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Introduzione e analisi della situazione attuale
Dal programma nazionale del MoVimento 5 Stelle sulla mobilità urbana: “Rendiamo vivibili le nostre città. In Italia ogni 100 abitanti ci sono 61 automobili. La media in Europa è di 48. Questo ha conseguenze sulla salute dei cittadini (lo smog causa ogni anno 84.400 morti premature) e sulla sicurezza stradale (il traffico aumenta statisticamente il numero degli incidenti). È necessario investire sul trasporto amico del clima, come le biciclette e le ferrovie. Il MoVimento 5 Stelle intende sostenere gli sforzi degli enti locali che vogliono puntare sulla mobilità dolce e investire di più nel trasporto pubblico e meno nelle grandi e inutili opere.”
Il tema della mobilità è sicuramente centrale in un programma politico comunale in quanto è soprattutto a questa scala che si notano gli effetti più gravi di scelte che incrementano il traffico più impattante e con esso i danni ambientali e sociali. Se è vero che la politica nazionale è fondamentale per un cambio di strategia in questo ambito, è anche vero che molto si può fare anche a livello comunale per correggere i nostri comportamenti più impattanti.
Il settore mobilità è in grande evoluzione con investimenti miliardari da parte di grandi multinazionali e con tutte le principali case automobilistiche impegnate nella produzione di auto elettriche e innovative. Ma in attesa di questa rivoluzione, per governare il periodo di transizione, occorre porre rimedio ai danni di una mobilità effettuata in gran parte con mezzi a combustione, con misure in grado di diminuire efficacemente la pressione ambientale dell’intero settore, ad esempio un minor numero di veicoli privati in circolazione, grazie al maggior utilizzo dei trasporti collettivi.
La maggior parte di noi ha impostato la propria vita con spostamenti prevalentemente in auto, sicuramente è una soluzione comoda ma non sempre conveniente e sicuramente oggi non più sostenibile. Non è conveniente sia in termini ambientali che economici.
Questa alta densità di autoveicoli ovviamente ha un costo: il traffico, la sicurezza nelle strade, l’inquinamento atmosferico e acustico, una peggiore vivibilità, alti costi urbanistici per la realizzazione e manutenzione delle strutture necessarie (sempre più strade e parcheggi) e un importante costo economico per le famiglie.
Facendo crescere la consapevolezza del cittadino che l’auto ha un costo di acquisto e gestione notevole (oltre 5.000 euro all’anno), e quindi facendo leva sull’aspetto economico, è possibile far crescere la richiesta di soluzioni alternative, anche se leggermente più “scomode”.
Le auto rimangono ferme per il maggior parte del tempo e quindi in futuro saranno sempre più diffusi servizi di car sharing o auto condivise gestite con applicativi informatici. Occorre che la città sia pronta a questo cambiamento.
Il grafico seguente è tratto dal rapporto EPOMM (European Platform on Mobility Management) e mostra la distribuzione modale della mobilità a Forlì cioè quali sono le percentuali dei vari tipi di mobilità utilizzati dai cittadini.
Questi dati invece derivano dal PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) sviluppato dal Comune:
Si nota che il confronto tra i dati forniti dal PUMS sono abbastanza diversi da quelli ricavati dal rapporto EPOMM. Addirittura mostrerebbero una tendenza alla diminuzione dell’auto dal 2001 al 2015 però non riscontrata nella realtà sulla base delle immatricolazioni…
La scelta di progettare le città per il trasporto su auto produce un costo ambientale in termini di qualità dell’aria i cui effetti sono davanti a tutti, ma anche costi sociali enormi dovuti alla sicurezza stradale e alla spesa sanitaria. Se il 63,6% delle emissioni di CO2 è causato dalla domanda di mobilità delle persone, ben il 93,2% di tale quota deriva dal trasporto su gomma.
Il dato ambientale inerente la qualità dell’aria per Forlì è altrettanto grave: il seguente grafico è tratto dal rapporto ARPAE qualità dell’aria 2017
Si nota che il trasporto su gomma e il riscaldamento sono le cause principali di inquinamento dell’aria.
