Polizia Municipale senza Comandante, dirigenza ad interim alla Galassi. M5S: “Gestione approssimativa dell’Unione dei Comuni, al Pd non sta a cuore la sicurezza ed il controllo del territorio”

Da lunedì la comandante della Polizia Municipale di Forlì, Elena Fiore, da quasi sei anni a Forlì, va in pensione. Il suo è un addio ampiamente annunciato, visto che già nel novembre scorso aveva fatto scalpore sui mass media la notizia dei calcoli errati per il suo “addio al lavoro” previsto inizialmente a dicembre 2015.

fiore-drei“Con questo ampio preavviso, rileviamo con stupore come non sia stato contestualmente nominato un nuovo comandante. Il pensionamento della Fiore non era certo una sorpresa. Per quale motivo l’amministrazione non ha provveduto nei tempi utili a selezionare con un apposito bando un nuovo comandante? E oltre a questa grave mancanza, che denota ancora una volta l’assoluta incapacità del sindaco di Forlì e presidente delll’Unione dei Comuni, Davide Drei, di gestire l’apparato pubblico, oltre a rilevare la discutibile e improvvisata nomina come dirigente della Polizia Municipale fino al 31 dicembre di quest’anno della solita Anna Maria Galassi, autentico “tappabuchi”, la stessa che aveva ricoperto illegittimamente anche l’incarico di segretaria dell’Unione, rimossa qualche mese fa su nostra segnalazione”: a muovere le critiche sono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Daniele Vergini e Simone Benini.

Perchè non è stata portata a termine una selezione pubblica per individuare chi sarà il nuovo comandante? E dire – notano i pentastellati – che il ruolo è di particolare importanza visto che gestisce il Corpo unico di Polizia Municipale dell’associazione intercomunale della Pianura Forlivese che comprende i 15 comuni dell’Unione Forlivese per complessivi 140.000 abitanti e riporta gerarchicamente al sindaco Drei, il primo a dover essere interessato al funzionamento di questo incarico.

“Anche questa vicenda palesa l’ennesima mancanza di Drei, la sua (e del Pd) incapacità a governare l’Unione dei Comuni. Altro che “ri-volunione”, lo slogan che il sindaco aveva lanciato alle amministrative, qui ci troviamo di fronte ad una “in-volunione”… che danneggia l’intera comunità”: aggiungono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì.

“Ed in assenza di un ricambio ai vertici della Pm pare del tutto fuori luogo e contraddittorio il mantenimento in organico di 3 vice comandanti ed il contemporaneo drammatico sottodimensionamento degli agenti sul territorio. Si è infatti preferito “lasciare a casa” numerosi vigili a tempo determinato (14 persone in meno sulle strade) pur di mantenere in servizio 3 vice comandanti e garantire un aumento di stipendio di 10.000 euro all’anno per gli ultimi anni alla Comandante Elena Fiore”: evidenziano Daniele Vergini e Simone Benini che rivendicano la presentazione nei mesi scorsi di un’apposita interrogazione del M5S a cui è attesa risposta nel prossimo consiglio dell’Unione dei Comuni.

“Gestione del personale della Polizia Municipale disastrosa, ma anche lo stato dei mezzi è drammatico: le auto sono rimaste fino alla pausa estiva senza approvvigionamento di metano e Gpl, con l’organico carente la copertura della città e del territorio dell’unione è a macchia di leopardo, con il risultato che i costi non sono diminuiti e il servizio è peggiorato. Nella speranza di vedere al più presto nominato un nuovo comandante della Pm ci facciamo cassa di risonanza di una situazione di disagio del personale in servizio che si sente abbandonato dai “piani alti”. Prova ulteriore che questo sindaco e questa maggioranza (il Pd) proprio non ne vogliono sapere di far funzionare la macchina che dovrebbe garantire sicurezza e controllo del territorio”: concludono i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Segretaria dell’Unione dei Comuni illegittima: “L’ennesima mancanza di Drei palesa una gestione da Repubblica delle banane, il Pd non è in grado di governare l’Unione”

galassi-dreiDal dopo elezioni amministrative 2014 Anna Maria Galassi ricopre illegittimamente l’incarico di segretaria dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese! A confermare l’irregolarità è il Ministero dell’Interno, interpellato dalla Prefettura di Forlì a seguito di un esposto presentato dai consiglieri Daniele Vergini e Simone Benini del MoVimento 5 Stelle Forlì.

