Programma Welfare 2019


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Sanità e Assistenza sociale sono due punti cardine del benessere di una popolazione. Oggi, all’aumentare dei bisogni di assistenza di una popolazione che invecchia in condizioni di limitate risorse economiche, è quanto mai concreto il rischio della negazione dei diritti essenziali di assistenza sociale in questi anni conquistate.

La maggior parte delle risorse economiche del bilancio del Comune di Forlì vengono impiegate nel settore del Welfare. Circa 20 milioni di euro nel 2017. Come allocare in maniera efficace ed efficiente queste risorse?

La politica, anche nel suo livello locale, deve tornare ad essere lo strumento di progettazione e di realizzazione di un nuovo intervento socio-assistenziale, che sia inclusivo ed equo, rivolto a tutti i cittadini e a tutte le problematiche che impegnano la società odierna,

La politica locale, secondo il M5S, dovrà:

  • Basarsi sulla corretta lettura del bisogno della popolazione, giustamente dimensionata dalla valutazione della corrispondenza tra richiesta e appropriatezza della domanda

  • Essere rivolta non solo a chi è già oggetto di assistenza, ma anche a chi deve ritrovare la forza di esprimere la propria richiesta

  • Indirizzarsi all’intera popolazione, anziana giovane e matura, attraverso specifici programmi di contrasto delle problematiche oggi emergenti (disagio giovanile, solitudine esistenziale dell’adulto, ecc).

Per arrivare a ciò il Movimento 5 Stelle propone un nuovo atteggiamento culturale verso i cittadini e professionale da parte degli operatori, che proceda nelle seguenti direzioni:

  • Concentrarsi sugli interventi, che vanno connessi al quotidiano delle persone

  • Riconquistare nei cittadini la fiducia nel servizio pubblico, lavorando sulle reti sociali

Un nuovo Welfare per Forlì
Il programma del Movimento 5 Stelle per un Nuovo Welfare è orientato a recuperare l’enorme potenzialità delle tecnologie digitali per attuare nella sua integrità quanto previsto dall’Agenda Digitale, ossia generare alta comunicazione informatica, laddove le distanze si dilatano. Per quanto si riferisce alle politiche del Welfare, si prevede la costruzione di un:

  • Centro Unico Assistenziale Territoriale: creare un polo informativo e di accoglienza primaria che connetta domanda e offerta dei servizi assistenziali pubblici, del terzo settore e privati;

  • Osservatorio Socio Sanitario: per una programmazione puntuale dell’offerta, attraverso lo studio, l’analisi e il monitoraggio del bisogno socio assistenziale territoriale;

  • Sistema di mappatura digitale dei bisogni della città che, al servizio del Centro Unico di Assistenza Territoriale e dell’Osservatorio Socio Sanitario, generi il punto di incontro dei cittadini con l’Amministrazione comunale per raccogliere i dati puntuali e precisi dei bisogni in ogni ambito del Welfare, per erogare in modo più efficiente i servizi e per controllare l’operato secondo mandato di tutti gli organismi operano nel sociale (cooperative sociali, associazioni di partecipazione sociale, cittadini etc.).

Di seguito le nostre proposte sulle principali aree di intervento.

Anziani

La presenza nel Comune di Forlì di una numerosa popolazione anziana (persone con un’età oltre i 65 anni), più elevata rispetto ad altre zone geografiche. La nostra proposta sul Welfare rivolto alla popolazione anziana intende potenziare quanto realizzato in questi anni dalle precedenti Amministrazioni, prevedendo:

  1. un forte incremento delle iniziative di contrasto alla fragilità e di sostegno sociale degli individui, in particolare dei grandi anziani in condizione di solitudine.

  2. il potenziamento degli interventi diretti, in collaborazione con i Servizi Sanitari, su situazioni di demenza, morbo di Alzheimer e di Parkinson.

  3. l’aumento dei posti letto nelle Case di Riposo e Case Protette del territorio, privilegiando l’assegnazione ai residenti nel Comune.

  4. Promuovere l’aumento dei posti sia diurni che residenziali nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali).

  5. Incentivare la sperimentazione del “co-housing”, promuovendo progetti che prevedono l’impiego della domotica, dei sistemi Internet of Things e del Wearable Computing per potenziare l’autonomia delle persone anziane e disabili.

  6. promuovere e supportare centri sociali per la terza età, quali luoghi di aggregazione e utilizzo del tempo libero per favorire una maggiore partecipazione alla vita sociale e un aumento degli scambi relazionali. A tal fine riteniamo necessario individuare una nuova sede per l’Associazione Anziani “Centro Storico”, attualmente senza un luogo ove incontrarsi, anche nell’ottica di rivitalizzazione del centro cittadino.