Di seguito si riportano i dati dei superamenti dei PM10 negli ultimi 5 anni nella stazione di via Barsanti a Forlì (vicino agli inceneritori).
Sopra i 35 superamenti è obbligatorio bloccare il traffico.
In condizioni come quella di Forlì, è evidente che và disincentivato l’uso del mezzo a combustione privato per ridurre la percentuale di spostamenti in auto (obiettivo 50%) ma in cambio occorre aumentare la quota di trasporto pubblico e di mezzi alternativi.
La diminuzione delle auto circolanti avrebbe, tra gli altri, l’effetto di rendere meno pericolosa la circolazione sulle strade e quindi di ridurre gli incidenti tra auto e pedoni e auto e bici.
A tal proposito si riportano i dati dell’Osservatorio della Mobilità Sostenibile in Italia redatto da Euromobility per il 2017 che fornisce una classifica basata su alcuni parametri interessanti sul trasporto per 50 comuni sopra i 100.000 abitanti. Tra cui Forlì. I dati relativi alla nostra città mostrano luci e ombre che la collocano nella classifica generale al 22° posto in salita rispetto gli anni precedenti ma praticamente appena sopra la metà.
In questi grafici si nota come Forlì sia ai primi posti per chilometri di pista ciclabili, ma anche al primo posto per incidenti stradali.
Il record negativo dell’incidentalità che ci vede addirittura al primo posto in Italia è sicuramente legata alle condizioni e alla progettazione delle strade, ma è innegabile che dipenda anche dal numero di mezzi a motore circolanti e dalla loro velocità.
Quindi per ridurre l’incidentalità gli investimenti dovranno essere fatti dando priorità alla sicurezza stradale, tema trattato anche all’interno del capitolo sicurezza, potenziandola dove possibile con l’ottimizzazione dei parcheggi e dei percorsi pedonali e ciclabili lungo le strade principali, con una manutenzione stradale adeguata, e con la diminuzione dei veicoli privati a motore circolanti.
Il numero di mezzi circolanti (fonte ACI 2016) a Forlì è il seguente:
AUTOBUS | 50 |
AUTOCARRI MERCI | 8545 |
AUTOVEICOLI SPECIALI / SPECIFICI | 1980 |
AUTOVETTURE | 74653 |
MOTOCARRI E QUADRICICLI MERCI | 91 |
MOTOCICLI | 13387 |
MOTOVEICOLI E QUADRICICLI SPECIALI / SPECIFICI | 115 |
RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SPECIALI / SPECIFICI | 166 |
RIMORCHI E SEMIRIMORCHI MERCI | 420 |
TRATTORI STRADALI O MOTRICI | 257 |
TOTALE | 99664 |
Se si considera che a fronte di 74.653 autovetture il parco di autobus pubblici, non supera i 150, si capisce come, se si vuole fare un TPL efficiente, questi numeri debbano essere significativamente modificati. Altro dato significativo è che le auto immatricolate rispetto al 2014 sono aumentate nonostante la crisi economica. Dal dato di 74.000 auto per una città di 118.000 abitanti si capisce che, tolti quelli senza patente, ogni abitante ha almeno un’auto. L’auto è un mezzo che costa e che per il 90% della giornata sta fermo.
Un’evoluzione futura potrebbe perciò essere quella di non pagare il possesso di una auto ma solo il suo uso, questo significa condivisione o sharing dei mezzi di spostamento. Quindi appare necessario che le città si adeguino offrendo aree di ricarica e di sosta di mezzi elettrici in condivisione.
Considerato che la mobilità è un diritto di tutti i cittadini sancito dalla costituzione per poter svolgere le proprie attività, il programma del Movimento 5 Stelle si impegnerà per dare a tutti questo diritto, ed in particolare ai soggetti più deboli.
Come già detto, occorre fornire al cittadino un sistema alternativo alle auto a combustione potenziando il numero di colonnine elettriche, i trasporti pubblici e gli spostamenti in bici e a piedi. Il “libro bianco sui trasporti” dell’Unione Europea, prescrive che entro il 2030 le città dovranno dimezzare l’uso delle auto con motore a scoppio e nel 2050 escluderle del tutto.