“Siamo all’ennesima mancanza di Drei che palesa una gestione decisamente allegra delle risorse pubbliche e che attesta l’incapacità sua e del Pd di governare l’Unione. La nomina non è valida perché Anna Maria Galassi non è iscritta e non ha i titoli per essere iscritta all’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, requisito che, dalla data di entrata in vigore della legge Delrio, risulta obbligatorio per rivestire questo importante incarico.” spiegano i consiglieri comunali Daniele Vergini, Simone Benini assieme a Valerio Basciani del MoVimento 5 Stelle Forlimpopoli.

“Il Presidente dell’Unione Davide Drei, avrebbe dovuto nominare, senza ulteriori costi per la collettività, un segretario di uno dei Comuni dell’Unione. Cosa che non ha fatto. Ciò che ha fatto invece è di aver consentito alla Galassi di esercitare di fatto le funzioni di segretario dell’Unione e di averle corrisposto gli emolumenti pur non avendole mai firmato alcuna nomina. Se Drei avesse avuto qualche dubbio sulla nomina avrebbe dovuto essere lui a formulare un quesito al Ministero… e invece abbiamo dovuto farlo noi”, ribadiscono i consiglieri Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani.

“Ora non è compito nostro quello di esprimerci in merito alla sussistenza dei danni e alla sua quantificazione, o alla legittimità degli atti firmati in questi anni dalla dirigente. Abbiamo enorme rispetto per le istituzioni deputate a farlo e trasmetteremo loro ogni atto relativo a questa vicenda rimettendo a loro ogni valutazione in merito.
Noi però chiediamo le dimissioni del sindaco Drei da presidente dell’Unione dei Comuni. Non è più accettabile in un periodo di forte contrazione delle risorse pubbliche chiedere soldi ai cittadini per poi gestirle in modo così approssimativo.”, affermano i consiglieri Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani. “Questa incredibile leggerezza, che non può passare inosservata, dimostra l’incompetenza con la quale il Pd sta maldestramente tentando di governare un Ente, da lui fortemente voluto, sul quale il M5S ha invece sempre espresso fortissime perplessità!”

L’intera gestione amministrativa dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, infatti, altro non è che una collezione di pasticci e colpi di mano politici: elencano i “pentastellati” che ricordano a mero titolo d’esempio: la vicenda di pochi giorni fa sulla quale il M5S ha depositato un ulteriore esposto in Prefettura: l’approvazione, con un atto politico “di forza”, del rendiconto 2015 ed del previsionale 2016 del bilancio dell’Unione, nonostante la documentazione relativa fosse stata inviata ai consiglieri in modo parziale a pochi giorni dalla seduta, in onta alla legge che prescrive la trasmissione degli atti “almeno 20 giorni prima” e quindi violando i diritti dei consiglieri.

Altrettanto sconcertante è stato il caso dei documenti amministrativi pubblicati nell’albo pretorio dell’Unione dalla sua creazione nel 2014 fino al settembre 2015 e successivamente tutti sostituiti perché, come sostenuto dalla Galassi stessa, si trattava di “file sperimentali” e quindi non validi.

“Una gestione da Repubblica delle banane, un mix di incompetenza, gestione arbitraria ed uso delle risorse pubbliche e del personale che grida vendetta, soprattutto se si pensa che l’Unione era nata per migliorare i servizi, diminuire i costi, semplificare e sburocratizzare; una prova ulteriore di quale involuzione stia attraversando il Pd ormai da troppo tempo al governo in questo territorio ed una evidenza di cosa realmente siano le Unioni dei Comuni in salsa Pd: solo un’ulteriore occasione per rafforzare il potere di chi già lo detiene”: aggiungono i consiglieri Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani.

“Anche l’Unione Forlivese non sfugge a questa regola proprio mostrando la sua principale anomalia: l’eccessivo peso politico e di governance del Comune di Forlì, che porta ad uno sbilanciamento di quella che dovrebbe essere una positiva collaborazione alla pari fra i 15 Comuni; un’egemonia di Forlì che riscontriamo anche nell’estensione a tutti i comuni dell’Unione del “mostro finanziario” Livia Tellus Romagna”: rincarano la dose Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani.

Tra gli esempi di gestione negativa da parte dell’Unione i pentastellati ricordano anche quello dei servizi di polizia municipale: “Questo servizio, che già all’origine risultava sottodimensionato rispetto ai parametri di legge, è stato ulteriormente ridotto con l’avvento dell’Unione. Ci è sembrato decisamente contraddittorio il mantenimento in organico di 3 vice comandanti ed il contemporaneo tragico sottodimensionamento degli agenti sul territorio: come risulta dagli atti si è infatti preferito “lasciare a casa” numerosi vigili a tempo determinato (14 persone in meno sulle strade) pur di mantenere i 3 vicecomandanti e garantire un aumento di stipendio di 10.000 euro all’anno alla Comandante Elena Fiore”.

