Programma Lavoro 2019

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Nel sistema economico attuale, dominato dalla globalizzazione, dove le dinamiche occupazionali seguono ormai complessi processi mondiali, voler declinare il tema lavoro in un programma comunale, secondo noi, vuol dire soprattutto incidere sull’etica del lavoro stesso, intesa come tutela dei valori ambientali, sociali, della sicurezza dell’individuo e sulle pari opportunità. In campo l’amministrazione deve schierare una serie di agevolazioni per le imprese che consenta di lavorare senza inutili impedimenti burocratici e con sgravi fiscali proporzionati alla virtuosità. Inoltre, deve dare attuazione alle misure necessarie per realizzare a pieno le pari opportunità in senso meritocratico, per sbloccare finalmente l’ascensore sociale che, fermo da troppi decenni, è una delle cause che impedisce lo sviluppo del Paese.

Le proposte che faremo saranno quindi improntate soprattutto alla valorizzazione di comportamenti e percorsi produttivi virtuosi, tenendo ben in considerazione le caratteristiche dell’economia forlivese, composta in prevalenza di piccole e medie imprese. Fra le eccellenze di Forlì vi sono la nautica, la meccanica, il mobile imbottito, la chimica, la distribuzione e le società di servizi, che hanno un indotto composto da tantissime aziende “di filiera”. Questo è un aspetto molto importante perché molti grandi committenti sono qui proprio per la filiera, che va salvaguardata e sostenuta, perché rende attrattivo il territorio.

Territorio inteso come area vasta, quindi cercare intese e coordinamento con tutte le realtà produttive di quella che era una volta la provincia forlivese compreso tutti quei territori che si possono interfacciare e fare sistema. La crisi ha inciso profondamente su diversi comparti produttivi pertanto per risollevarsi e per investire in nuove produzioni o servizi abbiamo bisogno di coinvolgere non solo il comune ma tutto il territorio, e magari riuscire a fare il miracolo di parlare senza pregiudizi con le altre realtà romagnole. Noi lo possiamo fare perché non facciamo parte della rete di interessi dei partiti che hanno governato finora. Dobbiamo poter dare a Forlì una dimensione più grande in modo da poter mettere a sistema investimenti più grandi. Quindi basta campanili voluti dai partiti i quali hanno dato ad ognuno il suo osso da spolpare, diviso la Romagna in tanti piccoli feudi.

Con i mezzi di controllo a disposizione dell’Amministrazione comunale, si dovranno tutelare le imprese che rispettano protocolli virtuosi e nel contempo punire e disincentivare le concorrenze sleali (tipico l’esempio della imprenditoria cinese nel mobile imbottito che, sfruttando un sistema senza regole e controlli, ha velocemente distrutto un tessuto di piccole imprese forlivesi sotto lo sguardo colpevole di amministratori e sindacati).

Altro aspetto da considerare è la necessità di sviluppare quegli ambiti economici e lavorativi del territorio che finora sono stati trascurati, come il turismo e l’agricoltura: la valorizzazione dell’ambiente e delle offerte culturali è infatti fondamentale per aumentare l’attrattività turistica e creare nuovi mercati lavorativi. Nel comparto del commercio si è poi assistito, in questi ultimi anni, ad una crescita imponente della grande e media distribuzione, senza tenere nella dovuta considerazione le conseguenze negative sulla piccola distribuzione.

Questo processo fa parte di un trend nazionale il cui reale vantaggio per il territorio è sicuramente discutibile: si consideri che negli ipermercati e grandi centri commerciali sono presenti in gran parte marche multinazionali straniere che producono in paesi del terzo mondo, vendono in Italia, pagano le tasse in paradisi fiscali e portano i ricavi all’estero; questa situazione, pur consentendo prezzi molto convenienti, non arricchisce affatto il nostro territorio, che anzi subisce processi di impoverimento economico, occupazionale e di “svuotamento” delle offerte nei centri storici, con tutte le conseguenze.

Le nostre proposte sono:

  • Potenziamento dell’assessorato per le politiche del lavoro e occupazione: realizzazione di un tavolo permanente di confronto, presenti l’Assessore, un ricercatore universitario, un europrogettista, un esperto di diritto del lavoro, le associazioni di categoria. Il tavolo si occuperà di programmazione (Piano strategico per la Romagna), di crisi aziendali, di ricerca finanziamenti, di promozione, e periodicamente ospiterà gli assessori e i tecnici degli altri Comuni del territorio. Sarà un tavolo trasparente, etico e partecipato.

  • Sviluppare proposte di fiscalità ridotta per le imprese che seguono protocolli ambientali virtuosi e, contemporaneamente, di lotta alle produzioni senza regole, e per le attività con alti effetti occupazionali sulle filiere produttive.

  • Redazione di un codice etico del lavoro che contempli il contrasto del caporalato.

  • Semplificazione della burocrazia con eliminazione di quella inutile in tutti i regolamenti comunali e, per velocizzare le pratiche, una accelerazione sull’attuazione della digitalizzazione secondo quanto specificato nel Codice Amministrativo Digitale (CAD), questi aspetti saranno seguiti da un apposito gruppo di lavoro comunale che studierà e monitorerà tutti i progressi e che affiancherà gli utenti nel percorso autorizzativo.