Parcheggi
Dalla mappa sottostante si nota come la presenza di parcheggi sia distribuita soprattutto sul perimetro della circonvallazione con parcheggi gratuiti o a lunga sosta mentre i parcheggi in centro sono a pagamento orario a tariffa crescente verso il centro.
Il numero di posti auto in centro storico è 4.857 mentre nei parcheggi a corona, in parte a sosta libera, i posti auto sono 3.873
8700 posti auto sono molti, ma dal PUMS si deduce che nei momenti di punta sono ormai in saturazione e questo dimostra che più si progetta la città per l’auto e più auto avremo in città. Ma dando alternative è legittimo ipotizzare che diminuirà il numero di auto in circolazione, e l’attuale numero di parcheggi sarà sicuramente sufficiente anche nei periodi più critici, senza necessità di crearne di nuovi.
Ipotizzando quindi di lasciare inalterato il numero totale di parcheggi si può ragionare su dove spostarli per liberare le vie del centro storico più pregiate dalla presenza delle auto in sosta, valutando anche la fattibilità di parcheggi sopraelevati o sotterranei “a silos”, questo può avvenire solo identificando aree adeguate, una ad esempio potrebbe essere il mercato ortofrutticolo (che comunque dovrà essere spostato in area più idonea a collegamenti con mezzi pesanti) che potrebbe diventare quindi un grande parcheggio atto ad accogliere nell’area perimetrale nord del centro storico sia residenti che visitatori.
Trasporto pubblico
Il trasporto pubblico locale (TPL) è organizzato con tre tipologie di linee:
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le linee Navette sono 3 (la 1B è stata soppressa sostituita parzialmente dalla 3) e hanno il compito di collegare la prima periferia con il centro storico,
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le linee Urbane sono 9 e percorrono tutto il centro urbano senza penetrare nel centro storico (a parte la n.2 e la 6) collegando i poli con il centro e con la stazione ferroviaria,
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le linee Suburbane sono 3 e collegano il punto bus con i comuni limitrofi.
E’ chiaro che l’obiettivo di riduzione dell’uso dell’auto privata deve inevitabilmente prevedere un potenziamento del TPL che non può essere solo riconfigurato con piccoli aggiustamenti.
La scelta dello spostamento del punto bus da piazza Saffi alla stazione ha reso più efficiente il collegamento suburbano con la stazione, ma ha indebolito l’uso del TPL urbano e nel centro storico.
La navetta 1A ha cadenza di circa 7 minuti ed assieme alla linea 6, 3 e alla 2 trasportano in centro storico circa 2000 utenti/giorno in giorni feriali. Si tratta di mezzi piccoli di cui riportiamo di seguito gli orari ed i tragitti.
Le linee Urbane sono 9 e collegano i poli urbani principali e le frazioni esterne con mezzi di lunghezza 8 e 12 metri e frequenze di circa 3 corsa all’ora. I capolinea sono ubicati entro 4.5 km dal centro urbano. Le linee da Pieveacquedotto, Carpinello e San Leonardo hanno frequenza di 1 corsa all’ora. Il numero di utenti che utilizzano questi mezzi sono circa 9.000 al giorno.
Le linee Suburbane sono 3 e provengono dai comuni di Castrocaro, Meldola/Predappio e Cesena. Hanno frequenze da 5 a 2 corse/ora e utilizzano mezzi di 12 metri.
Se si vuole aumentare l’uso di tali mezzi occorre quindi un aumento dell’investimento in TPL con rimodulazione del numero di corse e anche una riprogettazione delle linee urbane che dovranno prevedere anche la fermata in centro storico. Nel contempo la nostra Amministrazione presterà molta attenzione all’evoluzione tecnologica in questo settore, proponendosi alla sperimentazione di nuovi mezzi per il TPL senza conducente e a chiamata diretta, attingendo dai fondi UE per l’innovazione tecnologica.
