Programma Ambiente 2019


clicca qui per vedere tutti i nostri comunicati stampa sul tema Ambiente

< Torna all’indice del programma

L’Ambiente è il luogo in cui viviamo, mangiamo e lavoriamo, ed è anche una delle “stelle” del nostro Movimento, da qui l’enorme importanza di questo capitolo del nostro programma. Riteniamo sia necessario portare la questione ecologica al centro della politica comunale e per farlo c’è bisogno di un maggior coinvolgimento della cittadinanza per creare una reale consapevolezza dei problemi ambientali e delle soluzioni adatte per risolverli.

Rifiuti

In linea con le linee europee della gestione dei rifiuti è necessario anche nel forlivese favorire e sviluppare pratiche di economia circolare in modo che i rifiuti di qualcuno diventino le risorse di qualcun altro (in opposizione all’attuale economia lineare: estrai-produci-usa-getta). Unica via per garantire una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotti riciclati e una drastica riduzione dei rifiuti smaltiti in discariche ed inceneritori.

La raccolta porta a porta spinta è l’unico sistema che riesce a garantire una raccolta differenziata vera e controllata, un riciclo dei materiali raccolti fino al 95%, il loro riuso da parte delle aziende e una reale riduzione dei rifiuti.

E’ molto importante che la legislazione nazionale orienti le aziende a sviluppare pratiche di riduzione “a monte” dei rifiuti (sfridi e soprattutto imballaggi). Nel frattempo, quello che può fare un Comune è informare e coinvolgere la cittadinanza nei processi decisionali per sviluppare una vera consapevolezza del perché è necessaria e ormai inderogabile una corretta gestione dei rifiuti.

Inceneritori

Un’amministrazione 5 Stelle mirerà nel medio-lungo periodo a fare a meno degli inceneritori, che dovranno essere sostituiti con una impiantistica innovativa: le “fabbriche dei materiali” che, in linea con la strategia “Rifiuti Zero”, prevedono una ulteriore lavorazione del residuo indifferenziato per ricavarne altri materiali utilizzabili, senza però impiegare alcun tipo di combustione.

Nel 2020 chiuderà il vecchio inceneritore dei rifiuti urbani di Ravenna, l’amministrazione 5 Stelle del Comune di Forlì si batterà fin dal suo insediamento per evitare che quei rifiuti vengano portati all’inceneritore di Forlì.

Istituiremo inoltre dei controlli sul trasporto rifiuti urbani e speciali verso gli inceneritori previa specifica formazione della polizia municipale, a seguito dell’indispensabile aumento dell’organico.

Società comunale per la raccolta rifiuti (Alea Ambiente)

Siamo favorevoli all’idea che sta alla base del progetto di Alea, società “in house” per la raccolta dei rifiuti che, riportando la raccolta sotto il controllo diretto dei 13 Comuni aderenti, permette finalmente la separazione della raccolta dei rifiuti (ora gestita da Alea) dallo smaltimento degli stessi, affidato in parte al mercato in parte regolamentato da ATERSIR, in modo tale da eliminare lo storico conflitto di interessi del precedente gestore Hera che si occupava di entrambi. Il modello di raccolta domiciliare adottato da Alea, basato sulla decennale esperienza di “Contarina” è riconosciuto a livello europeo ed è l’unico che può garantire il raggiungimento del massimo grado di differenziazione dei rifiuti ma soprattutto della riduzione del rifiuto non riciclabile, azione indispensabile per “affamare” gli inceneritori e non riempire le discariche.

Un’amministrazione 5 Stelle si impegnerà al massimo per correggere le eventuali inefficienze di Alea venendo incontro alle esigenze dei cittadini e garantendo la massima qualità del servizio di Alea oltre ad un reale risparmio in bolletta ai cittadini che faranno correttamente la raccolta differenziata, come succede nel trevisano dove questo modello esiste ormai da anni con grande soddisfazione degli utenti. Ci impegniamo inoltre a mantenere Alea al 100% pubblica, senza consentirle l’ingresso di capitali privati, per evitare una “Hera-bis”.