Anche la gestione ordinaria dei mezzi della polizia municipale risulta precaria. “La manutenzione dei mezzi deve obbligatoriamente essere fatta a Forlì, aumentando costi e generando perdite di tempo; inoltre è scaduto dal 1° gennaio 2016 il contratto per l’approvvigionamento del GPL e dal 1° marzo 2016 quello per il metano, considerando che metà del parco auto è alimentata con questi combustibili, è facile immaginare la situazione di gravissima difficoltà e mancanza di mezzi in cui versano gli agenti della Municipale. Ed altri esempi di gestione “allegra” potremmo citare”: scrivono gli esponenti del MoVimento 5 Stelle Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani.

Insomma la “rivolUnione” (lo slogan elettorale di Drei, ndr) al momento è servita solo e soltanto a sottrarre le decisioni sui servizi associati al normale iter politico e autorizzativo dei provvedimenti. L’Unione è purtroppo un “votificio” al servizio del Comune egemone, che dietro il paravento di una presunta condivisione politica, rivela un carrozzone fatto di commissioni che esistono solo sulla carta (mai convocate da due anni), la spartizione tra pochi delle risorse che contano, e, forse cosa più triste, una pletora di consiglieri divisi tra inconsapevolezza, menefreghismo e voglia di compiacere troppo spesso la linea politica “che conta”: concludono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle Daniele Vergini, Simone Benini e Valerio Basciani.

 

L’unione dei Comuni del Forlivese di “stampo PD” è un Ente inutile, mal gestito e con sperpero di fondi pubblici

“A suo tempo ce le hanno propinate condite da parole d’ordine quali “semplificazione e sburocratizzazione” ma oggi si palesano per quello che realmente sono: un’ulteriore occasione per rafforzare il potere di chi lo detiene già. Queste sono, a nostro parere, le unioni dei Comuni marcate PD. In gran parte progetti fallimentari, come convenuto anche da Anci, Corte dei Conti e Ministero dell’Interno: “L’associazionismo comunale forzoso è fallito. L’’obbligo per i piccoli comuni di mettere insieme le funzioni su base demografica va messo definitivamente da parte per ripartire invece da forme di aggregazione spontanea, dal basso, sulla base di bacini omogenei per territorio” (Italia Oggi 30/10/2015). Anche l’unione dei Comuni della Romagna forlivese non sfugge a questa regola mostrando, nello specifico, una grande anomalia: l’eccessivo peso politico e di governance del Comune di Forlì che sbilancia di fatto quella che dovrebbe essere una positiva collaborazione alla pari”: a lanciare l’accusa sono i due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Simone Benini e Daniele Vergini.

“Una egemonia di Forlì che riscontriamo anche nel “mostro finanziario” Livia Tellus Romagna estesa a tutti i comuni dell’Unione, una holding al cui interno è stato purtroppo inserito il progetto della società “in house” per la gestione dei rifiuti; pur condividendo la scelta di gestire questo servizio tramite una società pubblica, guardiamo con preoccupazione alla piega che ha preso il progetto, ritenendo che un consorzio intercomunale avrebbe garantito minori spese ed un controllo più diretto sulle scelte della società”: ricordano i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì.

I pentastellati ricordano anche un altro esempio di gestione negativa da parte dell’Unione, quello dei servizi di polizia municipale: “Un servizio che già all’origine risultava sottodimensionato rispetto ai parametri di legge, è stato ulteriormente ridotto con l’avvento dell’Unione. Ci sembra decisamente contraddittorio l’inserimento in organico di 2 vice comandanti ed 1 comandante, mentre si assiste ad un contemporaneo tragico sottodimensionamento degli agenti sul territorio; per fare un esempio di questa insufficienza di uomini a disposizione: se la sera, dopo le 18, dovesse verificarsi un qualsiasi incidente sul territorio di uno dei comuni, dovrebbe essere la pattuglia dei Vigili di Forlì (la sola a garantire servizi h24) a farsi carico del problema, lasciando la città di origine completamente sguarnita. Come possiamo definire questa scelta se non disorganizzazione?”: si domandano i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì Simone Benini e Daniele Vergini.

“In attesa di conoscere nel dettaglio il bilancio consuntivo 2015 dell’Unione, voci di corridoio ci assicurano che solo nel caso i cui i dipendenti avessero lavorato in modo impeccabile i costi di gestione potranno risultare, al massimo, pari a quelli del periodo pre-Unione, mentre è molto più probabile che il vero risultato sarà un aumento dei costi; se questo dovesse concretizzarsi potremmo dire senza possibilità di smentita che il Pd ha fallito ed ha sperperato soldi pubblici”.