Inoltre il report 2017 di Forlì Mobilità Integrata per lo sviluppo delle linee del forese, ha rilevato situazioni di disomogeneità del servizio per frazioni importanti come Carpena, Villafranca, Roncadello e Pievequinta, con poche corse rispetto al numero di persone residenti.
Il costo del TPL è per il comune circa 2 milioni di euro dei quali meno del 40% viene recuperato da abbonamenti e biglietteria.
La società di trasporti attualmente concessionaria di tale servizio cioè Start Romagna SpA non fornisce a nostro parere un servizio sufficiente: i mezzi sono obsoleti, inquinanti e addirittura in alcuni casi, pare, non correttamente revisionati e anche gli acquisti di mezzi fatti di recente hanno privilegiato inspiegabilmente motori a gasolio. Pur non detenendo il Comune di Forlì la maggioranza delle quote delle società partecipate che gestiscono i trasporti, sarà nostra cura sensibilizzare anche gli altri comuni ad operare un maggiore controllo e, nella successiva gara di affidamento, a porre regole più stringenti in tal senso, dando priorità a mezzi più sostenibili.
Per incentivare l’uso del mezzo pubblico si potrà sperimentare forme di TPL gratuito per specifici orari o linee, e forti sconti per gli abbonamenti annuali. Allo scopo di incentivare e promuovere l’uso del TPL da parte dei ragazzi prevediamo di offrire la gratuità delle corse del bus per tutti gli under 14. Riteniamo che questa fetta di popolazione non incida sugli introiti degli abbonamenti, molto spesso non usano i mezzi pubblici, in questo modo possiamo incentivare anche l’uso dei mezzi di trasporto pubblico da parte dei genitori o degli accompagnatori, diventando l’utilizzo più conveniente rispetto all’auto privata.
Inoltre sperimenteremo anche servizi a chiamata utilizzando i taxi.
Piste ciclabili e bike sharing
Abbiamo visto che le statistiche mostrano per Forlì una rete ciclabile molto ampia, ma in gran parte si tratta di piste ciclo-pedonali (quindi non vere piste ciclabili), progettate male, scollegate fra loro, mal tenute e pericolose.
La scelta di potenziare le piste ciclabili è strategica in quanto la maggior parte degli spostamenti in auto è sotto i 3 km, una distanza che è facilmente percorribile in bicicletta in dieci minuti.
Gli interventi necessari sono quelli di completamento dei collegamenti con i grandi poli presenti nel territorio come: il centro studi, il Pierantoni, il campus universitario, le aree artigianali e industriali.
Le piste presenti necessitano di lavori di messa in sicurezza riducendo dove possibile il contatto con il traffico a motore che dovrebbe sempre dare la precedenza dove possibile.
Tutte le criticità emerse nel PUMS del 2017 sia per l’incidentalità sia per la funzionalità del trasporto sostenibile, sono ancora presenti e quindi sarebbe già sufficiente se le soluzioni proposte nel piano fossero messe in pratica.
Negli ultimi mesi le vicine città di Bologna e Ravenna hanno adottato sistemi di bike sharing più pratici di quelli presenti a Forlì, basati sull’utilizzo di un’app per smartphone e con la possibilità di lasciare la bicicletta ovunque e non solo in specifiche “stazioni”. Considereremo quindi anche noi un aggiornamento del sistema della flotta ciclabile con l’estensione di centinaia di nuove biciclette che renderanno conveniente e comodo parcheggiare l’auto lontano dal centro e fare l’ultimo tratto con la bici in piste ciclabili belle e sicure. I nostri consiglieri comunali Benini e Vergini per dare il buon esempio hanno utilizzato il bike sharing per tutti i 5 anni del loro mandato ogni volta che si dovevano recare in centro o ai consigli comunali, sia d’estate che d’inverno senza eccezioni, per dimostrare con l’esempio personale che si tratta di una cosa veramente alla portata di tutti e per nulla scomoda.