Perseguiremo i seguenti obiettivi tramite Alea o ad essa correlati:

  • la massima trasparenza sul funzionamento dell’azienda e sulle tariffe che dovranno garantire mediamente un risparmio rispetto al precedente gestore;

  • una maggiore informazione e coinvolgimento attivo dei cittadini e delle aziende sui motivi per cui è importante differenziare e sui vantaggi che tutti ne trarranno; incontri formativi nelle scuole (con laboratori divertenti e coinvolgenti), tenuti personale esperto volontario con il contributo delle associazioni di categoria;

  • istituire un centro di ascolto al quale si possano inviare foto o richieste anche per via informatica, per ottenere risposte e spiegazioni;

  • parallelamente ad Alea, in linea con la strategia “rifiuti zero”, dovranno essere creati dei centri di riciclo e del riuso sul territorio comunale; Si incentiverà inoltre il mercato della riparazione da affiancare al mercato dell’antiquariato o dell’usato;

  • incentivare aziende specializzate nel recupero dei rifiuti differenziati in modo da creare un tessuto fertile per la crescita di un distretto del riciclo, che sarà “alimentato” dal materiale raccolto da Alea generando quindi un importante indotto nel tessuto economico locale;

  • sviluppare un’analisi sulla quantità e qualità dei rifiuti assimilati generati dalle imprese che produce considerevoli scarti di materiale e conseguenti soluzioni. L’assimilazione generalizzata è servita in passato solo per favorire economicamente i gestori della raccolta integrata e ha posto la nostra Regione al vertice (negativo) della classifica dei rifiuti urbani prodotti pro-capite con circa 300 Kg all’anno a testa per ogni abitante, ben oltre le medie nazionali ed europee. Una tendenza che dovrà per forza cambiare;

  • adottare politiche locali che indirizzino verso un minore utilizzo di beni, prodotti di consumo, e imballaggi usa e getta, anche tramite appositi regolamenti comunali che vietino l’uso in tutte le manifestazioni pubbliche di stoviglie e contenitori “a perdere”, sostituendoli con stoviglie compostabili o lavabili, e agevolando contemporaneamente il “vuoto a rendere”;

  • promuovere la riduzione dei rifiuti anche attraverso una massiccia promozione di prodotti alla spina;

  • incentivare il compostaggio domestico e di comunità attraverso la creazione di “compostiere di comunità” negli orti sociali e di quartiere, la condivisione di attrezzature e la creazione di comunità di cittadini attivi con l’obiettivo di ridurre i quantitativi di rifiuti verdi (sfalci e potature) e di rifiuti organici di origine domestica;

  • promozione delle attività che commercializzano o si avvalgono del marchio PEF (Product Environmental Footprint, in italiano “impronta ambientale di prodotto”, un metodo che si basa sull’analisi del ciclo di vita e che consente di definire gli impatti ambientali di un prodotto attraverso degli specifici indicatori, quali ad esempio le emissioni di gas serra, il consumo idrico e il consumo di risorse). Il fine è di lanciare una tendenza ecologica alla commercializzazione dei prodotti che utilizzano questo marchio, ad esempio promuovendolo presso fiere, sagre, manifestazioni sportive o altri eventi, oppure creando un mercato specifico per essi.

Qualità dell’aria

L’amministrazione 5 stelle si doterà di stazioni di rilevamento degli inquinanti aerei molto più capillari sul territorio forlivese (al momento sono solo 3, di cui una di proprietà Hera).

Si propone di costruire anche a Forlì una rete indipendente di centraline low cost per il monitoraggio della qualità dell’aria, sulla base dell’esperienza del progetto “che aria tira” di Cittadinanza Attiva e di Citizen Science, dove i cittadini, le associazioni/organizzazioni o altre istituzioni possono costruirsi una propria centralina di monitoraggio ambientale e condividere i dati online su una piattaforma web di libero accesso.

E’ necessaria inoltre una mappatura delle industrie insalubri di “classe prima” per valutare la ricaduta degli inquinanti a tutela della salute pubblica.

