ASP Oasi, esposto M5S a Procura e Corte dei Conti: “Non si estingua l’Ente prima dell’azione di responsabilità!”

foto oasiIl MoVimento 5 Stelle Forlì ha depositato alla Procura della Repubblica di Forlì ed alla Corte dei Conti di Bologna un esposto relativo alla vicenda ASP Oasi di Forlì.

L’Azienda pubblica di Servizi alla Persona, nata a suo tempo dalla fusione fra l’asilo Santarelli e l’ex Ente Orfanotrofi, avrebbe i giorni contati; il Comune di Forlì (socio al 92%) aveva infatti deliberato (con il voto compatto di tutti i consiglieri PD) la sua futura “estinzione” già nel settembre 2014, provvedimento che sarà messo in atto non appena la Regione concederà il definitivo via libera.

L’ASP, nata già con un debito di 1,5 milioni di euro accumulato dall’ex Ente Orfanatrofi, ha continuato ad accumulare perdite arrivando alla somma censita a settembre 2014 pari a 2,3 milioni di euro. La prevista estinzione comporta la devoluzione al Comune di un enorme patrimonio immobiliare, valutato da una recente perizia in quasi 18,5 milioni di euro, che comprende vari immobili, terreni e case frutto di lasciti testamentari di privati cittadini all’Ente Orfanotrofi e quindi vincolati a funzioni rigorosamente educative e sociali; un patrimonio di grande valore che comprende edifici storici molto importanti della città: l’ex collegio Tartagni di viale Gramsci (ora sede di Villa Igea), una parte di palazzo Morattini in via Maroncelli, l’asilo Santarelli (che il famoso archeologo forlivese Antonio Santarelli aveva nominato suo “erede universale” dopo la morte del fratello Apelle) di via Caterina Sforza.

Proprio per accertare che negli scorsi anni non siano state commesse irregolarità, il MoVimento 5 Stelle Forlì ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica ed ha chiesto alla Corte dei Conti di verificare la congruità delle operazioni di gestione economica; quello che si chiede, in particolare, è di accertare la correttezza di alcune vendite che appaiono anomale: sotto la lente dei magistrati è stata posta la vendita dei poderi “Serra” e “Quartiere” (circa 10 ettari in totale, valutati circa 400.000 euro da una recente perizia), che nel 2007 furono oggetto di un contratto di vendita preliminare a SAPRO Spa (la “società pubblica per l’urbanizzazione delle aree industriali” con soci di maggioranza i Comuni di Forlì e Cesena, fallita nel 2010) per un valore finale di 1.950.000 euro… quasi 5 volte il prezzo reale di mercato!

esposto asp oasiIl deposito cauzionale versato a suo tempo da SAPRO, pari a 1.100.000 euro, fu incassato e speso dall’ASP per le sue attività; purtroppo però, non essendo andata a buon fine la vendita, una sentenza del tribunale di Forlì dell’anno scorso ha stabilito che l’ASP dovrà restituire tutta la cauzione al curatore fallimentare di SAPRO; nel frattempo, giusto pochi giorni fa, 22 politici e amministratori sono stati rinviati a giudizio per il crack di SAPRO (di oltre 100 milioni) con accuse gravissime di bancarotta fraudolenta documentale per dissipazione e distrazione, ricorso abusivo al credito e bancarotta semplice.

La gestione degli amministratori dell’ASP Oasi in carica negli anni 2007-2009 (di appartenenza o vicinanza al PD, come ad esempio Viviana Neri e Annalisa Chiodoni), oltre che più volte criticata in Consiglio Comunale dal Movimento 5 Stelle di Forlì, è stata stigmatizzata anche dall’attuale CdA dell’Azienda stessa, che ha formalmente richiesto all’assemblea dei soci un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori; a parere dello stesso Nicola Mangione, presidente del CdA, l’aver siglato il contratto con SAPRO potrebbe addirittura configurarsi come un possibile danno erariale.

Dopo molti rinvii l’assemblea del soci, probabilmente anche a seguito del “pressing” 5 Stelle, ha deliberato di procedere con l’azione responsabilità che potrebbe sfociare in una richiesta di risarcimento danni.

I pentastellati, dopo aver affidato il caso alla Magistratura ed alla Corte dei Conti, evidenziano però il pericolo reale che l’imminente estinzione possa rivelarsi come il colpo di spugna che grazierebbe gli eventuali colpevoli; l’auspicio è quindi che la Regione rinvii la decisione fin quando non si saranno chiarite le eventuali responsabilità!

Il M5S denuncia inoltre la responsabilità politica della giunta Drei che, nonostante fossero state messe in evidenza già da mesi numerose anomalie, avrebbe palesemente ignorato e “rimpallato a più riprese tra Comune ed ASP” la necessità di avviare un’immediata azione di responsabilità.

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