Comune e Regione firmino al più presto una sospensiva dell’incremento dei rifiuti bruciati nell’inceneritore di Forlì

Condividiamo le preoccupazioni espresse dal Tavolo delle Associazioni Ambientaliste Forlivesi e Fridays For Future, che già lo scorso 10 dicembre avevano sollecitato tutti i Consiglieri comunali e il Sindaco, sulle problematiche legate alla fine dell’accordo siglato nel 2015 tra la Regione, Comune di Forlì ed HERA Ambiente che limitava a 120.000 tonnellate/anno la quantità di rifiuti inceneriti.
Appena ricevuta questa comunicazione ci siamo sentiti in dovere di aderire subito, già 4 ore dopo averla ricevuta, mettendo sotto forma di mozione e chiedendo agli altri consiglieri di sottoscrivere quello che TAAF e FFF hanno definito “Patto per la tutela della salute dei cittadini”, un elenco di indirizzi di buon senso che il Comune dovrebbe farsi carico di sollecitare in Regione per premiare i sacrifici dei cittadini del comprensorio forlivese che da più di un anno stanno facendo la raccolta differenziata.
Dalle altre forze politiche sono però arrivate richieste di approfondimento e rinvio a futuri consigli comunali, e non possiamo che prenderne atto, nonostante incomba la data del 7 gennaio dopo la quale secondo il TAAF scatterebbe un “liberi tutti” e quindi l’incremento di rifiuti bruciati nel nostro inceneritore.
In questa vicenda rileviamo purtroppo anche l’inerzia della Regione di fronte agli incredibili risultati di Alea che a nostro parere sono lampanti con il “residuo secco” sceso sooto i 100kg/procapite/anno, possibile che nemmeno questo basti a fermare questi impianti malsani ed obsoleti sia tecnologicamente che scientificamente?
Ci uniamo quindi al coro di coloro che chiedono a questa amministrazione di operare di concerto con la Regione al più presto, possibilmente entro il 7 gennaio, per una sospensiva dell’attuale accordo che limita a 120k ton/anno la quantità incenerita, per procedere poi ad una stesura di un nuovo accordo che valorizzi e tuteli l’impegno dei cittadini forlivesi nell’essere pionieri di una raccolta differenziata che ci sta avvicinando all’obbiettivo “rifiuti zero”.

Daniele Vergini e Simone Benini consiglieri comunali M5S Forlì

 

Approvata all’unanimità la nostra mozione sulle “Comunità Energetiche”, una possibilità per tutti i cittadini Forlivesi, partendo dalle famiglie più bisognose

E’ stata approvata all’unanimità nel consiglio comunale di ieri la mozione sulle “Comunità energetiche” presentata dal M5S forlivese tramite i propri portavoce consiliari, Simone Benini e Daniele Vergini.

“Un altro piccolo passo è stato compiuto per portare quel cambiamento culturale necessario alla politica per poter diventare sempre di più a misura di cittadini, per creare comunità, per diffondere le buone pratiche e magari anche nuovi modi di consumare meno e meglio l’energia, fondamentale in tutte le operazioni della nostra quotidianità, come questa sulla incentivazione della produzione distribuita di energia ecologica, pulita, non solo economicamente, ma anche attraverso la possibilità di cedere ai propri vicini (la comunità energetica o l’autoconsumo collettivo) l’energia non autoconsumata immessa in rete e far calare la loro bolletta elettrica”, spiegano Benini e Vergini, consiglieri del M5S di Forlì.

“Con questa mozione abbiamo impegnato il comune alla diffusione della conoscenza della legge, che consente di avere l’autoconsumo collettivo, attivabile da famiglie e altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio, oppure dalle comunità energetiche a cui possono partecipare persone fisiche, PMI, enti locali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello dei condomini.
La misura è strutturata per promuovere l’autoconsumo condiviso, anche tramite l’impiego dei sistemi di accumulo (batterie). La legge prescrive che la tariffa per l’energia autoconsumata sarà pari rispettivamente a 100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili. E in concreto questo si traduce in un risparmio nella bolletta elettrica dei cittadini e delle imprese che vorranno e si assoceranno per aderire a questo tipo di iniziative.
L’incentivo, riconosciuto per un periodo di 20 anni, è gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), è anche cumulabile con il Superbonus al 110% nei limiti previsti dalla legge e punta a trasformare l’attuale sistema elettrico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, in un sistema decentrato ed efficiente, alimentato con energie pulite, inesauribili e non inquinanti.”, concludono i consiglieri pentastellati

Simone Benini e Daniele Vergini, consiglieri comunali Movimento 5 Stelle Forlì

 

Approvata la nostra mozione sul “reddito energetico”, per far ripartire l’economia dopo l’emergenza virus è necessario mettere in campo tutte le iniziative partendo dalle famiglie più bisognose

Il M5S Forlivese tramite i propri portavoce consiliari, Simone Benini e Daniele Vergini, ha presentato una mozione sul “reddito energetico” che nel Consiglio comunale di ieri è stata approvata all’unanimità.