Saranno inoltre rispettate le ordinanze europee in merito al riscaldamento civile e trasporti.

Acqua pubblica

È necessario investire sul servizio idrico integrato di natura pubblica applicando la volontà popolare espressa nel referendum del 2011, con particolare riferimento alla ristrutturazione della rete idrica, garantendo la qualità dell’acqua, le esigenze e la salute di ogni cittadino, anche attraverso la costituzione di società di servizi a livello locale per la gestione pubblica dell’acqua. L’obiettivo è di sensibilizzare le altre amministrazioni comunali affinché si avvii questo percorso: in una prima fase si impegni Romagna Acque ad acquisire da Hera il ramo d’azienda del servizio idrico (attualmente Romagna Acque è solo “fornitore” ed Hera è il “gestore”). In un secondo tempo si potrebbe ragionare su come trasformare Romagna Acque in una società di diritto pubblico (ad es: un consorzio). Il Comune di Forlì potrebbe tracciare il sentiero da seguire commissionando, come è successo a Torino, uno studio per verificare la fattibilità di questa trasformazione e la sua convenienza.

Intendiamo inoltre restituire ai cittadini una rete di infrastrutture idriche degne di questo nome, sollecitando il gestore a rinnovare la rete idrica dove serve, bonificando le tubazioni dalla presenza di amianto e piombo, portando le perdite al minimo in modo da garantire acqua pulita e di qualità.

Molti cittadini hanno dubbi sulla qualità dell’acqua e per questa ragione ricorrono all’acquisto di acqua in bottiglia aggravando la problematica dell’inquinamento, intendiamo quindi sensibilizzare gli enti deputati ad istituire un punto di raccolta e analisi nel quale i cittadini possano liberamente far verificare “l’acqua di casa”, si valuterà inoltre la possibilità di effettuare un monitoraggio e una certificazione della qualità dell’acqua in vari punti della rete idrica comunale rendendo pubbliche (in formato digitale) le analisi puntuali effettuate.

Per incentivare il consumo di acqua non confezionata si provvederà all’installazione su tutto il territorio di fontanelle dell’acqua gratuite e di alta qualità.

Saranno promosse e premiate forme di risparmio d’acqua nell’uso pubblico e nell’edilizia privata, ad esempio impiegando acqua di recupero (es: acqua piovana) per la pulizia delle strade, irrigazione, scarichi wc, ecc.

Verde pubblico

Mantenere un verde pubblico adeguato e curato è necessario e importante oltre che per il decoro della città anche per creare un ambiente di vita più sano e naturale. Inoltre le piante hanno anche la funzione di mantenere le temperature accettabili durante i periodi più caldi e di trattenere le polveri.

La gestione del verde pubblico dell’amministrazione uscente è stata molto carente in particolare riguardo allo sfalcio di aree verdi, parchi, giardini, aiuole e banchine stradali. Tra le cause principali di questa situazione, sulle quali è possibile intervenire, si individuano principalmente tre aspetti:

  1. il rapporto con la ditta affidataria del servizio e l’amministrazione comunale, che non è stata in grado di verificare puntualmente ed efficacemente la qualità del servizio prestato dalla ditta incaricata nel corso della stagione vegetativa;

  2. la quantità di risorse destinata dal Comune alla gestione del verde, non più sufficiente a coprire un adeguato numero di tagli. Vi è la necessità di compiere sfalci con maggiore frequenza, tenendo conto anche dei particolari cambiamenti stagionali;

  3. il numero e la dimensione sempre maggiore di aree da sfalciare, determinato dal ritorno delle superfici collegate alle nuove realizzazioni edilizie di immobili e condomini. Queste aree si aggiungono a quelle già in carico al Comune una volta terminata la gestione da parte dei soggetti privati che si sono occupati delle costruzioni (500.000 mq. circa quelli degli ultimi anni).