I due consiglieri M5S comunicano poi di aver recentemente appreso che la Segretaria dell’Unione, Anna Maria Galassi, non è iscritta all’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, caratteristica che sembrerebbe essere necessaria per rivestire questo importante incarico e affermano: “Ci chiediamo, al di là della sua legittimità, come questa nomina, varata dal precedente sindaco Balzani, possa essere stata ritenuta opportuna anche dall’attuale presidente dell’Unione e sindaco di Forlì, Davide Drei, che l’ha confermata; come può l’Unione dei comuni più grande d’Italia avere un segretario non iscritto all’albo!?”

I due esponenti pentastellati ricordano, infine, come Anna Maria Galassi sia già stata protagonista dell’incredibile sostituzione di tutte le determinazioni dirigenziali pubblicate online negli anni 2014 – 2015, effettuata d’ufficio (ammettendo che i file caricati in due anni di lavoro sull’albo pretorio erano ‘sperimentali e non validi’) e con il coinvolgimento dei dipendenti dell’ufficio ragioneria: “lei stessa aveva accusato i propri dipendenti di aver firmato digitalmente i file con la sua chiave privata, senza che ne fossero autorizzati. Un’incredibile anomalia che aveva dimostrato la totale mancanza di controllo sull’Ente da parte della dirigente“, concludono Daniele Vergini e Simone Benini.

 

Il brutto pasticcio dell’annullamento dei documenti amministrativi dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese. Il Movimento 5 stelle accusa: “Incompetenza o malafede: restituiranno i premi?”

Tutti i documenti amministrativi dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese pubblicati nell’albo pretorio degli anni 2014 – 2015, cioè fin dal momento della sua nascita ad oggi, saranno di fatto annullati e sostituiti. A dichiararne la non validità conclamata è stata Anna Maria Galassi segretario della stessa Unione.
Il motivo? A spiegarne le ragioni sono, in una nota congiunta, il Movimento 5 stelle di Forlì e di Forlimpopoli che ricostruiscono i fatti: “visionando la determina n. 526/2015 abbiamo visto che la Galassi ha definito tutti i documenti amministrativi pubblicati negli ultimi 2 anni sull’albo pretorio dell’Ente come file sperimentali e determine parallele e quindi, implicitamente, non validi! E lei stessa ha accusato inoltre i propri dipendenti di aver firmato digitalmente i file con la sua chiave senza che ne fossero autorizzati! A nostro parere si tratta di un’incredibile anomalia, che potrebbe costituire un enorme illecito amministrativo. O quantomeno – aggiungono i pentastellati – dimostra la totale mancanza di controllo sull’ente da parte dei dirigenti, o forse sarebbe meglio dire del dirigente, poichè fino a pochi mesi fa la stessa Anna Maria Galassi era l’unica figura dirigenziale, e ancora oggi accentra a sé multiple posizioni chiave: segretario, dirigente ed economo dell’Unione. Inoltre, come se non bastasse, la Galassi riveste anche il ruolo di direttore dell’Asp San Vincenzo De’ Paoli per il territorio di Civitella di Romagna, Galeata, Premilcuore e Santa Sofia.
Ci chiediamo come sia stato possibile, nell’arco degli ultimi due anni, che nessuno tra chi riveste posizioni apicali  si sia mai accordo di niente. E vista questa ultima clamorosa scelta di annullare e sostituire due anni di atti amministrativi per incompetenza, ci chiediamo anche: annulleranno e restituiranno anche i premi di produttività dei dirigenti?”.
Anche perché, ricordiamo, mentre qualcuno fa e disfa con leggerezza sull’albo pretorio, assistiamo, ad esempio, ad una polizia municipale in rivolta, con gli agenti vessati da turni massacranti e straordinari non pagati, e  ai dipendenti del servizio informatica forzatamente trasferiti che denunciano un trattamento non equo.
“Una gestione da Repubblica delle banane, un mix di incompetenza, gestione arbitraria e uso delle risorse pubbliche e del personale degli enti locali che grida vendetta, se si pensa che l’Unione era nata per migliorare i servizi e diminuire i costi. Un’ulteriore prova di quale involuzione stia attraversando il Pd da troppo tempo ormai al governo in questo territorio”: conclude il comunicato stampa congiunto del Movimento 5 stelle di Forlì e di Forlimpopoli.