  • Promozione di prodotti, servizi e risorse del comprensorio forlivese, in particolare delle produzioni con caratteristiche etiche del lavoro conformi ai protocolli stabiliti dall’amministrazione. Visto dal punto di vista ambientale, vedi il nostro programma Ambiente, promozione delle attività che commercializzano l’impronta ambientale di prodotto, un metodo che si basa sull’analisi del ciclo di vita e che consente di definire gli impatti ambientali di un prodotto attraverso degli specifici indicatori, quali ad esempio le emissioni di gas serra, il consumo idrico e il consumo di risorse. Si valuterà la possibilità di attivare un marchio di qualità.

  • Stesura di un piano strutturato di commercio ambulante e di vicinato come sistemi integrati nell’ambiente urbano. Valutare l’istituzione di una società a maggioranza pubblica, per la valorizzazione e l’efficientamento nella gestione dei mercati, coinvolgendo tutti gli attori (associazioni, ambulanti, ecc).

  • Valutare l’introduzione di una “economy card” sul modello di quella in vigore a San Marino dove ogni acquisto si traduce in un accumulo di punti proporzionale al valore della spesa, con i quali sarà possibile fare acquisti all’interno degli esercizi commerciali, ricreativi, sportivi culturali, ecc. aderenti nel territorio forlivese.

  • Un’altra forma simile di intervento che il comune può mettere in atto per incrementare in tempi brevi il lavoro locale è quello di istituire anche a Forlì una moneta complementare comunale. Si tratta di un sistema di “buoni sconto” che affianca la moneta legale, e si esplicita nello sconto che viene fatto su un bene o su un servizio, spendibile all’interno di un circuito strettamente locale, permettendo quindi l’incremento degli scambi e la valorizzazione dei prodotti locali. La moneta complementare non può essere accumulata, né essere convertita in euro, ma può servire per calmierare i prezzi di beni e servizi. Il principio cardine è promuovere gli acquisti nel circuito locale, dai generi alimentari, ai servizi sociali, assistenziali, al teatro, alla palestra, piscina, biglietti dell’autobus, ecc. Ma anche le parcelle di professionisti, le tasse comunali, ristoranti, aziende locali, e tutta la fetta di economia che abbia una dimensione locale.

  • Sviluppo dell’economia circolare. Ora che il Comune è diventato titolare della raccolta dei rifiuti, si devono trasformare i centri di raccolta di oggetti vecchi ma funzionanti, anche con piccole manutenzioni, in Centri del Riuso. Come previsto anche nel programma Ambiente, i Centri per il Riuso hanno come missione ridare nuova vita all’oggetto, attivando la filiera del piccolo artigiano manutentore e riparatore, diventando così un’occasione di lavoro ed apprendistato.

  • Incentivi economici per l’avvio di imprenditoria giovanile, stipulando con l’università e i centri di ricerca di associazioni, confederazioni ed operatori economici protocolli e/o impegni vincolanti per attivare collaborazioni di ricerca su nuove opportunità di lavoro e occupazione, in modo da indirizzare soprattutto i giovani verso una formazione professionale mirata alle esigenze del futuro. Verificare insieme alle associazioni di categoria le esperienze di coworking e mettere a disposizione postazioni di lavoro in stabili di proprietà comunale. Percorsi di partenariato con scuole e Università per l’alternanza scuola/lavoro nel turismo, nel welfare, nella comunicazione ecc.

  • Promozione turistica con la valorizzazione dei beni culturali forlivesi in primo luogo l’apertura della rocca di ravaldino e dei musei chiusi. Inoltre anche la pubblicizzazione del calendario coordinato degli eventi cittadini con quelli dei comuni vicini e maggior collegamento fra le iniziative del San Domenico e la realtà territoriale locale.

  • Attivazione di un ufficio per l’occupazione per le persone che accedono al reddito di cittadinanza e che devono essere impegnate in 8 ore settimanali in lavori socialmente utili, questo ufficio sarà attentamente monitorato dall’assessorato per le politiche del lavoro e occupazione.

  • Applicazione del “baratto amministrativo” tramite un apposito regolamento, per consentire di pagare le tasse comunali, a chi non se lo può permettere, con lavori socialmente utili.

  • Realizzare, in collaborazione con scuole e Università, associazioni, confederazioni di categoria, progetti che facciano incontrare gli artigiani tradizionali con le nuove tecnologie, ed attivare corsi di formazione per la trasformazione digitale per i nuovi lavori, per orientamento nelle scuole di secondo grado, per l’euro progettazione

  • Incentivare l’imprenditoria e l’occupazione femminile, per farlo servono servizi anche innovativi come ad esempio gli “asili aziendali” semplificandone l’iter autorizzativo; inoltre proporre progetti pilota ad esempio per i dipendenti dell’amministrazione comunale o dell’ospedale.

  • Lotta alla concorrenza sleale e all’abusivismo, studiando anche strade alternative come accordi speciali tra associazioni di categoria, Comune e Agenzia delle Entrate, già realtà in vari Comuni, ove sia possibile inoltrare segnalazioni di potenziali irregolarità, i cui proventi da sanzioni possano essere introitati in parte dal Comune per essere reinvestiti nello sviluppo economico

  • Intercettare come Amministrazione i fondi Europei che possono finanziare le proposte sopra riportate con un ufficio efficiente assumendo e formando il personale. Il Comune deve anche intervenire sulle scelte politiche di investimento e segnalare quelle che sono le priorità per il proprio territorio

  • Dobbiamo stimolare l’uso del telelavoro e applicarlo dove possibile negli uffici comunali: più efficienza, meno traffico, meno auto nelle strade, migliore gestione familiare, ecc.

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