Prendendo spunto dal progetto nazionale “Fondo rotativo fotovoltaico Reddito Energetico” (legge “Fraccaro” che dota il fondo nazionale di 200ml di euro), già attuato in diverse realtà quali la Regione Puglia, le città di Biella e Porto Torres ed in attesa di conferma in diverse altre tra cui la Regione Emilia Romagna (dove è ancora in itinere una nostra proposta di legge regionale dello scorso mandato), chiede di favorire la nascita di un analogo fondo pubblico Comunale che sponsorizzi e finanzi installazione, manutenzione e gestione di impianti fotovoltaici sulle case dei cittadini, a partire da quelli con redditi più bassi, a costo zero per gli stessi.
Le procedure di attuazione dovranno prevedere l’assegnazione degli impianti tramite affidamento pubblico alle famiglie ed ai singoli privati che, a seguito di partecipazione a specifico bando, siano stati inseriti in apposita graduatoria.

L’energia prodotta dall’impianto sarà autoconsumata, nella misura massima possibile, dal nucleo familiare, consentendo risparmi sulla bolletta. Mentre il surplus di energia prodotta e non autoconsumata verrà venduta alla rete a gestione GSE ed i conseguenti introiti andranno ad alimentare il fondo, contribuendo all’acquisto di nuovi impianti. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un circolo virtuoso che, a fronte di un incremento del numero di tetti fotovoltaici e di una riduzione delle spese per le bollette, diffonda la cultura delle energie rinnovabili e faccia crescere la sensibilità ambientale.

Nello specifico la mozione del M5S prevede che il Sindaco e la Giunta si attivino per la realizzazione di uno Studio di Fattibilità che miri all’implementazione del progetto sperimentale del Reddito Energetico, individuando come target una o più zone/quartieri/frazioni del nostro territorio, studio che dovrà essere presentato ad un’apposita commissione consiliare informativa per illustrarne i risultati e le prospettive di applicazione.

Simone Benini e Daniele Vergini, Movimento 5 Stelle Forlì

 

Alea e holding Livia Tellus, M5S: “Giusto separare le due società”

“Siamo contenti che la giunta Zattini stia attuando quelle che erano state nostre proposte nello scorso mandato: come ha riferito l’Assessore al Bilancio Cicognani, si sta spingendo per dare ad Alea un patrimonio finanziario più solido, aumentando a 6 milioni il capitale sociale, cosa che permetterà migliorie al servizio. Ma soprattutto si intende, in prospettiva, associare direttamente i comuni ad Alea, senza passare dalla “scatola cinese” Livia Tellus Romagna Holding”, sottolineano i consiglieri comunali 5 Stelle Simone Benini e Daniele Vergini a seguito della commissione consiliare sul bilancio di previsione.

“Speriamo quindi che si vada nella direzione che noi come M5S sosteniamo e proponiamo da almeno 5 anni: eliminiamo le holding che altro non sono che carrozzoni politici! Vigileremo affinché queste intenzioni si tramutino in fatti concreti e tangibili. Come nostra consuetudine, dopo attenta analisi, avranno il nostro sostegno tutte le proposte di qualunque forza politica che vanno nella direzione indicata dal nostro programma elettorale”, concludono Benini e Vergini.

 

Rinnovo parco auto della municipale tutt’altro che ecologico, e come sempre paga Forlì per tutti!