Trasporto merci
Il trasporto delle merci segue purtroppo la tendenza nazionale che vede nel trasporto su gomma il principale mezzo. Il Comune di Forlì si è dotato di un centro logistico vicino al casello autostrada che aveva lo scopo di fermare le merci trasportate con il traffico pesante per poi metterle in automezzi leggeri con i quali entrare nel centro abitato (il famoso ultimo miglio). Di fatto però l’uso di grossi mezzi è continuato anche dentro al centro storico ad esempio per il rifornimento dei minimarket e soprattutto per il rifornimento del mercato ortofrutticolo che riceve tir ad orari notturni e che invece dovrebbe essere trasferito fuori dal centro urbano (ad esempio al sopra citato centro logistico).
Limitare l’ingresso dei mezzi pesanti e inquinanti in centro è quindi un indirizzo che ci si propone in questo programma. L’ingresso deve avvenire con mezzi piccoli e poco impattanti, preferibilmente privilegiando le piccole ditte locali. Ormai tutte le principali marche producono modelli a propulsione elettrica proprio per evitare i problemi di inquinamento delle città. Infine incentiveremo certamente l’uso del cargo bike per effettuare consegne di piccoli pacchi ad ogni ora.
Aeroporto
L’aeroporto Ridolfi merita un piccolo ragionamento a parte: dopo il fallimento SEAF e la vicenda a dir poco tragicomica di Halcombe, il nuovo gruppo di imprenditori locali interessati alla gestione che ha ottenuto la concessione dall’ENAC merita certamente l’attenzione dell’Amministrazione comunale, per la potenzialità di attività indotte che l’aeroporto può portare. Inoltre la presenza del Polo Tecnologico aeronautico e dell’Istituto Aeronautico può sicuramente giovarsi di un aeroporto funzionante. Quindi sarà sicuramente nostra cura fornire tutto l’aiuto necessario a chi si prenderà il rischio imprenditoriale di una tale impresa, ma il tutto a costo zero per le casse del comune, perchè troppi soldi sono stati già buttati dalle precedenti giunte e dalle loro scelte sbagliate.
Se però anche quest’ultima possibilità di rilancio della struttura andasse persa, come “piano B” riteniamo che la decisione sul destino e futuro uso del Ridolfi dovrà essere presa dopo una opportuna consultazione popolare tramite un vero processo partecipativo che coinvolga tutti i cittadini ed i portatori di interesse.
Sintesi finale delle nostre proposte
Riduzione e controllo del traffico, sicurezza stradale
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Realizzazione del Piano Urbano del Traffico previsto dal Codice della strada in tutte le sue componenti: generale, particolareggiata, esecutiva (l’ultimo piano risale al 2006/2007 e non è mai stato attuato), perché la pianificazione è fondamentale se vogliamo realmente risolvere i problemi in modo organico. Il piano dovrà prevedere una limitazione dell’ingresso dei mezzi pesanti e inquinanti in centro e nelle zone sensibili (scuole, ecc)
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Seguiremo l’iter di approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che ci permetterà di attingere ai fondi europei per innovare il sistema della mobilità cittadina, e faremo quei piani esecutivi che le passate amministrazioni non hanno mai presentato
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Attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati e ben illuminati, valuteremo progetti di illuminazione mirata per gli attraversamenti pedonali, attingendo da tutte le risorse disponibili in campo dell’innovazione
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Tolleranza zero sul “traffico selvaggio” nei dintorni delle scuole durante i momenti di entrata ed uscita (come da noi rilevato ad esempio alla Diego Fabbri) e sulla “sosta selvaggia” in piste ciclabili/marciapiedi e a chi parcheggia nelle piazzole per i diversamente abili (come l’ex Vice Sindaco del Pd Veronica Zanetti), intensificazione dei controlli contro questo malcostume
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Pianificare l’installazione di guard rail “salva motociclisti” (contro “l’effetto ghigliottina”) su tutte le strade comunali a rischio
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Azione di maggior controllo del traffico da parte della polizia municipale a scopo preventivo e campagne di sensibilizzazione “vigile amico” sull’attività dei vigili urbani
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Corsi per educazione stradale su strada
Parcheggi
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Razionalizzazione lasciando inalterato il numero totale per liberare le vie del centro storico più pregiate dalla presenza delle auto in sosta, valutando anche la fattibilità di parcheggi sopraelevati o sotterranei “a silos”
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Semplificazione delle tariffe parcheggi auto con tre ipotesi: sosta breve a pagamento, sosta breve con disco orario, sosta lunga gratuita (solo nella zona esterna al centro storico)
Trasporto pubblico
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Incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici mediante una campagna di sconti e periodi di gratuità del servizio (per linee e periodi particolari) e totale per gli under 14, aumentare la durata del biglietto base passando dall’attuale 60 minuti ad almeno 150 minuti
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Riprogettazione delle linee urbane che dovranno prevedere anche la fermata in centro storico
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Tariffe agevolate dei bus per categorie particolari, come i lavoratori nel centro storico o abbonamenti familiari
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Sperimentazione servizi di corse a chiamata per servizi scolastici o aree disagiate mediante l’uso collettivo di taxi o NCC
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Garantire il servizio di salita e discesa dagli autobus a favore dei diversamente abili con apposite pedane e realizzare un piano per la rimozione delle barriere architettoniche che contenga iniziative per facilitare la mobilità dei soggetti deboli nella città.
