condotta finalizzate al rafforzamento di trasparenza e legalità all’interno delle istituzioni pubbliche.
Per il Movimento 5 Stelle etica e legalità degli amministratori pubblici devono essere i cardini principali del rapporto corretto tra cittadini ed istituzioni pubbliche/rappresentative, un elemento imprescindibile per governare un Comune. Il suo diniego a sostenere questo  documento ci ha lasciati perplessi”, si legge nel comunicato del Movimento 5 Stelle di Forlì!

“Poco corretta è stata anche la condotta tenuta dallo stesso Corvini in campagna elettorale. Tutti i candidati consiglieri del gruppo di Forlì,Corvini compreso, prima dell’avvio della campagna stessa, avevano firmato un codice etico di autoregolamentazione che, tra gli altri punti, prevedeva a chiare lettere, come non fosse possibile sponsorizzare il singolo consigliere con stampa/distribuzione di “santini” recanti il proprio nome, a favore di una campagna incentrata sul gruppo e non sul singolo personaggio. Bene, Corvini aveva fatto stampare in proprio e distribuito biglietti da visita recanti il suo nome. Questo fatto aveva portato l’assemblea e la cerchia dei candidati a chiedergli ufficialmente un passo indietro”, si legge ancora nella nota del Movimento 5 Stelle.

“In una fase politica particolarmente delicata per la città e per la Regione intera, a giunta comunale appena insediata e con il governatore Vasco Errani dimessosi a causa della condanna nel processo “Terremerse”, riteniamo fondamentale, senza attardarci in questioni personali continuare a condurre battaglie concrete e stringenti sulle priorità indicate dai nostri elettori: lotta alla corruzione, alla povertà, alla burocrazia ed agli apparati di potere che stringono in una morsa anche la città di Forlì”, conclude il comunicato del  Movimento 5 Stelle di Forlì.