Le nostre proposte di miglioramento:

  • realizzare il piano del verde, documento di progettazione e gestione del verde urbano a medio-lungo termine che tenga conto di criteri di natura storica, sociale, agronomica e delle emergenze. Sollecitare gli enti preposti alla realizzazione di un nuovo piano di rimboschimento, fermo da decenni;

  • aumentare sia il budget dedicato al verde pubblico, che le professionalità all’interno dell’ufficio del verde pubblico;

  • nel caso in cui sia necessario prevedere degli abbattimenti di alberature, la decisione dovrà sempre essere preceduta da un’attenta analisi costi/benefici, che tenga in considerazione in prima battuta gli impatti ambientali e solo successivamente gli aspetti economici;

  • suddividere l’appalto verde pubblico in più lotti (almeno 5 o 6) così da rendere più efficiente il servizio anche favorendo le piccole aziende locali rispetto a quelle più grandi. Aumentare le penali in caso di inadempienze e aumentare i controlli da parte del Comune fino ad arrivare, se necessario, al recesso in caso di gravi disservizi;

  • valutare l’utilizzo di una piccola squadra comunale di giardinieri/cantonieri per sopperire alle eventuali emergenze;

  • applicare con apposito regolamento il “baratto amministrativo” per permettere a cittadini in difficoltà economiche di pagare le imposte comunali svolgendo lavori socialmente utili anche nell’ambito del verde pubblico;

  • valutare anche la possibilità di coinvolgere richiedenti asilo volontari o ex detenuti in regime di semilibertà come progetto di reinserimento nella società;

  • attivare in tal senso anche patti di collaborazione volontaria con i cittadini come previsti dal Regolamento dei beni comuni;

  • impiegare maggiormente la “legge di orientamento” per permettere accordi con agricoltori per sfalcio verde e sgombero neve;

  • massima attenzione alla corretta applicazione dei divieti sull’utilizzo di pesticidi e promozione di forme alternative di “lotta biologica”;

  • garantire una migliore pulizia delle aree verdi ed una corretta manutenzione dei giochi per bambini all’interno di tali aree, per incentivare alla frequentazione delle stesse da parte di tutti i cittadini;

  • incentivare il verde urbano privato favorendo la conoscenza della possibilità di trasformazione dei lastrici solari in giardini pensili con l’applicazione della legislazione vigente (legge 10/2013 e legge 17/2017 detrazioni per condomini).

Agricoltura

L’agricoltura è un argomento di competenza nazionale e regionale. L’amministrazione 5 Stelle si farà promotrice ad ogni livello ed ad ogni ambito per uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, per una agricoltura biologica/biodinamica e per consumi alimentari a Km Zero o di prossimità. Tali principi saranno favoriti in tutti gli ambiti pubblici con particolare riferimento alle mense scolastiche, alle manifestazioni, alle sagre, alle feste. Si promuoverà lo sviluppo di un “mercato del contadino” a Km Zero che preveda l’uso di imballaggi riutilizzabili sia per il trasporto che per la vendita.

Doteremo il Comune di Forlì della certificazione “OGM Free” e promuoveremo un progressivo abbandono di ogni tipo di inquinante utilizzato nelle colture agricole.

Favoriremo l’attivazione di tavoli di coordinamento sul tema agricoltura con altri enti quali Arpae e Ausl, associazioni di categoria e ordini professionali.

Piano energetico

Il risparmio energetico è certamente uno degli obiettivi principali che il Movimento 5 Stelle si prefigge, anche quando si parla di politiche locali. Dal Piano Energetico Comunale emergono pochi dati (risalenti al 2004). E’ nostra intenzione elaborare un nuovo piano, individuando le scelte strategiche dei prossimi 10 anni per ridurre l’impatto ambientale, promuovendo l’uso razionale delle risorse, per diffondere una coscienza responsabile nell’utilizzo di tutte le forme di energia e tendere il più possibile a uno sviluppo sostenibile.

Attingendo a bandi europei o facendo uso di Energy Service Company (ESCO), potranno essere previsti i seguenti incentivi:

  • alle costruzioni ad alta efficienza energetica;

  • all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (si potrà studiare una proposta di finanziamento collettivo per la realizzazione di impianti fotovoltaici o microeolico);

  • a forme di gestione collettiva degli impianti termici;

  • a nuove tecnologie di illuminazione pubblica (lampioni stradali, cimiteriali, ecc) come l’utilizzo di lampadine a led (che, oltre ad essere economiche, generano un fascio luminoso facilmente direzionabile consentendo di illuminare le aree desiderate senza dispersioni) e l’impiego di sensori di attivazione al passaggio per le zone scarsamente frequentate.