Alle proposte base verranno affiancati interventi innovativi come:

  1. La costruzione di un progetto di trasporto e mobilità facilitata a gestione pubblica, degli anziani in difficoltà per le loro necessità di cura (visite mediche; prelievi etc).

  2. Il monitoraggio proattivo e il rafforzamento delle reti solidali informali di sostegno agli anziani presenti sul territorio (reti familiari, caregiver, ecc).

Coppie e Famiglie

La normativa vigente consente, oggi, di determinare un salto di paradigma nel concetto di Famiglia, intesa non più come mera destinataria di interventi ma bensì, in una logica di empowerment, come risorsa da valorizzare e sostenere.

Si rende necessario, prima di tutto, ripensare i Servizi Sociali nel loro ruolo chiave nella determinazione degli interventi a sostegno delle fragilità e dei bisogni dei cittadini. Su di essi vale la pena investire in una loro riqualificazione nell’ottica del potenziamento e della capillarizzazione di detti servizi con gli obiettivi di:

  • promuovere il valore sociale della famiglia, protagonista attiva delle politiche sociali, composta da cittadini da supportare nei compiti educativi e di cura, nonché nella loro potenzialità produttiva attraverso la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;

  • rimettere in mano al Comune la funzione di committenza e di governance sulla progettazione e l’investimento degli interventi sui bisogni rilevati, in ottica di co-progettazione di percorsi, di rete dei servizi, di azione interdisciplinare.

In questa ottica le azioni prioritarie saranno le seguenti.

Supporto a giovani coppie senza sostegno familiare:

  1. Potenziamento dei servizi educativi comunali rivolti alla fascia 0 – 6 anni, servizi pre e post scuola più flessibili.

  2. Social Family: promozione a cura dei Centri per le famiglie di gruppi di incontro per famiglie nucleari (genitori e figli senza altre figure di riferimento), con l’utilizzo di connessioni “social” per promuovere il sostegno reciproco nella conciliazione casa-lavoro e nella gestione quotidiana.

  3. Servizi di “aiuto compiti scolastici” di iniziativa comunale e recupero di debiti formativi anche per ragazzi delle scuole primarie e secondarie (vedi capitolo Scuola e Università).

Sostegno alla genitorialità

  1. Servizio di counseling per genitori soli o in coppia che desiderano approfondire, chiarire e migliorare il proprio stile educativo, la comunicazione in famiglia e il dialogo quotidiano coi figli.

  2. Potenziamento del Percorso Nascita: Informazione e formazione a genitori in attesa, gruppi di confronto, “SOS tata”, “l’ostetrica risponde”.

  3. Servizio di mediazione familiare per la coppia che si trova alle prese con le difficoltà della separazione, presa in carico dei genitori che chiedono di continuare ad essere padre e madre, protagonisti insieme della crescita e dello sviluppo dei propri figli.

  4. Sostegno ai ragazzi di coppie in fase di separazione: laddove bambini e ragazzi necessitano di confrontarsi con esperti e coetanei che vivono o hanno vissuto la stessa esperienza.

  5. Sperimentazione dello sportello genitore separato per l’ascolto e il sostegno ai genitori (sia madri che padri) in difficoltà dopo la separazione.

  6. Attuazione del registro della bigenitorialità, in linea con la Legge n. 54/2006, come già promosso dal M5S durante il mandato consiliare.

  7. Sostegno all’accoglienza in famiglia: per famiglie che desiderano proporsi come risorsa della comunità, rendendosi disponibili attraverso l’accoglienza di bambini e ragazzi in affido temporaneo, nonni e zii part–time, adotta un nonno.

  8. Sperimentazione di asili integrati a case di riposo: “centro multigenerazionale 0-90 anni”.

Disabilità

Il sostegno alle disabilità in ambito economico, sociale e culturale costituisce uno dei presupposti per la realizzazione di uno Stato inclusivo e moderno. Il nostro programma applica e implementa i diritti delle persone con disabilità. Nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità umane e attribuisce una crescente importanza al contesto abitativo, umano, sociale e familiare in cui la persona vive come fattore in grado di incidere considerevolmente sulla sua autonomia e l’inclusione sociale. La parola chiave delle nostre linee di intervento è Accessibilità “prerequisito” fondamentale per consentire alle persone con disabilità di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. Di seguito le nostre proposte.