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Bus “parlanti” che avvisano alle fermate (avviso vocale interno ed esterno)
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Semafori “intelligenti” collegati a sistemi informatici su cellulare (app dedicate)
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Incremento della mobilità dolce, con mezzi non motorizzati o elettrici
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Implementare sistemi per smaterializzare la bigliettazione, per pagamenti bus, parcheggi, taxi collettivi, ecc.
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Corsie dedicate per i mezzi pubblici
Bicicletta
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forte investimento sull’ampliamento e collegamento della rete ciclabile, miglioramento della loro sicurezza e della attrattività
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Realizzazione di vere piste ciclabili protette nelle strade a maggiore velocità
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Sistema di bike sharing più pratico di quello attuale, basato sull’utilizzo di un’app per smartphone e con la possibilità di lasciare la bicicletta ovunque e non solo in specifiche “stazioni”
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Per rendere più “amichevole” la città alle bici, occorre prevedere la realizzazione di rastrelliere e posti bici coperti nei posti di lavoro, nei luoghi di aggregazione, nei poli scolastici ecc. anche con l’introduzione nel Regolamento Edilizio Comunale di disposizioni atte a prevedere spazi riservati alla sosta delle biciclette
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campagne di informazione rivolte alla cittadinanza per l’uso sicuro della bicicletta; obiettivo: fare di Forlì la prima città italiana per l’uso delle due ruote
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Prevedere all’interno del Piano del Traffico anche un piano particolareggiato dedicato alla bicicletta (“biciplan”)
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Sperimentazione servizio cargo bike per effettuare consegne di piccoli pacchi in centro
Altro
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Aeroporto: ok alla nuova “cordata”, ma a costo zero per le casse del Comune. Come piano B nel caso in cui i privati non riescano a far ripartire lo scalo riteniamo che la decisione sul destino del Ridolfi debba essere presa dopo una opportuna consultazione popolare tramite un vero processo partecipativo
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Maggior diffusione dei punti di car sharing e maggior promozione del loro utilizzo
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Sperimentazione di nastri trasportatori per collegare i parcheggi gratuiti a corona con la zona più centrale della città. Es. dal parcheggio dell’argine collegamento con San Domenico
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Ripristino del collegamento dell’Ospedale Pierantoni con il parcheggio tramite nastro trasportatore (o ripristino del servizio navetta, valutando anche soluzioni innovative come veicoli senza conducente)
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Potenziamento della rete di colonnine ricarica auto e moto elettriche
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rimozione del pass ZTL a prezzo agevolato riservato alle cariche politiche, perchè il buon esempio deve partire dal vertice
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Iniziative per agevolare la mobilità delle utenze deboli, ad esempio uno dei nostri risultati nel mandato precedente è stata l’approvazione, a seguito di nostra mozione, di un pass per le neo-mamme in stato di gravidanza, che permette loro di parcheggiare gratuitamente per un anno in tutte le strisce blu del comune