In merito al recente rinnovo del parco auto della polizia municipale dell’Unione dei comuni, che ha visto l’investimento di 200.000 euro, riteniamo si tratti certamente di un investimento necessario visto lo stato del parco auto precedente, però sono necessari alcuni chiarimenti da parte dell’Amministrazione che a quanto pare è entrata in “frenesia elettorale”: innanzitutto non ci sembra giusto spacciare questo rinnovo come “ecologico” in quanto si tratta di auto a benzina, il nostro capoluogo è addirittura l’unico in Emilia Romagna senza nemmeno un’auto ibrida o elettrica nel parco macchine della polizia municipale! Infine pensiamo che ci debbano essere date delle spiegazioni sul perchè, ancora una volta, Forlì ha pagato per tutti: pare infatti che i 200.000 euro siano stati messi solo dal Comune di Forlì dove secondo i nostri Amministratori, ed esattamente come succedeva quando governava il PD, i forlivesi devono fare beneficenza con le loro tasse a tutti i comuni della vallata. Qualcuno è in grado di spiegarci il perchè? Ma soprattutto quando il Comune uscirà da questa Unione e si riprenderà il servizio della Municipale, per tentare finalmente di farlo funzionare.

Simone Benini e Daniele Vergini, consiglieri comunali M5S Forlì

 

Inceneritore ex Mengozzi: M5S, interrogazione al ministro Costa su concentrazioni oltre i limiti di legionella

“Concentrazioni di Legionella oltre i limiti nelle torri di raffreddamento dell’inceneritore Ecoeridania (ex Mengozzi) di Forlì. Il caso finirà in parlamento con una interrogazione al Ministro Costa”. Lo annunciano in una nota congiunta Alberto Zolezzi, vice capogruppo del Movimento 5 Stelle membro della Commissione ambiente, il parlamentare romagnolo Carlo De Girolamo ed i consiglieri comunali di Forlì Daniele Vergini e Simone Benini.

“La notizia del rilievo di Legionella in concentrazioni oltre i limiti nelle torri di raffreddamento dell’inceneritore Ecoeridania a Forlì è molto importante per numerosi motivi. Dalle torri il germe potrebbe diffondersi per un lungo raggio; la ricerca di tali germi è più frequente dopo la grave epidemia dell’Alto Mantovano e Bassa Bresciana del settembre 2018 (oltre 1.000 casi ospedalizzati e 10 decessi riferibili all’epidemia) in realtà correlabile in apparenza ai germi presenti nel fiume Chiese (dello stesso sierotipo di alcuni malati a differenza della Legionella individuata in alcune torri di raffreddamento locali)” spiega Zolezzi che ha seguito casi simili.

“L’inceneritore Ecoeridania di Forlì brucia rifiuti infettivi che possono favorire la proliferazione di patogeni in fase di stoccaggio. Ironia della sorte proprio a poca distanza a Rimini esiste uno stabilimento che produce con un brevetto italiano impianti per la sterilizzazione in situ dei rifiuti sanitari infettivi, cioè i rifiuti non lasciano il perimetro ospedaliero in condizioni di infettività. Questa procedura consente oltretutto di ridurre il volume dei rifiuti e il quantitativo da incenerire, il trasporto può essere fatto quando i volumi lo richiedono e non giornalmente come avviene per i rifiuti ancora infetti, evitando viaggi di camion semivuoti” spiegano gli esponenti del Movimento 5 Stelle Zolezzi, De Girolamo, Vergini e Benini.

“Il settore dei rifiuti sanitari infettivi vede una situazione di monopolio gestionale in Italia che non facilita la gestione con metodi più economici (il trattamento in situ porta il prezzo del trattamento a meno di metà rispetto alla filiera convenzionale). Sono circa 170.000 tonnellate di rifiuti all’anno ma estremamente pericolosi e costosi, si arriva a 2.000 euro a tonnellata con la gestione convenzionale. Negli USA si è stimato che il 25% delle diossine nazionali fossero emesse dalla combustione dei rifiuti ospedalieri. Al costo, al turismo dei rifiuti e all’inquinamento ora sembra si sommi anche un rischio infettivo. L’Italia ha il record europeo di mortalità da infezioni antibiotico-resistenti, oltre 10.000 all’anno secondo il CDC, su 30.000 in UE” spiegano gli esponenti pentastellati.
“Gestione rifiuti e salute è un tema complesso e con numerose correlazioni. Il dato emerso all’inceneritore Ecoeridania pone un ulteriore dubbio sulla filiera dell’incenerimento, non solo diossine e polveri sottili (particolato primario e secondario) ma anche rischio infettivo” spiegano Zolezzi e De Girolamo.

“Nel prossimo consiglio comunale interrogheremo il Sindaco anche per chiedere lumi sullo stato attuale del canale di scolo degli impianti di HERA ed Ecoeridania che si getta nel fiume Ronco, se esiste una caratterizzazione dei terreni e qualora non esistesse, se non sia il caso di avviarla, visto quanto è stato scoperto, per la tutela della salute pubblica e dei nostri cittadini”, concludono Vergini e Benini.