  1. Revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento del sistema socio-sanitario, basato sul Diversity Management, per una maggiore equità su base territoriale.

  2. Lavoro e occupazione: applicazione della legge 68/1999 per un collocamento mirato che inserisce la persona giusta al posto di lavoro appropriato; sostegno all’occupazione con adeguati incentivi e facilitazioni.

  3. Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società.

  4. Garanzie di accesso ai servizi a domicilio, residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria all’inclusione sociale.

  5. Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità in ogni ambito della vita cittadina, compresi i beni, i servizi, l’informazione e la comunicazione.

  6. Processi formativi ed inclusione scolastica degli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), non solo nella formazione primaria e secondaria, ma anche nell’istruzione degli adulti e nella formazione continua lungo tutto l’arco della vita, attraverso reti di supporto, formazione e consulenza e valorizzando le professionalità disponibili.

  7. Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione: potenziare la conoscenza dei percorsi socio-sanitari da parte dei cittadini, semplificare e deburocratizzare i percorsi amministrativi per l’erogazione dei presidi, delle cure e altri servizi di supporto, promuovere l’integrazione socio-sanitaria istituendo un punto unico di accesso ai servizi.

  8. Realizzare un piano di abbattimento delle barriere architettoniche.

  9. Introdurre la figura del Disability & Case Manager, un contatto diretto e dedicato al cittadino, per rispondere adeguatamente ai bisogni di vita e facilitare l’educazione e l’informazione sui corretti percorsi di salute.

Edilizia Residenziale Pubblica

Ci proponiamo di revisionare il sistema di Edilizia Residenziale Pubblica secondo i seguenti principi:

  1. Rimodulazione dei punteggi per l’assegnazione delle case popolari, con sistemi tendenti a favorire i residenti sul territorio da almeno 10 anni.

  2. Rivalutazione periodica degli aventi diritto nel rispetto dei termini stabiliti per legge, tenendo conto del cambiamento delle condizioni socio-economiche (ISEE, ecc).

  3. Creazione e sperimentazione di una “Agenzia per la locazione” che sarà il punto di incontro tra richiedenti alloggio e proprietari disponibili ad affittare a canone concordato; il Comune si porrà come garante sulla solvibilità dell’affittuario e opererà come supervisore del territorio in ottica di prevenzione del degrado e della ghettizzazione.

  4. Piano per il ripristino degli immobili, per consentire l’assegnazione alle famiglie in attesa.

  5. Valutare la possibilità, in una comune programmazione con Acer, di acquistare appartamenti all’asta per destinarli ad uso casa popolare, tale possibilità potrebbe essere vantaggiosa rispetto alla costruzione visti i numerosi immobili già esistenti inutilizzati e in vendita.

  6. Sgravi fiscali per gli affitti a canone concordato e garantito, e per le unità immobiliari concesse in comodato d’uso a figli o genitori che le utilizzano come abitazione principale.

  7. Sperimentare forme di autorecupero e autogestione, nel rispetto delle norme vigenti, come ad esempio il coinvolgimento degli inquilini degli alloggi pubblici nei piccoli lavori di manutenzione e/o miglioramento degli stessi. Sempre e solo con la supervisione del Comune, anche sperimentando forme di “baratto amministrativo” o “patti di collaborazione”.

Terzo settore

Riteniamo molto importante sviluppare e replicare le eccellenze del terzo settore nel territorio forlivese, a tal fine riteniamo prioritario:

  1. Mappare le cooperative sociali e le associazioni ONLUS presenti nel territorio di Forlì, verificando la copertura dei servizi offerti rispetto alle esigenze del territorio.

  2. Istituire una rete di collaborazione e integrazione coi servizi offerti dalle strutture e dalle associazioni parrocchiali e legate alla Curia (Caritas, Buon Pastore, Consultori diocesani) che rappresentano un patrimonio fondamentale nella comunità forlivese.

  3. Promuovere la qualità dei servizi erogati, anche attraverso la valorizzazione della competenza e della professionalità degli operatori che ruotano attorno al terzo settore ed associazionismo.

  4. Favorire l’innovazione promuovendo la creazione di startup e di nuove imprese in ambito sociale che possano dare anche nuova linfa al processo economico del territorio forlivese.

  5. Creare una rete di collaborazione tra le diverse realtà regionali promuovendo bandi e creando un fondo specifico per il sostegno alla imprenditorialità delle microimprese sociali.

  6. Favorire la creazione di nuove forme di associazionismo volte a garantire un futuro lavorativo e professionale a ragazzi con le diverse forme di disabilità fisiche, motorie e cognitive.

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