Inoltre ci proponiamo di:

  • dotare le case popolari, le scuole e tutti gli edifici di proprietà comunale di tecnologie per il risparmio energetico e per la produzione di energie rinnovabili (valutando anche l’uso dei BOC “Buoni Ordinari Comunali”), con obiettivo di ridurre almeno del 50% l’energia consumata dagli edifici;

  • i regolamenti edilizi dovranno prevedere procedure semplici per le autorizzazioni all’installazione di pannelli fotovoltaici e impianti di micro-eolico;

  • pur essendo favorevoli in linea di principio alla collettivizzazione degli impianti di riscaldamento, siamo contrari al teleriscaldamento se questo verrà alimentato dall’inceneritore in quanto impegna il comune a mantenere in funzione un impianto che, secondo il Movimento 5 Stelle, dovrà essere chiuso quanto prima;

  • valutare la possibilità di alienare o dismettere l’impianto solare termodinamico di Villa Selva: riteniamo che, seppur interessante dal punto di vista scientifico, si sia trattato di uno sperpero di denaro pubblico. Il “campo solare” non è in grado di autosostenersi ed il piano economico era probabilmente sbagliato, un tale impianto forse avrebbe avuto senso in territori più soleggiati come la Sicilia, ma a Forlì grava solo sulle spalle dei contribuenti;

  • seria e severa valutazione di ogni eventuale ampliamento di impianti di combustione della biomassa per evitarne abusi: riteniamo sensati solo impianti di piccole dimensioni realmente utilizzati solo per il fabbisogno delle singole aziende, e in ogni caso la concessione di nuovi impianti dovrà essere condizionata ad un reale vantaggio per la comunità. Saremo contrari all’installazione di centrali di grosse dimensioni perché oltre ad essere inquinanti, non sono convenienti dal punto di vista energetico, è difficile controllare la provenienza e la qualità del combustibile, che non è a Km0 e il cui trasporto all’impianto genera ulteriore inquinamento e deterioramento delle strade.

Amianto

È necessaria una mappatura capillare di tutte le strutture pubbliche a rischio amianto partendo dalle scuole, al fine di intervenire per la rimozione e lo smaltimento dei materiali pericolosi contenenti amianto. Si valuteranno inoltre mappature aeree del territorio comunale mediante droni per una rilevazione capillare di tutti gli edifici a rischio, anche privati.

Cercheremo finanziamenti per la rimozione delle coperture in materiale contenente amianto rilevate, anche tramite l’uso di Fondi Strutturali e d’Investimento Europei.

Faremo un maggiore utilizzo dello strumento dell’ordinanza sindacale contingibile ed urgente nei casi più gravi in cui si ravvisi un concreto pericolo per l’incolumità pubblica.

Promuoveremo un’adeguata e corretta informazione sui pericoli e rischi per la salute connessi all’amianto e sulle modalità operative per la rimozione o messa in sicurezza secondo le normative vigenti. Avendo cura di segnalare ai cittadini eventuali agevolazioni e/o esenzioni tributarie, al fine di ridurre le spese a carico dei cittadini per le suddette opere di bonifica.

Inquinamento acustico

Viste le numerose segnalazioni pervenute dai cittadini è necessario un aggiornamento del piano di risanamento acustico di competenza comunale. Serve inoltre una maggior sensibilizzazione per quelli di competenza di altri enti (come la tangenziale, di competenza Anas) richiedendo eventuali nuove barriere per limitare i disagi segnalati dai cittadini dei vari quartieri. Si valuterà la possibilità di ricorrere a sponsorizzazioni private o collaborazioni con cittadini per dare anche un profilo artistico alle barriere acustiche in modo che siano più gradevoli alla vista.

< Torna all’indice del programma

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.