 

Approvata la mozione 5 Stelle sulla micro-mobilità elettrica

Finalmente è stata approvata all’unanimità nello scorso Consiglio comunale la nostra mozione sulla micro-mobilità elettrica, depositata ormai da più di due mesi. Finalmente anche a Forlì sarà introdotta la possibilità, in via sperimentale, di circolare regolarmente con veicoli per la mobilità personale a propulsione elettrica, quali monopattini, hoverboard, monoruota, segway, ecc. Questo avverrà dopo che la giunta avrà predisposto un apposito regolamento e individuato le strade, presumibilmente del centro storico, ove questi mezzi potranno circolare.

L’approvazione di questa mozione non è stata facile, nonostante alcune dichiarazioni che sono uscite prematuramente sulla stampa, l’accordo è avvenuto solo dopo lunga contrattazione e dopo aver fugato alcuni dubbi della maggioranza sui costi della cartellonistica e sulla sicurezza, ma siamo comunque soddisfatti dell’esito, si trattava di una proposta di assoluto buon senso che non poteva che essere accettata.

Queste nuove forme di mobilità, rese possibili da uno specifico decreto del Ministro delle infrastrutture dell’allora ministro Toninelli, oltre ad essere innovative, sono utili ai fini del contrasto all’inquinamento atmosferico, sostenibili e di alta qualità anche sotto il profilo economico e sociale, creano inoltre un’alternativa all’utilizzo delle auto. Non dimentichiamo poi l’indotto economico che si potrebbe creare con chi potrà noleggiare questi dispositivi, rendendo la città più attrattiva e facile da visitare anche dal punto di vista turistico.

Il quadro infine si completa con la recente approvazione, in assemblea regionale, sempre su proposta 5 Stelle di una risoluzione per impegnare la Regione a fornire incentivi per questi veicoli e per le classiche bici elettriche, stanziando anche risorse per i Comuni per incentivare la diffusione, che si sommeranno a quelli inseriti anche nel DL Clima.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali M5S Forlì

 

Reddito di cittadinanza, De Girolamo: “i Comuni impieghino i percettori nei progetti utili alla comunità”. Vergini e Benini: “anche Forlì si attivi al più presto”

“Prende il via il processo che definisce l’attivazione dei lavori di pubblica utilità che i beneficiari del Reddito di cittadinanza dovranno effettuare presso il Comune di residenza, dopo la firma negli scorsi giorni da parte del ministro Catalfo, del decreto concertato con i comuni stessi”. È quanto dichiara, in una nota, il deputato Carlo Ugo de Girolamo del Movimento 5 Stelle.

“In dettaglio, con questo atto i Comuni interessati avranno la possibilità di avviare la progettazione e definire le attività che i beneficiari del Reddito andranno a svolgere”, precisa de Girolamo, “il Comune è il titolare dei Progetti Utili alla Comunità e può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo Settore o di altri enti pubblici.

I PUC possono essere svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, contribuendo alla costruzione di una comunità migliore”.

“Il decreto delinea i confini delle attività che possono essere realizzate”, continua il deputato, “i percettori di Rdc, infatti, non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale; non possono altresì ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie e altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro. I comuni sono già in possesso delle linee guida e saranno supportati in tutte le fasi: dall’analisi preliminare fino al raggiungimento degli obiettivi dei singoli percettori per ciascuno dei quali è prevista una progettazione personalizzata”.

“Si auspica pertanto che i comuni si attivino nell’immediato per cogliere questa opportunità”, conclude il deputato, ”impiegando i percettori del Reddito di cittadinanza in attività utili alla comunità ed ai soggetti stessi nell’ottica di inclusione sociale e di valorizzazione del capitale umano”.

Intervengono anche i consiglieri comunali Daniele Vergini e Simone Benini che entreranno nello specifico di Forlì presentando un’interrogazione nel Consiglio di lunedì prossimo per chiedere se l’amministrazione si stia attivando celermente per la realizzazione di questi progetti che “saranno utili oltre che alla città, anche ai percettori del Reddito di Cittadinanza che si sentiranno ancor più inclusi prendendo parte a progetti riqualificanti e socialmente utili alla comunità. Ad esempio una possibilità da valutare fra le tante possibili potrebbe essere quella di organizzare passeggiate ecologiche, simili a quelle già realizzate dagli ambientalisti, per raccogliere eventuali rifiuti abbandonati da parte di cittadini poco rispettosi dell’ambiente, quale miglior modo di dimostrare sensibilità e impegno civico?!”

 

Mentre i giovani scioperano per il clima la giunta di Centrodestra apre alle auto in piazza Saffi?

Mentre migliaia di giovani scioperano per il clima riempiendo strade e piazze della nostra città per la terza volta in pochi mesi, secondo alcune voci la nuova giunta di Centrodestra avrebbe già deciso di aprire alle auto in piazza Saffi! Una decisione “antistorica” che va esattamente nella direzione opposta a quella desiderata dai nostri giovani che chiedono misure concrete per arginare l’inquinamento e fermare i cambiamenti climatici.

Riportare le auto in piazza, oltre che un danno alla qualità dell’aria ed una palese violazione alle leggi nazionali e regionali vigenti, fornirebbe solo un breve “effetto placebo” ai commercianti in crisi del nostro centro storico che necessita piuttosto di una “cura” più sostanziosa, cioè azioni serie del Comune per renderlo più attrattivo e vivo, azioni delle quali non si vede ancora traccia…

Nonostante siano passati ormai molti mesi dalle elezioni non sono ancora state presentate le linee programmatiche di questa nuova maggioranza che si è fatta eleggere promettendo “cambiamento” ma che non sappiamo ancora quali intenzioni abbia in realtà. Pensiamo quindi che sia giunto il momento di scoprire le carte: dicano chiaramente cosa vogliono fare per quanto riguarda la mobilità, vogliono forse confermare quanto scritto nel PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) adottato dalla precedente giunta del Pd? O addirittura peggiorarlo riducendo ulteriormente l’area pedonale? Il piano della precedente maggioranza, che dovrà tornare in consiglio entro fine anno per l’approvazione, era già viziato da numerose incongruenze che potrebbero costituire violazioni di norme regionali (il “piano aria”) ma anche violazioni di diritto comunitario che renderebbero il comune inadempiente e quindi sanzionabile dall’Unione Europea, multe che pagherebbero non certo gli amministratori ma i cittadini forlivesi con le loro tasse!

Mentre tutto il mondo sta faticosamente intraprendendo la strada dell’ecologismo e della salvaguardia del pianeta incentivando un trasporto sostenibile, pare proprio che le tendenze “pro auto” di questa giunta non ci permetteranno di respirare l’aria pulita che c’è fuori dal tunnel della mediocrità.

Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali M5S Forlì.

 

Il Centrodestra si rimangia la promessa e non riconosce l’emergenza climatica

Mentre è notizia di oggi che a Pescara numerose persone ferite si sono recate al pronto soccorso perchè colpite da grandine grossa come arance, la nuova maggioranza di fatto nega l’esistenza di un’emergenza climatica, e si rimangia in tempo record le promesse elettorali di solo poche settimane fa quando il sindaco Zattini aveva sottoscritto davanti ai ragazzi del movimento Fridays For Future la promessa di dichiarare l’emergenza climatica. I ragazzi, che si sono sempre distinti in questi mesi per azioni dimostrative di sensibilizzazione come raramente si era visto prima d’ora nella nostra città, avevano proposto a tutti i consiglieri una mozione durante il flash mob tenutosi in concomitanza con il primo consiglio comunale, ma solo noi del M5S l’abbiamo presentata tale e quale. Nella mozione, completamente diversa, proposta della maggioranza di Centrodestra vengono invece elencate solo poche e marginali azioni, e addirittura si sollevano dubbi sulla natura antropica del cambiamento climatico citando il Prof. Franco Prodi, risulta quindi ora chiarissimo da che parte si sia posta l’attuale maggioranza, ma perchè non l’hanno detto prima del voto?!… Deludente anche la mozione proposta dal Pd, anche questa completamente riscritta in modo più annacquato, spostando l’obiettivo di zero emissioni al 2050 (contro il 2030 proposto dai ragazzi), e senza alcun riferimento al verde pubblico e ad altri temi proposti dai ragazzi.

Daniele Vergini e Simone Benini consiglieri comunali M5S Forlì

AGGIORNAMENTO DEL 29/7/2019:
Con una incredibile retromarcia la maggioranza di Centrodestra ha accettato di ritirare la propria mozione e di scriverne una condivisa con tutto il consiglio che recepisce un buon 75% delle richieste dei ragazzi di Fridays For Future, la accogliamo come una vittoria del buon senso!